Autore Topic: [Armageddon!] Ambientalismo e cambiamenti climatici  (Letto 63694 volte)

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Offline peppebi

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Visto che l'argomento è l'ambientalismo ed i cambiamenti climatici chiedo, a chi è più esperto: se tutti adottassimo una dieta vegana ciò avrebbe qualche influenza positiva su quanto sta avvenendo alla nostra Terra? Nella mia ignoranza non credo. Il consumismo, per quanto mi riguarda, può essere (e lo è già) anche vegano: si salverebbero migliaia di animali ma si distruggerebbe in altro modo l'ecosistema. Già ora, per quel poco che so, la coltivazione massiccia di avocado o soia, sta facendo danni irreparabili. Cosa c'è di vero? Non è che invece di scannarci tra vegani e onnivori dovremmo focalizzare le nostre attenzioni sul cambiare questo sistema ed evitare sprechi e sfruttamento massiccio (di qualsiasi cosa danneggi l'ecosistema)?
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Offline slataper

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La domanda è giusta, ma la risposta non può essere semplicemente "nella mia ignoranza non credo". Sarebbe utile documentarsi con metodo e senza preconcetti... Chi si sacrifica per tutti?
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Il consumismo, per quanto mi riguarda, può essere (e lo è già) anche vegano
Appunto. In termini di spreco alimentare, il classico supermercato ha notoriamente più scarto di frutta e verdura che non del resto.

Offline alienzero

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Visto che l'argomento è l'ambientalismo ed i cambiamenti climatici chiedo, a chi è più esperto: se tutti adottassimo una dieta vegana ciò avrebbe qualche influenza positiva su quanto sta avvenendo alla nostra Terra? Nella mia ignoranza non credo. Il consumismo, per quanto mi riguarda, può essere (e lo è già) anche vegano: si salverebbero migliaia di animali ma si distruggerebbe in altro modo l'ecosistema. Già ora, per quel poco che so, la coltivazione massiccia di avocado o soia, sta facendo danni irreparabili. Cosa c'è di vero? Non è che invece di scannarci tra vegani e onnivori dovremmo focalizzare le nostre attenzioni sul cambiare questo sistema ed evitare sprechi e sfruttamento massiccio (di qualsiasi cosa danneggi l'ecosistema)?
Niente di quello che dici. L'ecosistema non prevede un numero così elevato di esseri della stessa specie. L'uomo. Quindi si sta sbilanciando.

Offline BombAtomicA

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Il problema grossissimo riguardo l'alimentazione rimangono sempre gli sprechi. Se mangiassimo tutti meno carne l'ambiente ne guadagnerebbe di sicuro, questo è oggettivo, ma non si risolve il problema fino a quando non si adotteranno politiche volte a ridurre la quantità indecorosa di cibo che viene buttata annualmente dagli Stati più "fortunati". Voglio dire, siamo ancora ai livelli per cui alcune catene di supermercati buttano via del cibo assolutamente commestibile solo perché "esteticamente sgradevole" (tipo frutta o verdura un po' ammaccata o annerita, a casa mia si taglia via la parte in questione e il resto si mangia). Tonnellate di roba buttate nei supermercati, ristoranti, rosticcerie.... questo è veramente il dramma.
A tal proposito, vorrei segnalare quest'app https://toogoodtogo.it/it che trovo geniale, purtroppo dalle mie parti non è ancora molto utilizzabile ma amici più a nord la usano da un po' e me ne decantano le lodi, chi può provi perché è uno di quei piccoli passi nella giusta direzione.
"Ice Cream!"

Offline Darkamon

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Il consumismo, per quanto mi riguarda, può essere (e lo è già) anche vegano
Appunto. In termini di spreco alimentare, il classico supermercato ha notoriamente più scarto di frutta e verdura che non del resto.
Se non fosse che la carne che si butta al supermercato è costata "un attimino" di più in termini di acqua e consumo in generale.

Non sono vegano, ma attualmente quello che si consuma a fare i carnivori non è lontanamente paragonabile a quello che si consuma con una dieta veg.
« Ultima modifica: 04 Set 2019, 20:40 da Darkamon »
Adepto della chiesa di Fand.

Offline Giobbi

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Da un punto puramente evolutivo/ambientale (lisciata al topic), gli esseri umani in quanto tali non sono ne migliori ne peggiori di qualsiasi altro essere vivente.
Se contestualizziamo per caratteristiche l'uomo ad esempio e': oggettivamente migliore...

Complimenti ad @alienzero per questo post

Offline Diegocuneo

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...non siamo noi che dobbiamo cambiare il mondo,sono gli stati che votiamo che dovrebbero metterci nelle condizioni per avere delle condotte virtuose senza impazzire
Viviamo già un quotidiano totalizzante fatto di lavoro,spostamenti,scontri sociali/familiari ,dobbiamo pure impazzire a capire quale sia la condotta motore/migliore affiché il nostro impatto sia minimo?Oltre ad una (ovvia) buona educazione civica dovrebbe esserci qualcosa di più alto.
No,perché allora tanto vale l'anarchia.Cazz ci stanno a fare?Uno stato é :demandare decisioni che coinvolgono il sociale e l'organizzazione,possibilmente a gente che dedichi il suo tempo a prepararsi su argomenti complessi che chi é già  impegnato ad affrontare il proprio quotidiano non può davvero affrontare con la giusta competenza e prontezza .
Sono un cretino,di classe,infima. Ni.


Offline J VR

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Ma che i vegani debbano cambiare strategia di comunicazione mi sembra chiaro, non vedo che ci sia di strano in quello che dice Cryu.
Perché offendere la gente, che tra l'altro è la maggioranza, non porta a nulla, ma suppongo che chi faccia quel genere di commenti tipo mangiacadaveri appartenga a quella categoria di esauriti mentali che pur di sentirsi parte di qualcosa son pronti a piegarsi alle peggio stronzate, tipo i terrapiattisti o i respirariani/melariani, 'sta roba da TSO immediato.
Credo, e spero, che i vegani veri siano ben diversi da come vengono percepiti dal mondo intero.

Offline rule_z

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Io credo, e spero, che i non vegani siano ben diversi da alcuni partecipanti a questo topic.

Offline J VR

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L'articolo da cui scaturisce la discussione parte proprio da queste premesse, da come vengono percepiti i vegani.
La risposta è male, molto male.
Appurato che c'hanno tutte le ragioni del mondo che c'è di strano nel dire che si pongono in maniera sbagliata?

Offline rule_z

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L'articolo dice questo:

"I vegani, spiega Manjoo, sono in grado di dimostrare facilmente la ragionevolezza delle loro posizioni, ma nonostante questo sono malvisti e derisi universalmente. «Invece abbiamo bisogno di più voci vegane, perché stanno senza dubbio dalla giusta parte della storia in tutte le grandi questioni: la crudeltà criminale degli allevamenti industriali; la capacità di essere senzienti e di provare emozioni degli animali; i costi ambientali della carne e come l’aumento globale del suo consumo non sia sostenibile. Loro sono l’avanguardia. Gli studiosi del clima dicono che se mai riusciremo a sopravvivere al riscaldamento globale, le persone dovranno consumare meno animali di ora. Dovremo diventare tutti un po’ più vegani, quindi è meglio iniziare ad accoglierli anziché continuare a deriderli».

Nonostante questo, l’antipatia e la diffidenza verso i vegani è ancora molto radicata e diffusa nei film, nelle serie tv e sui giornali. Secondo una ricerca condotta negli Stati Uniti nel 2015, i vegani erano considerati peggio degli atei e degli immigrati, ed erano tollerati solo un po’ più degli immigrati. I più malvisti erano soprattutto vegani e vegetariani maschi che lo facevano per il benessere degli animali (e non per esempio per salutismo), in particolare da gruppi e persone di destra. Questo perché, sempre secondo la ricerca, le loro scelte erano considerate una minaccia ai valori, alla società e all’economia della maggioranza onnivora. Ci sono molte altre teorie sul perché i vegani siano così malvisti: secondo Manjoo si tratta sostanzialmente di «senso di colpa e dissonanza cognitiva. Molti onnivori capiscono quanto la carne gravi sul pianeta, ed è evidente anche la contraddizione tra chi ama gli animali in modo astratto ma poi li divora una volta arrivati sul piatto. Tutto questo mette le persone sulla difensiva: quando spunta un vegano, la sua presenza sembra quasi un affronto. A un onnivoro un vegano apparirà sempre come un vegano fanatico».

È vero che alcuni vegani hanno un atteggiamento intransigente e sprezzante verso chi non lo è, ma non è comune a tutti e ci sono fanatici da tutte le parti: anzi, spesso i vegani sono attaccati gratuitamente solo perché dicono di esserlo e non manca mai l’onnivoro che commenta un loro piatto dicendo che con la carne sarebbe meglio (o chi pubblica online foto di grandi grigliate decidendo di dedicarle ai vegani). Di conseguenza molti vegani restano in silenzio e non si espongono. Spesso anche le aziende che vendono prodotti vegani rivolti agli onnivori evitano accuratamente di etichettarli come tali: una ricerca ha scoperto che su 21 parole usate per descrivere cibo e bevande, “vegano” era considerata la meno attraente.

Secondo Manjoo non ci facciamo abbastanza remore a mangiare gli animali, mentre dovremmo renderci almeno conto che quella deliziosa e fumante costoletta ha un prezzo molto alto. Per questo, se non vogliamo smettere di mangiarla, «smettiamola almeno di umiliare le persone che stanno cercando di illuminare una strada per un futuro più vivibile. I vegani hanno ragione. I vegani hanno sempre avuto ragione. Il minimo che si può fare è mostrare loro rispetto e gratitudine, perché è questo che meritano»."

Mi pare che come si pongano i vegani verso il resto del mondo non sia proprio il nocciolo del problema.




Offline slataper

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La mia esperienza conferma quanto riporta l'articolo. Sono lontano dal veganesimo ma da tempo ho fortemente ridotto il consumo di carne: ho notato che il mero fatto di evitare la carne ha suscitato un allarme nella mia cerchia, capita comunemente che qualcuno si senta in diritto di darmi consigli non richiesti evidenziando l'importanza delle proteine animali. "Bisogna mangiare tutto" è un mantra che ho sentito ripetere spesso, quasi una reazione condizionata all'essere in presenza di qualcuno che scarta la carne.
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