Il tacco ingessato della nazi di Bastardi, in un film così per me non ci va, perché è di un umorismo talmente surreale e sopra le righe che in un contesto sì grottesco ma anche drammatico, non ci sta.
È una pellicola che porta all'estremo il concetto di arte che sconfigge e purifica il male, trattandola come un elemento reale e fisico nella vita, prima che ideologico, per forza di cose il surreale contamina, deve contaminare la vita, perchè è il cinema che la riempie tutta. ("La televisione imita la vita, la vita imita il cinema" diceva credo Allen).
In un certo senso, se vuoi, è un omaggio, ma anche una bonaria parodia delle parodie di Chaplin, per cui il surreale non è l'elemento di stacco da una realtà a cui tornare una volta finito il divertissment, ma è realtà esso stesso, fisico, non meno spietato, e risolutore.
Su Django mi sfugge il punto, trovo che le emozioni siano sempre "a tradimento", non ne conosco di programmate...