Lo segnalo qui perché tecnicamente è un documentario, più che un film: Moonage daydream, uscito in sala per soli tre gg all'inizio di questa settimana e di prossima pubblicazione in streaming su Sky o Netflix o altro, ancora non si sa.
E' un documentario su David Bowie, nel quale:
- non viene mai nominata nessuna sua canzone
- non si vede nessuna copertina dei suoi dischi
- non viene mai detto l'anno in cui avviene ciò che si vede o di cui si parla
- non c'è voce narrante
ed è bellissimo.
E' stato realizzato con il supporto della famiglia, che ha messo a disposizione molto materiale video inedito e immagino anche i multitraccia delle canzoni, visto che nella colonna sonora si possono sentire inedite versioni semi-strumentali, demo, outtakes ed altro che prima non era mai circolato.
Sostanzialmente è costituito da spezzoni di interviste nei quali Bowie parla principalmente della sua visione dell'arte e del mondo più ovviamente filmati tratti da concerti, apparizioni TV e tanto altro, con un montaggio ed un ritmo quasi frenetici, pienamente rappresentativi del fiume di pensieri ed idee che circolavano nella sua testa.
Veramente un lavoro eccelso, diversissimo dai documentari "classici" sui musicisti e più vicino forse a quelli sui pittori o sugli scrittori. Del resto Bowie era un uomo dal multiforme ingegno, per usare una frase banale ma qui particolarmente adatta.