Autore Topic: [Armageddon!] Ambientalismo e cambiamenti climatici  (Letto 64661 volte)

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Re: [Armageddon!] Ambientalismo e cambiamenti climatici
« Risposta #585 il: 26 Dic 2021, 15:32 »
Non conosco. :no:
Entrambi. :no:
 :D

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Re: [Armageddon!] Ambientalismo e cambiamenti climatici
« Risposta #586 il: 26 Dic 2021, 20:18 »
Stavo vedendo un documentario sull'inquinamento a Lahore ed è allucinante ma pensavo, ma secondo voi il corpo umano, nel corso delle generazioni, può sviluppare delle difese contro le polveri sottili?
Io so convinto di si, a caro prezzo ma si. :yes:
Un po' come quei nobili che ingerivano piccole quantità di veleno per condizionare il corpo in caso di avvelenamento.
In che modo?
Solo deformazioni ai polmoni potrebbero. Servono decine di migliaia (stima a caso, potrebbero essere anche di più) di anni per vedere una mutazione non menomante.
Sempre che sia biologicamente possibile. Dovrebbe essere in grado di assorbire (senza danni?) o espellere (da dove?) le particelle, il paragone coi veleni non è proprio calzante.
Se tu dai un pesce ad un uomo, lo avrai sfamato per un giorno. Se gli proponi di imparare a pescare, ti risponderà che sei un neoliberista
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Re: [Armageddon!] Ambientalismo e cambiamenti climatici
« Risposta #587 il: 27 Dic 2021, 05:29 »
Come la fai drammatica, la vita c'ha molta più fantasia di noi. :yes:
In che modo non lo so.
Se sviluppano membrane nasali più fitte che filtrano meglio le sostanze, la prima che mi viene.

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Re: [Armageddon!] Ambientalismo e cambiamenti climatici
« Risposta #588 il: 27 Dic 2021, 10:12 »
Significherebbe respirare sempre come avere una ffp2 addosso. Col naso, perché con la bocca il problema rimane.

Aggiungo un altro dettaglio: la pressione selettiva è debole. L'inquinamento riduce l'aspettativa di vita, non ti uccide subito.
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Re: [Armageddon!] Ambientalismo e cambiamenti climatici
« Risposta #589 il: 27 Dic 2021, 10:17 »
È un po' come dire che se ci si butta tutti da un grattacielo prima o poi qualcuno inizierà a volare.

Offline J VR

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Re: [Armageddon!] Ambientalismo e cambiamenti climatici
« Risposta #590 il: 27 Dic 2021, 18:05 »
Amori miei era una domanda curiosa non c'aveva lo scopo di risolvere il problema del disastro ambientale (poi così).
Per me rimane credibile, credo nelle capacità della vita di adattarsi pian pianino a tutto.

Offline Azraeel

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Re: [Armageddon!] Ambientalismo e cambiamenti climatici
« Risposta #591 il: 28 Dic 2021, 11:10 »
Amori miei era una domanda curiosa non c'aveva lo scopo di risolvere il problema del disastro ambientale (poi così).
Per me rimane credibile, credo nelle capacità della vita di adattarsi pian pianino a tutto.

Lo pensavamo anche riguardo a Jurassik Park, poi è uscito Jurassic World...

Offline Thar

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Re: [Armageddon!] Ambientalismo e cambiamenti climatici
« Risposta #592 il: 20 Gen 2022, 20:59 »
https://www.ilsole24ore.com/art/energia-fonti-rinnovabili-non-bastano-europa-cresce-rischio-blackout-AEoDA87

Come si dice dalle mie parti, han scoperto il bu'o alla conca.

Le cosiddette fonti green (specie il solare) NON sono mai state una valida alternativa ai combustibili fossili, per tutta una serie di limitazioni intrinseche alla natura stessa delle fonti. E, sopratutto, specie il solare, non è mai stato veramente green.

Argomento un minimo.
Le limitazioni intrinseche delle cosiddette fonti green sono, principalmente:

1- incertezza della fornitura
2- limiti produttivi intrinsechi alla fonte
3- intrasportabilità/inimmagazzibilinetà (sopratutto per il solare)
4- inadeguatezza per alimentare la produzione altamente energivore.
5- necessità di una alta frequenza di sostituzione degli elementi.

Sul punto 1, è la natura stessa delle fonti il loro limite invalicabile ed insormontabile: non vi saranno mai soluzioni tecniche in grado di dare soluzione a questi problematiche: se il sole non c'è non lo puoi sostituire con altro*, se il vento manca, devi aspettare che ritorni.

Sul punto 2, anche qui non è possibile superare questi limiti con nuove tecnologie.
Per i generatori eolici questo potrebbe essere solo parzialmente vero, in quanto se si ideassero nuove soluzioni tecniche parte delle problematiche di natura strutturale potrebbero essere superate e portare ad un leggere aumento della produzione (quando disponibile). Ma per i pannelli solari no: al momento, il silicio monocristallino è il miglior materiale col quale produrre suddetti pannelli, con un rendimento masimo teorico intorno al 33% (con un rendimento massimo reale intorno al 28-30% (attualmente siamo intorno al 20-25%)).

Punto 3-5: la produzione di energia dai pannelli solari avviene a bassa tensione (inferiore a 50V) ed in corrente continua, due fattori che impediscono l'immissione diretta nella rete elettrica nazionale e, sopratutto, rende intrasportabile l'energia da un luogo all'altro.
Non per niente, per poter utilizzare la corrente prodotta da pannelli solari son necessarie apparecchiature che innalzino il voltaggio a 240V e trasformino la corrente continua in corrente alternata a 50Hz. Apparecchi che introducono ulteriori perdite di energia del circuito.
Per l'inimagazzibilinetà: l'energia elettrrica, per sua natura, non può essere immagazzinata in contenitori semplici (come lìacqua, il gas, o l'idrogeno) ma abbisogna di accumulatori in grado di "assorbirne" la carica  e poterla restituire. Ora, questi accumulatori esistono ma presentano delle "problematiche".
Innanzitutto, col tempo, tali accumulatori perdono la capacità di accumulare energia, rendendo necesari la loro periodica sostutuzione (per un impianto domestico a pannelli solari con accumulatori, tale frequenza di sostituzione è di circa 8-10 anni, a seconda delle sollecitazioni ambientali alle quali è sottoposto l'impianto). Colla perdita della capacità di accumulo, viene ridotta anche la capacità di erogare potenza. Questo problema si potrebbe superare sovradimensionando l'impianto in modo da prevedere questa diminuita capacità di accumulo/erogazione, ma questo si ripercuoterebbe sia sul costo d'installazione sia sul costo necessario per rimpiazzare gli elementi esausti**. Questa necessità di rinnovo periodico porta anche ad altre problematiche dovute alla produzione (dei nuovi elementi) sia al riciclo (degli elementi esausti), visto che negli accumulatori son presenti elementi altamente inquinanti, elementi che non è possibile riciclare al 100% e che devono essere stoccati in depositi altamente sicuri (con un livello simile a quello dovuto alle scorie nucleari) per evitare rischi di percolamento nel terreno, rendendolo tossico per centinaia/migliaia d'anni e potenzialmente inquinare in maniera definitiva le eventuali falde acquifere presenti nel territorio.

Punto 4, balzato alle cronache grazie alla questione ILVA: se si vuole convertire la produzione siderurgica (e non solo) dal'utilizzo di fonti fossili (gas, principalmente) all'utilizzo di energia elettrica per la generazione del calore necessario alla fusione/lavorazione dell'acciaio (e non solo) è necessario che l'energia elettrica rispecchi determinate caratteristiche di potenza (Voltaggio e, sopratutto, amperaggio elevato) e di frequenza (per generare livelli simili di calore è necessario operara con frequenza paragonabili alle frequenze radio più elevate, quindi MHz se non addirittura lavorare a frequenze di GHz). Ed il solare è A S S O L U T A ME N T E inadeguato a fornire energia a quei livelli.


Se si vuole avere una speranza di poter salvare il pianeta senza dover tornare all'età della pietra, bisogna puntare su:
- idrogeno
- nucleare (fissione per adesso fino allo sviluppo di reattori a fusioni autofertilizzanti).
- biomasse (non producono nuova CO2 in quanto, quando utilizzate, rilasciano la CO2 accumulate dagli organismi in vita e che viene riassorbita dagli organismi attualmente presenti sul pianeta).

Tutte le altre soluzioni son inutili, buone solo per bassa e bieca ideologia politica.


*si potrebbe pensare di illuminare i pannelli solari con una fonte luminosa che replichi la luce solare ma, comunque, quella luce sostitutiva andrebbe alimentata con energia non prodotta dai pannelli solari.

** per conoscenza, anche i pannelli solari inquinano: per produrli son encessari elementi quali gallio, asrsenico, boro (ed altri elementi utilizzati anche nell'industria elettronica per produrre i famosi chip) per "drogare" il silicio e formare le giunziono NPN - PNP necessarie affinche, quando stimolate dalla luce solare, inizino la "produzione" di energia elettrica. e questi elementi non li puoi riciclare, devi solo prevedere di stoccarli in un luogo sicuro affinche non vi sia rischio di inquinare il suolo.
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Re: [Armageddon!] Ambientalismo e cambiamenti climatici
« Risposta #593 il: 20 Gen 2022, 23:46 »
Condivido gran parte di quello che hai scritto.

Ma l'idrogeno non è una fonte di energia, è un accumulatore, neanche tanto comodo.
Servono quantità enormi di accumulatori (principalmente batterie) per avere un futuro 100% rinnovabile, tecnologie che ad oggi non sono adeguate.

Giustamente citi i rifiuti, rilancio con l'occupazione di suolo. Eolico e fotovoltaico (+batterie) occupano molto più spazio dei combustibili fossili. L'espansione delle rinnovabili nel nostro paese si sta già scontrando con la burocrazia. Arriveranno anche i nimby.

Ultima considerazione: se vogliamo decarbonizzare, la produzione di energia elettrica deve aumentare di 5 volte (vado a memoria) per mantenere i consumi attuali, per rimpiazzare i combustibili fossili non utilizzati per ricavare energia elettrica.
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Re: [Armageddon!] Ambientalismo e cambiamenti climatici
« Risposta #594 il: 22 Gen 2022, 11:09 »
Condivido gran parte di quello che hai scritto.

Ma l'idrogeno non è una fonte di energia, è un accumulatore, neanche tanto comodo.

Sempre più comodo e gestibile di un accumulatore elettrico.

Servono quantità enormi di accumulatori (principalmente batterie) per avere un futuro 100% rinnovabile, tecnologie che ad oggi non sono adeguate.

No, sbagliato. L'elettrificazione mediante batterie non è la via giusta, nè mai lo è stata.
La tecnologia degli accumulatori non potrà mai migliorare al punto da rendere ininfluenti i due loro maggiori punti deboli:
- dimensioni (che tolgono, specie per l'autolocomozione destinata al trasporto, spazio utile al trasporto merci/passeggeri. E più il veicolo deve trasportare peso più tali accumulatori devono essere grandi)
- peso (che influisce sulla durata degli accumulatori stessi, riducendo la distanza utile percorribile tra una ricarica e l'altra)



Giustamente citi i rifiuti, rilancio con l'occupazione di suolo. Eolico e fotovoltaico (+batterie) occupano molto più spazio dei combustibili fossili. L'espansione delle rinnovabili nel nostro paese si sta già scontrando con la burocrazia. Arriveranno anche i nimby.

Per il fotovoltaico hai ragione.
Per l'eolico no: a parte una zona di rispetto intorno al "palo" (che, vado a memoria, mi sembra sia di 3 metri dalla supoerficie esterna) all'interno della quale non si può realizzare niente se non eventuali strutture accessorie per il generatore eolico, intorno al generatore è possibile realizzare alcune attività (anche produttive) che non necessitano di essere sviluppate in altezza, come un campo agricolo coltivato, un pascolo e così via.

Ultima considerazione: se vogliamo decarbonizzare, la produzione di energia elettrica deve aumentare di 5 volte (vado a memoria) per mantenere i consumi attuali, per rimpiazzare i combustibili fossili non utilizzati per ricavare energia elettrica.

Quindi, a maggior ragione, se l'aumento sarà di quell'ordine di grandezza, è tassativo abbandonare tecnologie non risolutive (solare e batterie) per dedicare sforzi e risorse allo sviluppo di fonti green "serie".
Abbiam già perso fin troppo tempo all'inseguimento di chimere ed illusioni. Ora è tempo di essere pragmatici e concreti: basta sognare, è tempo di guardare in faccia la realtà, anche se quello che vediamo non è quello che vorremmo vedere.
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Re: [Armageddon!] Ambientalismo e cambiamenti climatici
« Risposta #595 il: 22 Gen 2022, 14:26 »
Spezzo, altrimenti diventa troppo lungo

Condivido gran parte di quello che hai scritto.

Ma l'idrogeno non è una fonte di energia, è un accumulatore, neanche tanto comodo.

Sempre più comodo e gestibile di un accumulatore elettrico.
Assolutamente no.
Occupa molto spazio a pressione normale, quindi va compresso enormemente, con tutte le problematiche del caso.
Servono contenitori costosi con materiali con cui non si lega facilmente.
Trasformare energia elettrica in idrogeno è inefficiente, anche se questo forse potrebbe migliorare in futuro.

Ci sono applicazioni per le quali è molto indicato, altre per cui non vale la pena.



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« Risposta #596 il: 22 Gen 2022, 14:43 »
Servono quantità enormi di accumulatori (principalmente batterie) per avere un futuro 100% rinnovabile, tecnologie che ad oggi non sono adeguate.

No, sbagliato. L'elettrificazione mediante batterie non è la via giusta, nè mai lo è stata.
La tecnologia degli accumulatori non potrà mai migliorare al punto da rendere ininfluenti i due loro maggiori punti deboli:
- dimensioni (che tolgono, specie per l'autolocomozione destinata al trasporto, spazio utile al trasporto merci/passeggeri. E più il veicolo deve trasportare peso più tali accumulatori devono essere grandi)
- peso (che influisce sulla durata degli accumulatori stessi, riducendo la distanza utile percorribile tra una ricarica e l'altra)
Diciamo che con la tecnologia attuale non è particolarmente comodo, ma non c'è alternativa. L'idrogeno, come già detto, è peggiore per la maggior parte degli usi, ma indispensabile in alcuni settori.
Per l'auto in particolare ci sarebbero i biocarburanti, ma spostiamo il problema all'agricoltura.
Poi c'è il problema della transizione ad auto elettriche, evidenziato anche nei topic dell'auto e della politica. Lì il problema è più economico che altro.


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Per il fotovoltaico hai ragione.
Per l'eolico no: a parte una zona di rispetto intorno al "palo" (che, vado a memoria, mi sembra sia di 3 metri dalla supoerficie esterna) all'interno della quale non si può realizzare niente se non eventuali strutture accessorie per il generatore eolico, intorno al generatore è possibile realizzare alcune attività (anche produttive) che non necessitano di essere sviluppate in altezza, come un campo agricolo coltivato, un pascolo e così via.
Dipende dalla dimensione e no, non è 3 metri (forse per il micro eolico).
Andrebbero sviluppati principalmente in mare.

Ultima considerazione: se vogliamo decarbonizzare, la produzione di energia elettrica deve aumentare di 5 volte (vado a memoria) per mantenere i consumi attuali, per rimpiazzare i combustibili fossili non utilizzati per ricavare energia elettrica.

Quindi, a maggior ragione, se l'aumento sarà di quell'ordine di grandezza, è tassativo abbandonare tecnologie non risolutive (solare e batterie) per dedicare sforzi e risorse allo sviluppo di fonti green "serie".
Abbiam già perso fin troppo tempo all'inseguimento di chimere ed illusioni. Ora è tempo di essere pragmatici e concreti: basta sognare, è tempo di guardare in faccia la realtà, anche se quello che vediamo non è quello che vorremmo vedere.
Fotovoltaico, ma sopratutto batterie, sono necessari.
La fonte di energia più ecologica di tutte è osteggiata proprio dai "verdi", non vedo vie d'uscita semplici.
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« Risposta #597 il: 22 Gen 2022, 15:27 »
Per quanto riguarda l'occupazione di suolo dell'eolico non si trovano stime consistenti, forse dovuto anche a diverse legislazioni.
Il dato comune è che tra le rinnovabili è quella che occupa più spazio.

https://www.researchgate.net/figure/Range-of-land-use-efficiency-for-each-energy-source_fig2_307946939


https://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0006802

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Re: [Armageddon!] Ambientalismo e cambiamenti climatici
« Risposta #599 il: 12 Feb 2022, 14:50 »
TFP Link :: https://news.sky.com/story/inside-the-arms-race-to-build-the-batteries-which-will-power-britain-12537246

Articolo lungo ma molto interessante e ben scritto su una componente essenziale della transizione energetica in corso... Le batterie 🙂
Il focus é sull'UK ma l'argomento é di portata globale per ovvi motivi.
Ti quoto qui, @babaz

Bell'articolo, riassume alcuni punti importanti per la transizione ecologica:
- necessità di accumulatori, in questo caso batterie
- necessità di grandi quantità di risorse minerarie
- enfasi sul fatto che non possiamo fare affidamento totale sul litio
- tutta la produzione è ancora alimentata a combustibili fossili
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