Vabbé la mia scheda è pronta da un pezzo e in teoria te la spizzi da solo (vuoi mettere il gusto della sorpresa?), ma a gentile richiesta rispondo, ed ecco i miei prescelti:
GOTYS:Iconoclasts
The Messenger
The Missing
The Eternal Castle (Pc)
Giana Sisters DS (NDS)
Sonic Mania (PS4)
CONTROL (PS4)
Return of the Obra Dinn (PC)
WEOTA: Onrush (PS4)
BEOTA: Death Stranding (PS4)
Per ognuno dei titoli appena elencati ho scritto un breve paragrafo di commento, sempre nella mia scheda.
Altre stats buffe: - Ho finito
56 giochi e 1 DLC senza barare; i giochi in cui ho "barato" non sono inclusi in questo computo tra cui Conan Exiles che ho comunque incluso nella lista dei giochi finiti (che quindi ne conta 57 più il DLC).
-Tre dei giochi che ho finito senza trucchi sono per Commodore 64.
-I giochi che ho finito barando (savestates e similari) e non son inclusi nel computo sono circa 10.
-Ho ben
18 giochi in sospeso che mi porterò nel 2020 e probailmente finirò durante il nuovo anno.
-Nel corso dell'anno ho
abbandonato solo 2 giochi.
-Avevo selezionato solo
2 candidati WEOTA e 2 candidati BEOTA.
Degli 8 commenti riguardanti i GOTYS, riporto qui solo quello riguardante il mio Best of the Year:
Death Stranding (PS4) Candidato#BEOTA Non un gioco, ma un messaggio all'umanità. Kojima trascende il videogioco, il cinema e la letteratura per creare un'opera sbilenca, "chirale" appunto, dove la simbologia è così elevata da comprendere e fagocitare anche il bizzarro gameplay ipnotico, che inizialmente sembra totalmente avulso dalla parte narrativa invece ne è una metafora resa materiale, fisica e faticosa. Laddove altri open world offrono una navigazione banale e noiosa, qui diventa il core gameplay con mille variabili, ostacoli e ambienti da addomesticare.
Un'opera paradossale, ossimorica: un gioco ad alto budget ma con un'anima intimista ed un gameplay di nicchia, destinato ad essere odiato e incompreso dai più, nonostante sia platealmente didascalico.
Insomma, un capolavoro.