Mmm, l'analisi è bella ma credo che le lodi siano immeritate. O meglio: se tutte queste cose sono venute bene, a me sembra più per merito di un disperatissimo sforzo di course correction della IP, che non per ispirazione e completa chiarezza di idee.
In sostanza, SW con la sequel trilogy era diventato una baracconata ancor più ridicola di quanto avesse saputo renderlo Lucas, e in Andor non riesco a vedere molto di più di un sapiente lavoro di moderazione e di aggiustamento dei toni che porta il tutto al livello minimo sindacale di decenza. Con qualche acuto memorabile, soprattutto per mano e per bocca di Skarsgard; ma qui il merito va all'attore, monumentale, più che alla sceneggiatura.
Abbiamo un Impero che rivela di essere qualcosa di più di un'armata di cloni col mascherone bianco guidati da un mascherone nero e da un vecchio incappucciato, va bene. Ma che un Impero in stile romano-nazista, esteso su quasi tutta la galassia, abbia dei burocrati assetati di carriera, dei medici-aguzzini e dei campi di lavoro/sterminio dovrebbe essere, appunto, il minimo sindacale. Non fa neppure molto merito, a questo Impero presumibilmente spietato e preciso, che la grande caccia alla Ribellione nascente sia guidata soprattutto dall'ossessione di due subalterni e da un caposezione capace di ascoltare, piuttosto che da un'intelligence davvero degna di questo nome.
Riguardo ai campi di lavoro, ho trovato francamente un po' stucchevole e fuori personaggio proprio il discorso di Kino Loy, e la scena in cui tutti i prigionieri agiscono di buon concerto quando, nella realtà, avremmo nel 95% dei casi una situazione di homo homini lupus estrema. Andor che gli dice "Is that all you've got?" lo vedo come una strizzatona d'occhio allo spettatore stremato dalle minchiate di JJ & compagnia: è lo sceneggiatore che dice al pubblico "guardate, ce la possiamo fare ad alzare l'asticella!".
Ognuno di tutti quei buoni dettagli, nella mia esperienza, è stato smorzato da una regia che indugia troppo su occhi e teste che girano, da un ritmo che si mantiene soporifero per un buon terzo della serie, dall'escamotage kafkiano adottato per evitare che Andor si dedichi alla dolce vita sparendo nell'anonimato.
E no, sorry, Tim è proprio un coglione Inconcepibile che lo rimpiangano ancora nell'ultimo episodio, perché come gli direbbe il buon Obi-Wan, "You have done that yourself!"
Tirando le somme, è uno show dotato di una buona coerenza, che non ti sbatte in faccia citazioni ovvie e gratuite, e in cui succedono cose credibili. Ma è quanto si dovrebbe aspettare e pretendere da ogni opera televisiva che coinvolge un nome così importante. L'eccezione - purtroppo resa canone, norma e aspettativa per SW al grande pubblico - è il tremendo pastrocchio degli episodi 7, 8 e 9, fanfiction di bassa lega che gli appassionati hanno giustamente rigettato per la porcheria che è. La fanbase sarà pure tossica, ma in quel caso specifico Disney l'ha trattata apertamente come un branco di scimmie e si è sacrosantamente presa la merda in faccia La sequel trilogy è un insulto all'intelligenza in glorioso 4K; Andor è uno show televisivo solido, ma nulla che sia ansioso di riguardarmi dall'inizio alla fine una seconda volta.
Ti ringrazio per questa nuova corroborante sciarada di idee e concetti e anche per aver trovato interessante la mia analisi al volo, secondo me la vediamo in maniera diversa, ma solo su pochi significanti punti.
Secondo me Andor non è stato un disperato ed ultimo sforzo; con conseguente tentativo, è una visione piuttosto precisa ed estesa, uno sguardo impietoso di qualcuno che sa decisamente scrivere e "sfrutta" - amabilmente s'intende - qualcosa fatto da altri ma che negli ultimi anni era diventato imbarazzante, sul piccolo e grande schermo. Gillroy è uno showrunner che sa cosa fare con i personaggi e con la storia scritta da altri, almeno in parte. Un visione non estesa certo su tutto il macrocosmo SW, terminato Andor, penso infatti che torneremo ai "fasti" imbarazzevoli di Leia volante oppure Obi-Wan.
Il materiale su cui ha lavorato Gillroy è ovviamente Star Wars, ma rivisto con una chiave di lettura più adulta, è come se (finalmente) lavorasse su questo universo qualcuno che sa che la mira degli Storm Trooper è fallata per via di esigenze di copione (soldati semplici non possono uccidere gli eroi) più che per via di un meme della comunità, ormai sfondato.
[Per questo ho trovato molto simpatico anche il fatto che il tiro al bersaglio sul monumento ricorda queste cose è come se dicesse, "la nostra mira è scarsa, ma noi facciamo esercizio per migliorarla"]
In sostanza, SW con la sequel trilogy era diventato una baracconata ancor più ridicola di quanto avesse saputo renderlo Lucas, e in Andor non riesco a vedere molto di più di un sapiente lavoro di moderazione e di aggiustamento dei toni che porta il tutto al livello minimo sindacale di decenza. Con qualche acuto memorabile, soprattutto per mano e per bocca di Skarsgard; ma qui il merito va all'attore, monumentale, più che alla sceneggiatura.
Assolutamente sì, con l'unica puntualizzazione che al giorno d'oggi "sapiente lavoro" è miele. Guardando altre serie fantasy o di genere, questo è miele. Più che "un minimo sindacale di decenza con qualche acuto" a mio giudizio. Io tendo a raffreddarmi moltissimo nel dopo visione, quando ripenso a qanto visto, ma questo lavoro è cesellato così bene e le parti dello show si incastrano così perfettamente tra di loro, che non riesco a non essere molto soddisfatto come spettatore ed appassionato al mindiclorian di SW.
I personaggi dicono cose spesso interessanti e ben studiate, è pieno di aspetti meticolosi che quando li ho sentiti per la prima volta sono rimasto molto colpito, perché questa roba l'ho sentita uscire da serie come Peaky Blinders o Breaking Bad, o altre serie culto di screenplay, non SW.
Faccio un esempio su tutti, Cassian quando entra nel gruppo dei ribelli su Aldhani.
Per tutti sembra una classica forzatura dovuta dal copione, invece il suo apporto non solo è determinante ma ben immesso nelle dinamiche del gruppo dei partigiani. Cassian è infatti l'unico che sa della leva del cambio particolare del vecchio modello transponder usato dall'impero, ed è l'unico a saper portare un carico simile con un peso di quella entità. Il piano dei ribelli non teneva conto che l'Impero usasse tra i suoi trasponder classici, anche modelli più anzianotti (credibilissimo, succede in moltissime aziende il classico muletto vecchio) e Cassian è l'unico a mettere in dubbio il piano di questa fazione proprio quando gli dice "siete sicuri di saperlo guidare e siete sicuri che sia un modello in uso adesso nell'impero?".
Che poi nell'universo SW questa cosa non è mai successa (che io ricordi almeno) cambiano navi come se cambiassero le mutande, ma penso che una astronave non sia come una macchina, una nave di una specie aliena (come i due pescatori della serie Andor) forse non è nemmeno così diffusa. Nei dettagli c'è infatti la riuscita o meno di un piano così rischioso, ad ogni modo. Sarebbe stato un bel problema se in fase di furto i ribelli non avessero saputo del blocco di trazione del transponder...ancora una volta Cassian entra nella storia, e fa in maniera credibile e di soppiatto, non da eroe sborrone, ma quasi da lavoratore/tecnico. Perché questa era la sua specialità del resto, essendo "nato" su Ferrix
Abbiamo un Impero che rivela di essere qualcosa di più di un'armata di cloni col mascherone bianco guidati da un mascherone nero e da un vecchio incappucciato, va bene. Ma che un Impero in stile romano-nazista, esteso su quasi tutta la galassia, abbia dei burocrati assetati di carriera, dei medici-aguzzini e dei campi di lavoro/sterminio dovrebbe essere, appunto, il minimo sindacale. Non fa neppure molto merito, a questo Impero presumibilmente spietato e preciso, che la grande caccia alla Ribellione nascente sia guidata soprattutto dall'ossessione di due subalterni e da un caposezione capace di ascoltare, piuttosto che da un'intelligence davvero degna di questo nome.
Questi aspetti sono canonici però, credo sia stato saggio usarli e sfruttarli con un filo di coerenza e distacco dalla mascherata in costume a cui eravamo abituati. Fosse stato per Gillroy probabilmente avrebbe fatto partire tutta la storia della ribellione e della reazione imperiale in ben altro modo, ma è stato chiaramente costretto a lavorare con dei capisaldi starwar-siani, perché se fin già adesso la gente dice che Andor è la peggior serie di SW, è proprio perché non vede altro che quelle cose infantili che citi giustamente, a corollario delle sbarre laser in pieno deserto e questo senza fare una piega, anzi: "Ma Star Wars è così" Ma poi dice che Andor è palloso.
Intendo dire - rant evitato - che i canoni non sono solo stati scrupolosamente osservati ma persino migliorati quanto più possibile, alla fin fine (come hai detto) Star Wars è una saga connotata da buoni e cattivi, e da moltissimi aspetti assai riconoscibili, anche graficamente, ma questo show è andato ben oltre consegnando uno spettacolo a tratti epico, su cui c'è moltissimo da riflettere, nel suo essere a metà di tutto. SW non è mai stato realistico a conti fatti, a parte Andor e Rogue One.
Non è mai stato guardato sotto l'ottica "adesso un adulto te lo spiega" e Andor (per me) è stato fatto proprio per noi, per gli irriducibili "anta" che chiedono solo un Master bravo a narrare l'avventura degli eroi, e poco altro, per quelli che magari hanno un X-Wing di Lego sul comodino in formato mini, e che ogni tanto pensano "se facessero uno Star wars "serio" secondo me funzionerebbe alla grande" - rimpiangendo la seconda trilogia di Lucas che "alla fin fine non era male". Per questo Andor fa centro, per la prima volta si rivolge all'altra fetta di pubblico, quella più esigente, più attenta, più esosa forse, stanca delle cazzate della Kennedy o JJ Abrams. Cazzate che torneranno, ci possiamo scommettere un viaggio nell'iperspazio.
Riguardo ai campi di lavoro, ho trovato francamente un po' stucchevole e fuori personaggio proprio il discorso di Kino Loy, e la scena in cui tutti i prigionieri agiscono di buon concerto quando, nella realtà, avremmo nel 95% dei casi una situazione di homo homini lupus estrema. Andor che gli dice "Is that all you've got?" lo vedo come una strizzatona d'occhio allo spettatore stremato dalle minchiate di JJ & compagnia: è lo sceneggiatore che dice al pubblico "guardate, ce la possiamo fare ad alzare l'asticella!".
Ognuno di tutti quei buoni dettagli, nella mia esperienza, è stato smorzato da una regia che indugia troppo su occhi e teste che girano, da un ritmo che si mantiene soporifero per un buon terzo della serie, dall'escamotage kafkiano adottato per evitare che Andor si dedichi alla dolce vita sparendo nell'anonimato.
E no, sorry, Tim è proprio un coglione Inconcepibile che lo rimpiangano ancora nell'ultimo episodio, perché come gli direbbe il buon Obi-Wan, "You have done that yourself!"
Chiarisco che a me è piaciuto che Bix piangesse per Tim, mi è sembrata una reazione che ha dato qualcosina in più alla classica storia "sta con questo coglione geloso, ma ama ancora Cassian, palese e poi tornerà con Andor...." Ecco, diciamo che non mi aspetto mai molto di diverso da una sceneggiatura Hollywood/America, ma in questo caso sono stato piacevolmente smentito con morti in Andor alla GOT (brutali, veloci, senza appello) e scene abbastanza lontane da SW, come appunto le scene su Norkina 5 o la tortura uditiva del sergente Gorst. Oooh finalmente vediamo una prigione imperiale, scopriamo i loro metodi, e abbiamo un assaggio di quanto siano umani nelle loro prigionie correzionali. Quasi 4 puntate si focalizzano su questa catena di montaggio a tavolo bestiale (dove ci lasci anche le dita) con ovvie e degradanti punizioni in caso di ammanco e con un farsesco lato umano di fondo "sei un pezzo della catena, fai il tuo dovere, fai vincere il mio tavolo, stiamo giocando".
Il discorso di Kino Roy io l'ho sentito molto umano, e anche l'idea di Cassian che gli dice la frase seguente, cazzo l'ho trovato geniale perché rivolto PROPRIO agli spettatori tipici di Rey e Kilo Ren (assonanza un po' spaventosa brr) ... Uno si aspetta sempre il pistolotto preparato da un dialoghista ad arte, e invece in questo caso, c'è persino il "cosa gli dico?" "cosa posso fare per dirgli che possiamo ribellarci e non essere elettrificati?" - "e adesso'" Anche secondo me quel discorso era "alziamo l'asticella della credibilità" e il suo risultato l'ha ottenuto. La regia secondo me ha fatto il suo dovere, dipende però quali puntate ti sono sembrate più lente, in generale il ritmo per me è stato buono. Se non erro Andor fa il fattone per un paio di anni? E ne rimane 2 su Norkina? Bisogna indagare!
PS. "Non so nuotare" che ti fa rimanere malissimo
Tirando le somme, è uno show dotato di una buona coerenza, che non ti sbatte in faccia citazioni ovvie e gratuite, e in cui succedono cose credibili. Ma è quanto si dovrebbe aspettare e pretendere da ogni opera televisiva che coinvolge un nome così importante. L'eccezione - purtroppo resa canone, norma e aspettativa per SW al grande pubblico - è il tremendo pastrocchio degli episodi 7, 8 e 9, fanfiction di bassa lega che gli appassionati hanno giustamente rigettato per la porcheria che è. La fanbase sarà pure tossica, ma in quel caso specifico Disney l'ha trattata apertamente come un branco di scimmie e si è sacrosantamente presa la merda in faccia La sequel trilogy è un insulto all'intelligenza in glorioso 4K; Andor è uno show televisivo solido, ma nulla che sia ansioso di riguardarmi dall'inizio alla fine una seconda volta.
Assolutamente sì, quoto su tutta la linea. Ho preferito spezzare i quote, perché volevo rispondere ad ogni argomentazione perché secondo me buonissima e sui cui incaponirciSI:yes:
Per me Andor è un grandissimo e graditissimo ritorno.
B-2 ha già rimpiazzato R2 e quella palla del cazzo semovente di cui non ricordo il nome, ma che diversi amici si sono messi vergognosamente in soggiorno, millantando che una trilogia di merda fosse "eh ma è carina dai".
No.