Ho appena giocato per la prima volta a questo gioco cult. Devo dire che si capisce l’adorazione che un sacco di giocatori provano: è un gioco audio-visivamente incredibile, con un carisma potentissimo.
La grafica è straordinaria, con quello stile low-poly bellissimo e gli infiniti rimandi alla cultura pop giapponese. Si respira davvero Giappone anni 60, ed è bellissimo!
Ma la colonna sonora è veramente fuori parametro, la amo! Il punto più alto dell’esperienza, per quanto mi riguarda!
E il gioco? Premetto che l’ho completato in pochissime ore e la voglia di approfondirlo è poca poca, nonostante complessivamente possa dire di essermi divertito. Per certi versi mi ricorda un altro gioco (hipster a dir poco) che mi è piaciuto, Untitled Goose Game, ma che non ho avuto voglia di approfondire. Con la differenza che Katamari ha un core gameplay ben più profondo...solo che…
…solo che i controlli non mi hanno mai davvero convinto. Sono faticosi, a tratti frustranti e, complice il timer costante e una strana curva delle difficoltà (ora ci arrivo), l’esperienza
complessiva è a talvolta stressante, anziché gioiosa e rilassante come sarebbe potuta essere.
Le singole missioni sono caratterizzate da primi momenti di gioco faticosi, col katamari talmente piccolo che non si può raccogliere quasi nulla. E di solito si comincia a giocare in un ambiente da subito molto ostile, pieno di pericoli e esseri giganteschi che ci investono.
Nulla mi toglie dalla testa che se questo gioco fosse stato edito da Nintendo avremmo avuto ogni missione (o almeno una buona dose di quelle iniziali) con una curva di ingresso più dolce, per far abituare ai controlli e per dare subito un po' di compiacimento al giocatore.
In pratica succede con frequenza che una partita sia già compromessa nella prima metà della missione e non ci sono comandi che permettano di resettarla e ricominciarla velocemente. Anche un menù dove ricontrollare al volo i (per nulla intuitivi) controlli avrebbe fatto comodo.
Poi, quando la missione gira bene, cominci a provare una vera e propria esaltazione nel raccogliere roba gigantesca. Ma non sempre questo sentimento è riuscito a compensare la frustrazione e le imprecazioni di inizio missione.
Insomma, un gioco davvero interessante (anche dal punto di vista tecnologico, considerando quando è uscito) ma non posso dire di averlo davvero amato.
Certamente il suo status di cult se lo merita.
Tuttavia nel 2021, con l’enorme panorama indie che lo circonda, è un gioco che probabilmente ha più difficoltà a lasciare il segno e tutto sommato ringrazio di averlo preso digitale a meno di 5 euro.