Tiro le somme del mio
Yearbook 2021, invero molto poverello

Solo 10 titoli, principalmente horror - che quest'anno volevo concentrarmi sul genere, tra giochi vecchi e nuovi. Con l'estremo puntalcazzismo che mi contraddistingue, quest'anno il mio unico
#GOTYs (e quindi anche
#BEOTA, non senza esserlo meritato in ogni caso) va a
Forbidden Siren, titolo unico nel suo genere e che incredibilmente nessun altro, nemmeno in ambito indie, ha voluto riprendere nel suo concept originale. Il villaggio di Hanuda si è ritagliato uno spazio indelebile tra i miei ricordi di videogiocatore <3
Per il
#WOE, invece, bhé, ho giocato un po' di schifezze quest'anno (avrei tanto voluto affibbiarlo a Visage), ma alla fine il peggio del peggio è stato
Echo Night: Beyond. Nemmeno collocandolo negli anni in cui è uscito mi riesce di giustificarlo. I controlli e la giocabilità di questo titolo svolgono un ruolo troppo negativo per poterne fare emergere gli eventuali pregi, se ce ne sono. Come avventura grafica risulta inutilmente astrusa, soprattutto considerando che necessita di parecchia navigabilità e interazione/osservazione con lo scenario, che sono i grandi handicap di questo gioco. È tutto troppo, estremamente lento. Le sezioni nello spazio aperto, poi, non fanno altro che far piovere sul bagnato: ingiocabili. Un'avventura che poteva anche essere molto buona per ambientazione, ma che sarebbe stato meglio vestire con tutt'altro gameplay (banalmente anche un punta-e-clicca sarebbe stato meglio). Peccato, perché l'accoppiata fantasmi e spazio mi affascina parecchio.