Ma ti volevo chiedere @Gunny, per cortesia mi faresti la tua classifica interna dei vari MGS, magari con un rigo di spiegazione?
Hm! Allora:
1. Ovviamente, Sons of Liberty (2001). Ho scritto fiumi di parole su questo gioco, ma sintetizziamo: è il gioco che ho più atteso in vita mia. Nutivo aspettative fameliche, adolescenziali, forse impossibili da soddisfare, che MGS2 ha dapprima deluso (Raiden), poi capovolto (Arsenal Gear), infine tramutato in qualcosa di diverso, "eretico" e inaspettato (finale). Ha lasciato su di me un segno profondo e avuto un impatto decisivo sulle mie scelte di vita. È, probabilmente, anche giunto nel momento giusto della mia vita, forse oggi ne sarei meno sorpreso. Ma tant'è: se oggi lavoro nel mondo del cinema e dei VFX, se ho conosciuto importanti compagni di viaggio (come giustamente ricorda
@Nemesis Divina), lo devo anche al portentoso boost di entusiasmo e di voglia di fare che MGS2 mi ha dato.
2. Metal Gear Solid (1998). Il gioco che mi ha reso un console gamer dopo anni di ortodossia PC. Il suo mix di meccaniche stealth, plot fanta militare, ambientazione suggestiva, personaggi carismatici e identità "anime" mi ha colpito davvero al cuore. Anche qui: probabilmente oggi troverei, come direbbe René Ferretti, un filino retorici passaggi come quello in cui un Otacon piagnucolante chiede a Snake "se l'amore può scoppiare anche sul campo di battaglia", ma all'epoca era tutto quanto un Gunny sedicenne, romantico e dudebro potesse sognare. L'attesa spasmodica per un sequel fu funzionale a tutto quanto ho scritto sopra riguardo a SoL.
3. Snake Eater (2004). Meno di rottura rispetto a SoL, ma forse il più "quadrato" e perfetto di tutti i Metal Gear. Ambientazione vintage di grande fascino, antagonista più carismatico dell'intera saga (The Boss), trama che è un ingranaggio stupendo, miglior boss fight che io ricordi (The End), gameplay arioso e pieno di possibilità. È fondamentalmente un secondo posto a pari merito con MGS, lo metto un capello sotto perché l'aspetto "demenzialità", nella caratterizzazione di alcuni personaggi, con MGS3 ha preso il sopravvento e ricordo che all'epoca non gradii del tutto la scelta rispetto alla maggiore gravitas dei chara design precedenti, per quanto fumettosi e sopra le righe.
4. Phantom Pain (2015). Narrativamente, il collasso finale lo penalizza moltissimo e lo configura come il classico figlio danneggiato dal tumultuoso divorzio dei genitori (Kojima-Konami), con colpe che probabilmente stanno da entrambe le parti.
Dal pdv del gameplay è il miglior MGS di sempre con distacco. Anzi, credo dovrebbe uscire una direttiva europea che costringa tutti i giochi d'azione in terza persona ad adottarne il sistema di controllo. RDR2 sarebbe un gioco radicalmente migliore.
5. Guns of The Patriots (2008). Essendo il sequel diretto di SoL, avevo per questo gioco aspettative altissime. Ma questa volta di tipo diverso: una volta rassicurato il fanbase col più sobrio MGS3, speravo che a Kojima riuscisse un altro colpo d'ala, un'altra follia. Pur commuovendomi pavlovianamente in certi punti (come quando Snake e Liquid Ocelot si iniettano la siringa a vicenda prima del last showdown), Guns mi ha invece colpito in negativo per il suo confuso citazionismo e per il definitivo dilagare della parte demenziale, oltre che per un David Hayter ormai inaccettabile. Lo penalizzo in questa classifica anche per il particolare demerito di aver sciupato l'assist a porta vuota costituito dalle sue formidabili premesse: a) sequel diretto di MGS2, con "mistero" dei Patriots da svelare b) contesto della war economy interessantissima c) intuizione di Snake invecchiato potenzialmente geniale. Non ci sono scuse, ne doveva uscire il miglior MGS di sempre^^ Mentre è semplicemente un bel gioco.
Poi tutti gli altri, in ordine casuale. Non sono un particolare fan di Peace Walker, che tutti osannano. Sarà perché preferisco la storyline "solida" rispetto a quella di Big Boss, sarà perché il portable gaming mi fa ribrezzo.
PS: Sorry Dan, non ho visto l'appello. Resto in attesa di istruzioni dai mod