Si può essere cerchiobottisti e scrivere cose sacrosante. Semplicemente non cogli la visione e la portata dell’opera, dai peso a cose minori e ne sottovaluti altre che rivoluzionano il genere.
Già, mi sa che non ha colto:
"Tears of the Kingdom e Breath of the Wild si parlano, si inseguono e si fiancheggiano, si incalzano e si completano. Un po’ come facevano i due capitoli di Mario Galaxy, complementari e diversi, affini e distinti.Non è un caso che l’emblema di Tears of the Kingdom sia un Uroboro, il serpente circolare che si morde la coda, e che nel logo incornicia il titolo e la spada dell’eroe, allo stesso tempo nuova e distrutta. C’è una ragione legata al racconto se quel serpente sta lì, ma credo sia importante pensare anche a quello che l’Uroboro simboleggia. Ovvero l'unità, la totalità, l'eterno ritorno.
L'immortalità."