MS ha introdotto la piaga degli achievement/trofei, è stata lei ad introdurre per prima l'online a pagamento,
Perdonami, ma a me 'sta narrativa ha sempre fatto ENORME tenerezza.
"Per prima".
E quindi?
Se la concorrenza si è adeguata a certe robe è semplicemente perché si è leccata i baffi di fronte alla ghiottissima occasione di fare di engagement profitto.
Quando Microsoft è arrivata sul mercato Sony ti faceva giocare online gratis, previo acquisto del Network Adapter, e in molti casi su server dedicati. Non che questo significasse automaticamente maggior qualità del netcode ma, insomma, quando poi qualche tempo dopo ho cominciato a giocare anche su Xbox Live, che al contrario era spessissimo in P2P, la differenza a favore delle esperienze PlayStation Network in diverse occasioni la percepivo nettamente.
Chi l'ha costretta a non continuare sulla sua strada? Di valorizzare le sue caratteristiche, affinarsi nella sua direzione, stringere eventualmente accordi più vantaggiosi con le terze parti a cui eventualmente spettava l'onore di mantenere i server, lei che era padrona assoluta del settore?
Un competitor che, nonostante i tanti sforzi, non solo si metteva tranquillamente in tasca in fatto di risultat ma bullizzava?*
Scarsa sostenibilità?
Vallo a dire Xfire, Ventrillo, Team Speak, ASE altre piattaforme su Picchio che ti facevano quelle e altre robe [Xfire proprio anni luce avanti il resto dell'industry] e non t'hanno mai chiesto mezzo cent per accedere alle loro feature più importanti.
Microsoft a un certo punto, nel 2007, ha lanciato su PC Games for Windows Live. Un servizio che contemplava più o meno lo stesso feature set di Xbox Live, ma che prevedeva un abbonamento per giocare online alle sue esclusive o in cross-play con gli utenti Xbox a titoli dalla giocabilità tarata in maniera OSCENA per cercare di bilanciare dispositivi di input tanto diversi come mouse & tastiera e joypad, ben lontana dall'insperata eccellenza raggiunta in questo campo da Call of Duty, Apex Legends e svariate proposte odierne.
Secondo te quanto l'hanno fatto durare i giocatori?
Perché quando Sony ha cominciato a far pagare l'online non avete fatto altrettanto?
Stesso, identico discorso per quella piaga dei Trofei: ma tu pensi che a Sony non ha cominciato a fare comodo ritrovarsi gente che rimaneva di più sui giochi, senza andare a rivenderseli dopo averci passato giusto il tempo di finirseli, che si andava a comprare titoli di cui gli fregava poco/nulla apposta perché erano un Platino facile, che in diversi casi non ne voleva sapere di cambiare piattaforma a causa del gamescore accumulato o che creava discussioni, comunità, guide e tutto ciò che fa buzz e coinvolgimento AGGRATIS, esattamente come con quella piaga degli Achievement?
Sony, peraltro, è stata la prima a includere giochi 'gratis' per dare valore al suo abbonamento, portando alla drammatica svalutazione della percezione del valore di titoli indie e di medio budget. "Tanto prima o poi arriva sul Plus".
Ricorda qualcosa?
Se non altro, Nintendo a parte credo, nessuna l'ha seguita col gatekeeping dei salvataggi cloud.
Non Microsoft, non anche l'ultima delle piattaforme PC, non un fracco di applicazioni Android.
Cioè, dopo tre anni mi sono reinstallato Runkeeper e c'ha ancora là tutti i miei dati da quando l'avevo cominciato a usare originariamente nel 2012, senza essermi ritrovato cestinato mezzo centesimo di giro, una porzioncina di mappa o una mia foto. E a 'sti poveri cristi non ho mai versato nemmeno mezzo euro.
ed è sempre stata lei a spingere per sempre più giochi quadi solo esclusivamente online.
Ma Final Fantasy XI e Resident Evil Outbreak non erano esclusive PlayStation 2?
Prima dell'avvento di MS c'era, inoltre, una maggiore diversificazione tra i vari titoli.
Microsoft, forse, può aver dato un'accelerata a certi processi, ma ci si sarebbe arrivati comunque.
Mappoi, voglio dire: se Halo o qualsivoglia altra roba MS di certi generi specifici ha avuto successo mica gliel'aveva prescritto il dottore a Sony di rispondere 1:1, investendoci sopra un botto, riconvertendo team, togliendo spazio per lo sviluppo e il marketing di altro.
Poi, vabbuò, Microsoft è stata pure quella che ha dato il là a quella miniera inestimabile degli indie, su console. Poca roba, via, specie in ottica diversificazione.
Quindi, che MS si ridimensioni nelle ambizioni porterà solo ed esclusivamente benefici a noi giocatori (incluso te).
Ho la possibilità di giocare esclusive Xbox e un ampio catalogo di suoi partner senza né avere una console dedicata né un PC all'altezza, peraltro a prezzi popolari e senza alcun impegno: posso disdire di mese in mese.
Se volevo giocarmi Demon's Souls 2020 dovevo uscire una banconota sana sana da 580 euro, affrontando ben altri sacrifici, ritrovandomi sul groppone l'onore di aver investito su una macchina che negli anni successivi avrei acceso solo per Returnal.
Però meno male che fra poco MS si fa piccola piccola e se ne rimane in un angolo a non rompere le balle, così si avrà una bella rallentata sul fronte della sperimentazione di modelli economici e delle modalità di fruizione, si creeranno maggiori scollature tra questo settore e come nel frattempo gira il resto del mondo** e si farà poco pressing sulla concorrenza, anche se frutto di necessità virtù.
Tipo: una volta era MS che non voleva sporcare il suo Live con altri servizi. In epoca Xbox One, ridottasi con le pezze al culo, ha cominciato a spingere in direzione del crossplay mentre Sony non ne voleva sapere. Oggi un fracco di titoli sono crossplay. Che è una figata gigatomica, sia per i giocatori, sia per il mercato.
Però, se non te ne frega nulla che anche generi ridotti malino come i picchiaduro a incontri possano avere una vita più lunga e vivace rispetto a quella che avrebbero tenendo le community isolate pazienza.
Resettiamo pure tutto al 14 novembre 2001.
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"la console war finisce quando lo diciamo noi". O era "inizia"? Vabbuò, non ricordo esattamente, ma era stato detto da un exec PlayStaton sul palco di una conferenza dell'E3, 2006 se non ricordo male **
e no, con questo non intendo Gamepass = Netflix = Spotify. Mi riferisco più a cose come gli stili di vita e la quotidianità della gente comune, che si sono fatti più smart. In tutto. Da come si comunica a come si lavora, si viaggia, si consuma, si investe, si accede a servizi pubblici o ci si aggancia e ci si sgancia da utenze di fornitura di servizi fondamentali