Ho visto il primo episodio di
Fran Lebowitz: una vita a New York, una serie di interviste/monologhi della scrittrice Fran Lebowitz a cura di Martin Scorsese.
Credo sia la roba più genuinamente fastidiosa che ho visto negli ultimi cinque anni, se si eccettua quel documentario sui masochisti che si chiudono lo scroto nella zip dei jeans.
Tutto il primo episodio è incentrato su lei che parla male di New York, della gente, delle strade, del sindaco, di qualunque cosa le venga in mente, beandosi delle sue opinioni dirompenti e della sua raffinatissima arguzia. Ma il risultato, in realtà, non è altro che una super-sagra del "super-meh!". Banalità su banalità, qualche aneddoto che non fa ridere, tanto bartalismo fatto male.
Qui andiamo ben oltre i problemi del primo mondo per scavallare ai problemi dell'ultra-élite annoiata e senza nulla da dire.
Poi negli episodi successivi pronuncerà fatidiche Verità che noi umani dovremmo tutti ascoltare, non lo so, ma dubito che continuerò a guardarlo.
Qui un articolo di
Wired che dice l'esatto contrario di quello che scrivo io:
TFP Link :: https://www.wired.it/play/televisione/2021/01/16/fran-lebowitz-vita-new-york-netflix/