Comunque, gira e rigira, la questione open world si riduce a due fattori:
1. il rapporto che il mondo di gioco riesce a instaurare col giocatore. Che sia col combat, con la storia, con la grafica, se quel mondo ti prende, tutti i difetti passeranno in secondo piano.
2. Orizzonte infinito, una torre diroccata, un albero gigante, una città inesplorata. Sapere che in qualsiasi momento puoi prendere, partire, raggiungere questi luoghi, inscrivervi la tua avventura. Per i giochi che lo sanno fare bene, ci sarà sempre posto. Valhalla, che fa male tutto del core gameplay (navigazione, stealth, combat), questo lo fa benissimo. E tanto basta.