Un paio di premesse credo utili, spero non necessarie;
Quando mi permetto di disquisire delle scelte di vestimentario di personaggi di un videogioco, lo faccio perché sono creazioni di una terza persona, ed agli intenti di questa persona applico i magri strumenti di critica di cui sono detentore.
Non mi permetterei mai di giudicare, criticare o dare un giudizio di valore su di una donna di carne ed ossa che decidesse di vestirsi nel modo che più le aggrada. Sarebbe contro tutto ciò in cui credo. Spero che la distinzione sia chiara.
Secondariamente, spero che siamo tutti abbastanza maturi e dotati di abbastanza immaginazione perché questa stimolante discussione non degeneri in uno scontro tra perverti e moralisti.
Non sono quelli i termini del dibattito, e spero di ricevere la stessa buona fede che accordo a tutti voi.
@Il Gladiatore; Va bene tutto ma Gramellini no ti prego
Battute a parte. Forse c'è un malinteso che non posso che imputare alla mia scarsa capacità di spiegarmi adeguatamente.
Quando cito "la donna intesa nella sua forma puramente plastica di bel corpo" non intendo dire che questa sia negativa, o che la sua rappresentazione sia essa stessa problematica.
Sto dicendo che la rappresentazione della donna nel videogioco non può essere limitata a questo aspetto.
Una donna è un corpo, bello o brutto che sia, ma è anche molto di più. E valorizzare solo una sfaccettatura a scapito di tutte le altre fa torto al medium e fa torto al soggetto.
Per quello faccio l'esempio dei picchiaduro. Agli uomini è consentito essere anziani, obesi, bassi, alti, muscolosi. Le donne sono generalmente limitate ad un solo archetipo.
Questo non significa che quell'archetipo non sia degno di rappresentazione. Sto dicendo che non è l'unico.
La bellezza femminile va giustamente celebrata, ed è da sempre celebrata come ben esemplifichi. Ma la donna non è solo bellezza, credo che su questo possiamo essere d'accordo. Perché non celebrare
anche tanti altri aspetti della stessa?
Questo mi porta al punto che Ruko solleva, tratto dalla tua citazione.
Qui si va nel reame della soggettività che difficilmente può essere risolto con un seppur piacevole scambio di vedute.
La profondità in questione è falsa negli occhi di chi la studia, non in assoluto. TLOUII è falso nella sua profondità? Io dico di no, qualcuno dirà di si, non vedo un'uscita da questa impasse.
Ma anche accettando l'assioma, la domanda diventa, l'approfondimento o anche solo il tentativo di farlo non è forse un valore da perseguire? Credo che il tuo ruolo e la tua mente professorali porteranno anche te a dire di sì.
Guardare alle cose con il microscopio e non fermarsi alla superficie non è forse ciò che cerchiamo di fare quando studiamo qualsiasi argomento, si tratti dell'ultimo Assassin's Creed o della lettura di un libro?
Quando mi dici che Quiet nasconde quanto di più appaia, non stai forse cercando verità insospettate in qualcosa che qualcun altro additerebbe come "falsa profondità"?
E se accettiamo questa premessa, non dovremmo incoraggiare ciò, anche lì dove fallisce? Il medium è relativamente giovane, solo sbagliando a ripetizione riuscirà ad imparare e a raggiungere una reale profondità.
Questo non significa che debba essere il fine ultimo del medium.
Nel cinema c'è posto per la commediola sciocca, lo slap-stick, la satira, l'azione, l'avventura, l'horror, l'approfondimento psicologico. Puoi nella stessa sera vedere un film profondo come una pozzanghera asciugata dal sole, seguito da uno che ti porta nelle fossa delle Marianne, figurativamente parlando.
Perché non dovrebbe esserci spazio per questa ampiezza di livelli anche nel videogioco?
La leggerezza conscia di esserlo è sempre ben accolta, ma non può essere l'unica cifra stilistica possibile.
Quanto allo specifico di Quiet che citi en passant, credo che mi conosca qua dentro sappia bene che sono un fanatico di MGS, e piazzo Kojima nell'olimpo dei game designer. MGS2 è il gioco più importante della mia carriera da videogiocatore, ed ho speso forse più di 300 ore in MGSV.
Ebbene, puoi tacciarmi di superficialità analitica, ma non basterebbe probabilmente un saggio di un centinaio di pagine per convincermi che Quiet sia una metafora della condizione femminile. Mi spiace, mi è impossibile.
Non sfuggo certo dal sottotesto e dalla metafora, posso parlarti ore e con sincerità di come Journey sia una metafora della condizione umana, o di come la struttura disgiunta di The Phantom Pain sia una perfetta sintesi del militarismo come Moloch insaziabile ma divora tutto fino a rivoltarsi contro coloro che lo imboccano, ma non ho mai letto nessuna analisi che fosse riuscito a convincermi di questa specifica tesi riguardante Quiet.
E questo non perché mi rifiuti di considerare l'ipotesi, ma perché ho scartato l'ipotesi dopo un'attenta disamina dell'evoluzione della rappresentazione femminile in MGS ed il testo stesso di MGSV.
Con ciò non sto dicendo che Ruko o te abbiate torto. Ma non ce lo vedo.
@Mr.PickmanDetto questo, per tornare al fulcro del discorso, quando qualcuno che manco con un palo ha mai toccato un KOF (e ne ho conosciuti) e viene a criticare Mai Shiranui che da più di vent'anni ha quel davanzale, quel costume, quella presenza on-stage mi indispettisce. Nessuno si è mai chiesto se anziché una donna oggetto fatta e finita alla Shiranui piacesse mostrare le pudenda e le coscione tornite perché stronza esibizionista, altro che donna oggetto...se a lei piace, perché non deve piacere anche a noi?
Alla faccia della donnina eh messa lì per suppurare le classiche fantasie mascule.
Isolo questa citazione perché mi aiuta un pò a sintetizzare il mio pensiero.
Io parto dal punto di vista che Mai Shiranui, e chi per lei, non è un essere umano dotato di autonomia decisionale. Non ha scelto lei di vestirsi in quel modo, e non possiamo discuterla come personaggio partendo dal presupposto di presunte scelte che ha o meno fatto
No, sono stati uno o più artisti che hanno fatto questa scelta, e che al realismo hanno preferito l'estetica o altre considerazioni, per motivi più che sacrosanti.
Questo deve essere un punto di partenza imprescindibile. Stiamo parlando di opere di fantasia, ed è quindi perfettamente legittimo che su di essi si concentri l'occhio del critico.
Questo non vuol dire che Mai non ha ragione di essere, e che andrebbe vestita con un burqa, lontana da me l'idea. Ma la sua rappresentazione è una scelta autoriale, ed in quanto tale non esente da analisi, non più di quanto lo siano gameplay, colonna sonora, realizzazione tecnica.
Se ci piace fare le pulci all'ultimo gioco uscito perché ha un gameplay che riteniamo mediocre, è altrettanto legittimo che qualcuno faccia le pulci su altri aspetti.
Possiamo non concordare con queste critiche, ma hanno lo stesso valore.
In generale, credo che tutti noi abbiamo l'aspirazione a che i videogiochi vengano presi sul serio. Vogliamo che il TG1 la smetta di fare servizi su come l'ultima sparatoria sia colpa di GTA, vogliamo che lo psicologo da 4 soldi su Studio Aperto la smetta di parlarne come di una specie di oppio demoniaco, vogliamo che Gramellini la smetta di considerarli cose da bambini, vogliamo che il MOIGE (esiste ancora?) la smetta di fare campagne moralistiche.
Ma un medium che vuole essere preso sul serio deve senza paura accettare di porsi sotto la lente di ogni possibile scuola critica. Uno storico vuole analizzare i videogiochi storici con gli strumenti a sua disposizione? Ben venga.
Una femminista vuole analizzare i videogiochi sotto la lente della critica femminista accademica? Va benissimo.
Voglio una critica marxista di MGSV, che diamine.
Mi interessano ciò che accademici e non traggono dal videogioco dal loro rispettivo punto di vista. E' un medium che mi piace, lo voglio vedere vivisezionato e analizzato.
E se l'analisi porta a conclusione negative, pazienza. Dire che MGSV è un gioco con un pessimo trattamento delle sue componenti femminili non mi porta ad amarlo meno, o a sentirmi personalmente sotto attacco. Accetto o meno la critica a seconda della mia personale sensibilità, e la terra continua a girare.
Penso che in generale forse spesso abbiamo un pò troppa insicurezza. Amiamo ciò che amiamo, ed il fatto che altri non lo apprezza non deve cambiare questo stato di cose, ma non dovrebbe nemmeno portarci a rigettare l'esistenza di tale critica
Per farti un esempio personale, adoro HP Lovecraft. Che pure era talmente razzista che altri razzisti della sua epoca gli dicevano "Oh vecchio, non che ci stai andando un pò troppo pesante?".
Quindi capisco chi non vuole leggerlo per questo motivo, capisco chi lo critica, ma lo considero comunque un genio.
@Xibal:
Credo di aver capito ciò che intendi, anche se non al 100%. La risposta che mi viene, sulla base di tale presunta comprensione, è che naturalmente ogni creazione risponde generalmente ad una determinata domanda, e nasce dall'intento del creatore di veicolare un determinato messaggio/impressione, che si tratti di Bayonetta od Ellie.
Entrambi sono da quel punto di vista strumentali, quello che voglio però rimarcare è che alla strumentalità di Bayonetta si da il beneficio del dubbio, mentre Ellie è frutto di spinte da non si sa quali attori dietro le quinti.
La conclusione a cui voglio arrivare non è che Ellie sia meglio di Bayonetta in assoluto. Entrambe hanno la stessa dignità come personaggi dei titoli di cui sono protagoniste. Preferisco personalmente Ellie, ma non significhi che disprezzi Bayonetta o voglio che al suo posto in Bayonetta 4 ci sia una Ellie. Non funzionerebbe per quella che è la cifra stilistica del gioco e sarebbe fuori posto come fuori posto sarebbe Bayonetta in TLOU Part.3.
No, la mia conclusione è che non voglio però che ci siano solo Bayonetta nel mondo dei videgiochi. E storicamente, sin troppo spesso abbiamo visto titoli in cui il personaggio femminile era limitato da un determinato archetipo; giovane, svestita, tradizionalmente attraente.
Voglio solo che questo archetipo si diversifichi, e che tentativi di attuare tale diversificazione non vengano sempre letti come un complotto malefico.
Concludo il posto con una precisazione il cui spunto mi è dato dalla conclusione di
@Laxus91.
Non detesto Bayonetta. Non penso che sia fuori posto, o che sia da cancellare dalla faccia della terra. Anzi. Mi piace tantissimo come personaggio così come è. La adoro anzi, e non penso ci sia nulla da cambiare in lei.
Penso che nei videogiochi ci sia ampiamente posto per un personaggio così esplosivo, titillante, prorompente.
Mi limito sommessamente a dire che non può essere l'unico possibile modello femminile. E che alternative anche radicali non possono che arricchire la varietà di questo hobby che condividiamo.