Edit: la risposta seguente è al post di Giobbi.
@Red Alex mi ha anticipato
No.
Vuol dire che la produzione di carne globale sottrae risorse preziosissime all'agricoltura per l'alimentazione umana diretta, che ha un rapporto costi-benefici enormemente più vantaggioso.
E lo fa soprattutto nelle zone del pianeta politicamente ed economicamente depresse, dove è più difficile per le popolazioni locali difendere il proprio diritto alla terra e alle risorse.
Vuol dire che i 5 miliardi che vivono attualmente secondo stili di vita non consumistici, e spesso con difficile accesso alle risorse imprescindibili per una alimentazione equilibrata e una vita decente, potrebbero in gran parte sfamarsi in modo più sano e a costi sostenibili.
Ti anticipo: i figli "a caso" si fanno soprattutto quando si è poveri e ignoranti. Cibo per tutti - migliori condizioni di vita - meno figli. Non il contrario.
Siamo sovrappopolati proprio perché ci sono intere nazioni dedite allo sfruttamento indiscriminato del loro territorio.
Detto altrimenti: l'alimentazione carnivora è tutt'oggi un "privilegio" non sostenibile globalmente, che amplifica le disuguaglianze sociali (soprattutto tra nord e sud del mondo, ma non solo) e contribuisce in forte misura all'instabilità globale.
Con questo ho esaurito la mia voglia di ribattere, comunque, perché rispondere in modo argomentato a frasi laconiche buttate così sul tavolo senza nessun approfondimento è piuttosto stancante, richiede tempo e non dà molte soddisfazioni.
Il tuo contributo alla discussione non si scosta da lì da diverse pagine.
Sono sicuro che capirai.