C'è una cosa che mi incuriosisce perché non la so, mi sembra importante ma non ne sento mai parlare:
Riguarda la siccità.
Affrontiamo anni non tutti uguali ma quando più, quando meno, sempre più siccitosi. E, purtroppo, questo fenomeno qui in Italia non è tanto d'estate, quando comunque domina da sempre l'alta pressione quindi piove poco, ma anche nelle altre stagioni quando si dovrebbe fare il pieno per gestire estati più o meno calde e secche.
Però il meccanismo che governa le piogge spiegato a scuola è abbastanza semplice: Il sole e il caldo fanno evaporare l'acqua di mari laghi e fiumi, il vapore acqueo si "mescola" con l'aria, man mano che si accumula le particelle si attraggono, si formano le nubi e quando sono abbastanza grosse piove. Ovviamente molto dipende anche dal vento che spinge le nubi e l'aria densa di umidità lontano da alcune zone e accumula tutto in altre zone.
La logica quindi mi fa pensare che l'evaporazione di acqua grazie al sole e al caldo non può che essere perfettamente attiva.
Quindi anche lo spostamento di vapore acqueo dalla terra all'aria non può certo essere deficitario (non è che il mare è sparito e non c'è più nulla da far evaporare).
Quindi cosa succede? I venti spostano l'aria carica di H2O altrove? Quindi ci sono posti, come l'Italia, in cui da almeno 20 anni abbiamo annate sempre più frequentemente e violentemente siccitose e posti dove invece c'è una tendenza a un aumento della quantità di pioggia caduta in un anno?