- Assassin's Creed Odyssey
Droga ma troppo peggio di Origins. Non appena decolla, il gameplay è ottimo in ogni comparto (stealth, combat, battaglie navali). Ma scrittura, narrazione e tenore culturale sono insulsi, volgari e infantili.
- Metro Exodus
Tante cose belle ma un po' troppe cose brutte.
Pro: straordinaria ambientazione e varietà di situazioni. Gameplay sandbox giocato sulla libera interpretazione incrociata di 4 fattori: orario del giorno, scelta dell'itinerario, crafting dell'arsenale, stealth o shooting.
Contro: AI umana terribile negli scontri a fuoco. Recitazione e personaggi terribili. Input lag (almeno su console).
E’ un viaggio drammatico, a tratti angoscioso, quello a bordo della locomotiva Aurora. Mostra una civiltà distrutta, una natura mutata, una fauna mostruosa. I vizi, gli abusi e i fanatismi di chi è sopravvissuto senza imparare la lezione. La fantasia detta le regole di questo mondo, ma il pensiero corre a fatti realmente accaduti. Su tutti, il disastro di Chernobyl. Ma è anche un viaggio di speranza, quello di Artyom e famiglia. Ogni prigione, ha una finestra. Ogni binario, una stazione. Ogni oscurità, una brace, una lampada, una candela. Ogni tunnel, prima o poi un’uscita.
Un gioco di volergli bene nonostante i difetti. Assai rigiocabile, si spende meglio a una seconda run.
- Kingdom Come Deliverance
Al lancio sarà stato un disastro, ma ora è un gioco non dico polished, ma almeno completo. Bug e glitch sporadici e non compromettenti. Scenario superlativo, campagne e boschi in scala 1:1 di ineguagliata immersività, storia, dialoghi e caratterizzazione superbi. Valori di produzione altalenanti tra AAA e indie game.
Ah, il gioco-gioco è un legno, ma chevvelodicoaffà.
- Kingdom Hearts 3
Belle le animazioni dei personaggi Disney. Tutto il resto, dal gameplay, alla narrazione, alla scrittura, al ritmo, al rendering, al level design, è così obsoleto e stupido e brutto e sbagliato che non riesco a concepire come si possa tollerarlo. E la mamma di Bambi era una zoccola.
- Devil May Cry 5
Allora, in questo gioco ci sono 3 personaggi, e uno fa cagare. Accompagnati da tre donnine: una fa molto cagare, una ha un naso peggio del mio e l'altra parla da mongoloide. Poi ci sono tre ambientazioni, di cui due fanno veramente cagare. Finora ho 3 livelli di difficoltà e fanno tutti e 3 cagarissimo.
Quando funziona resta divertentone, ma Devil May Cry andava trattato meglio
- The Division 2
Sparamuretto + RPG + Open World + Washington D.C.
E già sapete cosa aspettarvi. Se la formula vi conturba, non resterete delusi. TD2 è la risposta a tutte le volte che abbiamo porconato perché tra una sparatoria e l'altra di Gears of War o Uncharted ci infilavano enigmi idioti, camminate (bloccando la corsa, bastardi!), sezioncine stealth de noantri, sottogiochi peggio che pessimi. Qui si gioca. Si gioca e si spara. Intenso, ben bilanciato anche in singolo, tattico, con un grande level design e una longevità mostruosa.
Unici difetti:
1. l'AI è divertente e tenta sempre l'aggiramento. Ma non è realistica e non è troppo attaccata alla vita.
2. E' il classico open world con ciclo notte e giorno la cui resa oscilla dal meh al bello da non crederci. La mole di roba e cura generale anche negli interni è enorme, ma IMHO serviva più fotorealismo e omini fatti meglio.
3. L'inizio è un po' loffio, ma già al livello 4 si inizia a far sul serio.
4. Doppiaggio ITA terribile, switchate subito a ENG.
#BEOTA- Sekiro: Shadows Die Twice
In questa gen ci sono due giochi che hanno inventato/evoluto significativamente qualcosa in termini di combat: Spider-man e Sekiro.
Sekiro decide che per divertirti devi essere capace. E allora fa una cosa nuova. Non si limita a essere difficile. Ti insegna a giocarci. No, non con dei tutorial. Non solo, almeno. Lo fa soppesando ogni nuovo avversario in base al granello di skill che vuole impartirti. E a un certo punto, ti rendi conto di saper combattere, di riuscire a parare tutto, di dominare la battaglia. Sekiro è un maestro di spada.
Sekiro non ha i valori di produzione degli ultimi due Soulsborne. Nessuna creatura sloga-mascella (forse una, toh). Interni vuoti. Livelli avanzati tirati via, esteticamente discutibili, con illuminazione assente. Ma è anche arioso, verticale, imperiale, di un'epica austera.
Sekiro non è così punitivo come si dice in giro. Giusto il boss finale e uno opzionale. Se un nemico ti asfalta, non è ancora il suo momento. Qui non puoi farmare, si dice in giro. Nì. Resta un RPG, aumentare le stat è decisivo, almeno alla prima run. Ma non lo puoi fare dove vuoi, falciando carne da cannone. Solo i boss e i segreti sviluppano il personaggio. E allora via all'esplorazione capillare, alla ricerca del nemico abbordabile, della prossima tappa lungo la via della spada.
Sekiro è una produzione più univoca rispetto a Bloodborne e Darksouls 3. Si para e si colpisce. Il resto è contorno. Quindi anche meno rigiocabile, benché lui ci provi, con side e skill tree. Ma il combat all'arma bianca qui raggiunge nuove vette. E la storia del videogioco, innegabilmente, passa da qui.
#GOTYs- Days Gone
Days Gone è come il calcio femminile. Sbaglia anche i passaggi più semplici e spara rigori in tribuna, ma come fai a non voler bene a 22 ragazze in shorts?
Days Gone inizia davvero male. Neanche da 5, meno. Manda avanti tutti i suoi difetti: AI scadente, input lag, avvio lento e fuorviante, regia altalenante, bug ormai in via di fixing. Ma poi cresce, appassiona, decolla, sorprende, esalta.
Red Dead Redemption 2 era superbo ai limiti dell'alieno in tutto ciò che esula dal fattore più importante, il gameplay: esile, sparso, costretto, facile. Days Gone si gioca meglio. Mediamente meglio. Infinitamente meglio contro le orde. Numerosissime ma relegate a battute finali ed endgame. Per il resto offre uno scenario stupendo, vario, una storia sorprendente e le meccaniche survival di TLoU ben tradotte in un open world tutti contro tutti (umani, animali, infetti, animali infetti). Nient'affatto un dettaglio: un doppiaggio italiano del protagonista sensazionale e senza precedenti. Davvero un traino per l'intera vicenda.
Giocatelo, giocatelo in modo laico, senza aspettative o pregiudizi. Solo con un po' di pazienza, perché quello delle prime 5-10 ore non è lo stesso Days Gone delle successive 50.
- Far Cry 5
Sciupone e scurrile ma divertente. Si perde in un bicchier d'acqua tra AI scarsa, scrittura orrenda e tempi morti tra una missione e l'altra. Ma il parco giochi c'è tutto: veicoli o velivoli di ogni genere, compagni animali o aviotrasportati, missioni molto varie, progressione liberissima (pure troppo), approcci tattici a completa discrezione. Torri e avamposti fuori dai coglioni spolverano una formula comunque attempata.
Gli sparotti buoni in 'sta gen si contano a una mano, quindi se siete in astinenza da botti caciaroni, un soggiorno in Montana potrebbe fare al caso vostro.
- God of War
E' la mia quarta run. L'ho ripreso perché avevo voglia di menare con Kratos, di sperimentare cose nuove con le fotine e anche un po' di vedere quanto reggesse il gioco sulla distanza. Con alti e bassi, regge. Resterà uno dei pochi classici di questa gen e uno dei due/tre giochi significativamente migliori su PS4 Pro grazie al frame rate quasi raddoppiato e all'input lag ridotto. 4K invece malamente upscalato, useless.
- ControlDue palle. Per me un gioco sbagliato, chevvedevodì. Ci può stare se vi piacciono i giochi di ricomporre una trama leggendo la qualunque e se amate il genere Twilight Zone. Altrimenti per me è lo spreco di un team talentuoso. Il level design è inutilmente convoluto e disorientante, i personaggi brutti, il combat solo decente, sproporzionato oltremisura tra giocato e lettura+capire dove diavolo andare per proseguire. Fisica e frangibilità superiori, ma la tecnologia non si traduce direttamente in intrattenimento. Sufficiente ma impensabile per un GOTY, anche in un anno moscetto come questo.
- Death StrandingIl gioco dell'anno (non il migliore) è lui. Perché è talmente zeppo di idee, di genio e insieme di vaccate che si potrebbe parlarne (e se ne parlerà) per lustri. Primissime ore divine, poi soggetto costantemente a voli pindarici dall'ingegnoso all'imbarazzante. Comunque un concept nuovo, un immaginario splendido e tematiche attualissime. Divertente o meno a seconda dei gusti, ma non certo avaro di gameplay. Di contro, scrittura, recitazione e regia diventano prestissimo insopportabili collocandosi di precisione nel genere "puttanata giapponese". Comunque da provare, anche se per poche ore.
#GOTYs- Call of Duty: Infinite WarfareLo show di Infinity Ward vive ancora, ma sparare è bruttino e l'AI una merda. Bella comunque l'idea di un ibrido tra
COD e
Mass Effect, sviluppata meglio sarebbe bomba.
- Call of Duty: WW2Giochino proprio. Fa il suo compitino ma dalla Seconda Guerra Mondiale si pretendeva di più.
- Wolfenstein II: The New ColossusBel gioco con level design bruttarello. Una delle reinterpretazioni più audaci e insieme toccanti del periodo nazista. Personaggi, scrittura e regia stellari. L'anti-Kojima proprio. In una gen così avara di solidi FPS in singolo, è da recuperare di fisso.