Al pari di
@Nemesis Divina, l'altro topic e questo mi hanno fatto rendere conto di quanto la mia infanzia e giovinezza siano collegati con molti film dell'immortale Arnold.
Mi riportano a quel periodo in cui la televisione, dal punto di vista immaginifico, rappresentava il nostro universo aperto su ogni cosa.
I film partivano alle 20.30 e ti ci piazzavi davanti, contenta di vederli e contenta anche della pubblicità. Che in fondo era una pausa dall'emozione e l'attesa della ripresa.
E poi c'era anche il film in seconda serata, su Italia 1 e Rete 4 e se beccavi il film culto stavi lì fino alla fine, contro la scuola del giorno dopo e la stanchezza. Non so quante volte ho beccato, che so, "Aliens Scontro Finale" alle 22.45 e fino all'una passata stavi lì, fissa. Che poi è una forma mentis che ancora mi è rimasta, magari ho i blu ray di 10000 film e non li metto su ma se becco il film culto in tv rimango lì a guardare.
Allora, cinque film di Arnold, praticamente come chiedere di scegliere tra papà e mamma. Opto per una scelta di pancia, senza riflessione e tributo vari, che tanto, a prescindere dai 5 film che citerò, sono tutti alla pari e capolavori per me.
PREDATORE' un film che rivedo periodicamente, non ne posso fare a meno. E' un capolavoro che non ha perso il minimo smalto dopo 30 e passa anni, non c'è un fotogramma di quel film di troppo o sbagliato. Probabilmente era il tentativo di rifare Alien con una variazione sul tema, ma quello che ne è uscito è un manuale del film d'azione popolare e di genere anni '80. Il senso di progressione, il mistero, l'orrore centellinato e svelato a poco a poco. L'occhio che, alla prima visione, è famelico di dettagli sul "cosa" e sul "come" e alla fine quello che viene svelato rappresenta ancora oggi un capolavoro di ideazione, estetica, concettualizzazione, resa. Il guerriero tribale, il codice d'onore, l'equipaggiamento, la visione termica che è sia limite che horror. Ma la cosa bella è che all'antagonista più iconico e celebrato del suo decennio trova un eroe ancora più cazzuto e leggendario, per cui alla fine non sai chi sia più figo tra i due.
E in mezzo scene paradigmatiche, comprimari perfetti, una colonna sonora magistrale.
Non ho più parole per descrivere Predator, un film P-E-R-F-E-T-T-O.
CONAN IL BARBARODa ascoltatrice dei Manowar e varie band epic metal, il film di Conan è sempre stato una sorta di concretizzazione di ascolti furibondi e di letture viscerali. Questo film per me è pura filosofia: letterari i testi e i dialoghi, magistrale la colonna sonora, lento e compassato con immagini che sono quadri. Non è che abbia chissà che trama, ma è proprio un film sul corpo di Schwarzy che diventa Conan e viceversa. Ma lì dentro c'è tutto l'Heroic Fantasy di quel periodo, la suggestione di maschi forti e guerrieri e di donne sensuali e carnali, della magia e della stregoneria, della fantasia che colma la pochezza dei mezzi e la provvisorietà di attori e locations. Perché Conan è Conan.
Immenso, magistrale, eterno
CONAN IL DISTRUTTORELo so che non vale un decimo del predecessore, ma io lo amo. Praticamente è la riduzione D&D in cui la gravità e la solennità precedenti lasciano spazio al gioco e all'avventura. Il guerriero, il barbaro, il mago, il ladro, l'amazzone. la fanciulla da salvare. Il viaggio, la foresta dei selvaggi, il lago con il castello di cristallo, lo stregone con il trucco per sconfiggerlo, il deserto e le catacombe, il sacrario e sullo sfondo un Dio Pagano che si risveglia per distruggere il mondo, evocato dall'insensatezza dell'uomo.
E' puro divertimento, piacere, citazione, bellezza, giovinezza. E' quello che facciamo nei videogiochi. Visualizzazione dei nostri passatempi.
E un Arnold che giganteggia su ogni cosa.
COMMANDOCome clonare Rambo e metterci del tuo, professando la poetica di Schwarzy. Non è un reduce, ma uno che si è ritirato. Una figlia, il rapporto più protettivo, quello con il padre che scatena la violenza nello spettatore. Una situazione che precipita. Ma ecco la differenza, lui non subisce, domina. Il film è superiore a qualsiasi altra cosa del genere per la tranquillità e la pacatezza con cui il protagonista affronta tutto, sempre calmo, sempre impassibile, sempre divertente. Perché ribadisce il canone dell'eroe e ironizza allo stesso tempo, e solo Arnold può fare questo. Mettici poi scene d'azione incredibili, battute a raffica, una parte finale che, con la scena della vestizione da "commando", ti fa gasare e pregustare la strage che si scatena.
Che cazzo di roba.
TERMINATORFa coppia con il seguito, ma la prima volta che vedi l'originale il cervello ti esplode. Il senso di ineluttabilità e di morte, la dolcezza della protagonista e del suo eroe, il circolo paradossale che lega causa ed effetto, il bello della fantascienza di quel periodo che non bada alla verosimiglianza ma solo allo stupore.
Un film che parte apocalittico e finisce romantico. E quegli sprazzi di futuro con cielo nero, teschi e robot sono più incisivi di qualsiasi cosa abbiano mai girato successivamente. Non è una questione di tecnica e di regia, ma di classe.
Ahhhhhhhhhhh...