Autore Topic: Il documentario che sto vedendo  (Letto 62710 volte)

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Offline MaxxLegend

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Re: Il documentario che sto vedendo
« Risposta #360 il: 28 Gen 2022, 22:53 »
Ivan, so come si scrive un articolo o una recensione (e tu sai che lo so). Questa è un'altra cosa.

Io non so niente.
Ovviamente.
Scemo io a pensare che qualche mia stronzata da redattore l'avessi letta.
Dicevano che ero bravo, ma probabilmente lo dicevano a chiunque.
Altri tempi, meglio non voltarsi indietro. ;)
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Offline fiordocanadese

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Re: Il documentario che sto vedendo
« Risposta #361 il: 06 Feb 2022, 12:49 »
Free Solo su Disney+.
Parla di Alex Honnold, arrampicatore
statunitense esperto nel free solo, ovvero nella scalata di pareti rocciose ripidissime a sole mani nude.
Una sfida vera contro la natura, che toglie tutta l'innovazione tecnica che garantisce una sempre piú sicurezza in questo tipo di imprese.
Tutto il documentario è sulla preparazione per la scalata della parete di El Capitan, monte di un paio di kilometri nel Parco nazionale di Yosemite in California e negli ultimi 20 minuti la scalata stessa.

L'ho trovato un documentario tutto sommato un pò moscio, la sua figura è di un tranquillone che riesce a tenere concentrazione e calma in questo tipo di imprese anche per 4 ore di fila ma che non ha cose troppo interessanti da dire.
C'è la fidanzata naturalmente preoccupata, il vecchio arrampicatore che critica il fatto che farsi riprendere in questo tipo di operazioni può portare a deconcentrarsi e un continuo dirsi "Se non lo faccio, non sono me stesso, lo faccio per me".
Tutte cose che avrei ridimensionato lasciando piú spazio alle riprese delle scalate.
Infatti il pezzo forte è il finale in cui si vede l'impresa di questa scalata impegnativa, in cui in paio di volte non si può neanche credere ai propri occhi, di come minuscoli appigli, praticamente inesistenti, diventano gradini su cui contare per procedere in verticale.
Insomma per come è strutturato in sè il documentario non mi convinto, anche se adoro la materia in questione.
La sensazione finale è quella di aver visto una storia piú piccola di quella che credevi.

armandyno

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Re: Il documentario che sto vedendo
« Risposta #362 il: 06 Feb 2022, 15:41 »
Ho visto su Netflix il documentario sul caso di Elisa Lam.

Era una storia che nonostante abbia fatto tanto clamore, non conoscevo, ed è relativamente recente (2013).

Ho trovato molto affascinante, per quanto triste e straziante, sia la storia che come è stato ideato il documentario, che mentre ti sta spiegando tutto il caso dall'inizio alla fine sposta il focus sul contesto in cui è avvenuto e ai fenomeni a cui ha dato vita (episodi di bullismo sul web, i 'segugi di internet' che cercavano di risolvere il caso, tutta la deriva paranormale, il cecil hotel, skid row...).

Inizialmente assurdo e indecifrabile, alla fine tutto torna.
Mi è piaciuto molto.
« Ultima modifica: 06 Feb 2022, 15:47 da armandyno »

Offline J VR

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Re: Il documentario che sto vedendo
« Risposta #363 il: 06 Feb 2022, 20:42 »
Tutto torna significa che il caso è stato risolto?

Offline Ivan F.

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Re: Il documentario che sto vedendo
« Risposta #364 il: 07 Feb 2022, 22:52 »
Proseguo nella visione di Get Back, il documentario sull'ultimo album/concerto dei Beatles.

Arrivato quasi alla fine del secondo episodio non credo di aver visto dei denti dritti.

E poi, ti giri un attimo e vedi un ragazzotto che armeggia ai nastri. Ed è Alan Parsons. Così, de botto. Sapevo che aveva lavorato con i Pink Floyd (da cui ha rubato molto, credo), ma che fosse coinvolto in Let it Be non sapevo.
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armandyno

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Re: Il documentario che sto vedendo
« Risposta #365 il: 07 Feb 2022, 22:55 »
Tutto torna significa che il caso è stato risolto?
Lo capisci se lo guardi :)

Offline fiordocanadese

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Re: Il documentario che sto vedendo
« Risposta #366 il: 23 Feb 2022, 10:04 »
Summer Of Soul (2021, Ahmir Thompson)

Documentario sull'Harlem Cultural Festival del 1969.
Un festival lungo sei weekend dove suonavano i nomi più famosi della musica black del periodo.
In se, un sorta di best of delle performance tra i nomi colossali che vi parteciparono.
Questo alternato a disquisizioni sulla condizione della comunità nera dell'epoca, sui grandi assassinii di quella decade, sui piccoli passi avanti che riuscivano a rosicchiare in quel periodo gli afroamericani oltre a che approfondimenti sui vari generi che a quel tempo la musica nera poteva contenere.
Un mondo variegato vastissimo, da capogiro, e spesso vediamo il pubblico (in larghissima prevalenza neri) disorientato, preso alla sprovvista, lontano dal luogo comune di chi ha il ritmo nel sangue.

Ma soprattutto, ripeto, grande rilevanza è proprio il raccontare tramite la musica dove stava andando la comunità nera in quel periodo.
Emblematiche le proteste da parte del pubblico e degli artisti per l'uomo sulla luna, evento avvenuto in quei giorni, e tutti a chiedersi che senso ha investire così tanti soldi in un progetto così roboante quanto c'è gente che muore di fame.
Quindi molta retorica, troppa per i miei gusti, un chiedere soldi ed aiuti neanche l'Italia per il PNRR. Che poi bisogna vedere che ci fai con i soldi se non te li guadagni e te li dà qualcun altro.
Ma lasciamo perdere.
Perchè molta troppa retorica ma condita con la musica più bella di quell'epoca.

Io inizio ad elencare chi appare in questo documentario, fermatevi quando è troppo:
B.B. King, Stevie Wonder, The Staple Singers, Mahalia Jackson, Herbie Mann, Abbey Lincoln and Max Roach, Sly & The Family Stone, Nina Simone.. e molti altri.
Naturalmente spiccano questi ultimi 2 nomi che regalano performance strepitose, veramente un Zeitgeist profondo, perfettamente centrato.
La band di Sly con componenti anche bianchi e con alla tastiera e alla tromba ragazze, è tutt'ora meravigliosa da vedere, figuriamoci nel 1969.

Infine, si dà spazio anche agli spettatori dell'epoca a cui il regista propone oggi le immagini del concerto per cercare di tirare fuori ricordi e le emozioni associati a quel periodo.
Soprattutto nell'ultima scena una lacrimuccia potrebbe scendere, anche perché ci rammenta che i ricordi se non vengono testimoniati, rischiano di perdersi.
E questo è un male, sperando che si impari dai propri errori.
Perché il documentario in questione è soprattutto fatto dalle riprese del concerto di quei giorni, riprese scomparse nel nulla fino ad oggi per il semplice fatto che ha nessuno interessavano.
Si ritorna con quello che ho detto per LA '92, che dei neri in America nessuno se ne frega. Magari a partire anche da loro stessi.
Naturalmente il paragone con Woodstock è inevitabile, stessa estate, uno finito nella leggenda, questo nel dimenticatoio.

Personalmente a volte ha degli stacchi di montaggio un pò troppo repentini soprattutto nella prima parte ma poi si riprende.
Insomma, dipende quanto freghi l'argomento, ma la musica che si ascolta è strepitosa e i nomi coinvolti sono lì ad assicurarlo.
Questo lo certifica come un bel documentario.
Magari è anche interessante come testimonianza di quello che è la musica oltre al puro piacere di ascolto in sè.
Però ripeto, si entra in un mondo di retorica dove mi sono abbeverato troppe volte e infine ho ripudiato, quindi ho sentimenti contrastanti.

Offline Ivan F.

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Re: Il documentario che sto vedendo
« Risposta #367 il: 23 Feb 2022, 11:55 »
Grazie @fiordocanadese, è un documentario di cui avevo già parlato e che ho in watchlist.
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Offline Giobbi

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Re: Il documentario che sto vedendo
« Risposta #368 il: 23 Feb 2022, 13:25 »
Però i neri in US sono ca 45 milioni su una popolazione di 330 milioni, ca 1/7 della popolazione quindi può essere "normale" siano trattati da minoranza.

Riporto il dato semplicemente perché mi sembra la cosa venga presentata anche da Netflix etc come se la percentuale fosse più alta.

Poi questo non toglie che siano invece molto influenti sulla musica americana ed inglese (e di conseguenza Stati satellite tipo italia) e lì sì c'è un vero e proprio furto bianco.

Le varie forme musicali sono nere ma ne traggono successo i bianchi che se ne appropriavano e in parte appropriano.

Offline Ivan F.

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Re: Il documentario che sto vedendo
« Risposta #369 il: 23 Feb 2022, 18:53 »
Le varie forme musicali sono nere ma ne traggono successo i bianchi che se ne appropriavano e in parte appropriano.

Se fai un documentario su questo argomento te lo guardo al 100%
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Offline fiordocanadese

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Re: Il documentario che sto vedendo
« Risposta #370 il: 23 Feb 2022, 20:59 »
Però i neri in US sono ca 45 milioni su una popolazione di 330 milioni, ca 1/7 della popolazione quindi può essere "normale" siano trattati da minoranza.

Riporto il dato semplicemente perché mi sembra la cosa venga presentata anche da Netflix etc come se la percentuale fosse più alta.

Poi questo non toglie che siano invece molto influenti sulla musica americana ed inglese (e di conseguenza Stati satellite tipo italia) e lì sì c'è un vero e proprio furto bianco.

Le varie forme musicali sono nere ma ne traggono successo i bianchi che se ne appropriavano e in parte appropriano.
È proprio per questo che sono stati (..?) fregati, non sono elettoralmente rilevanti.

Sulla musica spesso il giro è stato 'neri-inglesi-bianchi americani' per lo meno nel Rock e nell'elettronica (house ; techno)

Offline Ivan F.

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Re: Il documentario che sto vedendo
« Risposta #371 il: 27 Feb 2022, 00:04 »
Ho iniziato Convergence: il coraggio nella crisi, un documentario Netflix su una pandemia recente che ora non ricordo.

Ho visto che durava quasi due ore, ma insomma, vuoi che non sia aggrappante?

Beh, dopo qualcosa come tre o quattro minuti ho spento. Non sembra solo lento, ma proprio diafano. Sarà un capolavoro, non ne ho idea, ma che pessima prima impressione.
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Re: Il documentario che sto vedendo
« Risposta #372 il: 28 Feb 2022, 14:08 »
Ho visto Downfall: Il caso Boeing, storia dello scandalo che investì una nota società aeronautica, di cui ora non rammento il nome, dopo due incidenti sul 737 MAX tra 2018 e 2019.

Inizia come una lunga puntata di Indagini ad alta quota (una delle mie serie spetasce preferite!), ma poi approfondisce con buon metodo giornalistico per spiegarti perché quelli della McDonnell Douglas sono dei cattivoni.

Se interessa l'argomento, qualità buona.

TFP Link :: https://www.netflix.com/it/title/81272421
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Offline Giobbi

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Re: Il documentario che sto vedendo
« Risposta #373 il: 01 Mar 2022, 03:11 »
Le varie forme musicali sono nere ma ne traggono successo i bianchi che se ne appropriavano e in parte appropriano.

Se fai un documentario su questo argomento te lo guardo al 100%

Argh é più da giornalista

Ma avevo prodotto un disco di fatto sull'argomento: https://www.africarivista.it/faris-amine-mississippi-to-sahara/76637/

https://www.songlines.co.uk/review/mississippi-to-sahara

Qui un musicista tuareg riprendeva alcuni brani storici del roots-blues americano ri-arrangiandoli in modo ehm tuareg. Una sorta di cortocircuito che in un qualche modo dimostrava come il blues fosse già presente nella musica africana dell'area, in particolare appena a Sud del Sahara.

Era stato premiato in America e Uk ma aveva anche suscitato qualche polemica, da pseudo bluesman bianchi ovviamente.

Si trova su Spotify etc.

Invece in Uk negli anni '60 la musica giovane non era la trap bensì blues e blues rock che venivano recuperati avidamente dai teenager dai dischi d'importazione e quindi risuonato in un mix con il folk d'Albione, da qui Lennon etc. Presley prima era un esempio evidente quanto Eminem per un altro genere musicale.

Per inciso Eric Clapton non é un bluesman bensì un ..... ........... che suona più che altro quella scala
Invece un Blackmore suonava una fusione tra quella moda e la pre esistente classica europea, il metal prenderà quindi una direzione meno legata alla musica nera dopo gli inizi.

Sulla musica spesso il giro è stato 'neri-inglesi-bianchi americani' per lo meno nel Rock e nell'elettronica (house ; techno)


Però qualche volta il passaggio é diretto in US tipo nel rock degli albori (Presley o JL Lewis e non Chuck Berry o Little Richard) o nel passaggio rap nero - Eminem ad esempio.
Il lavaggio inglese però ha dato qualche risultato più interessante perché non é semplicemente una sostituzione bianco per nero, c'é anche una certa fusione tra culture...
Anche se in sostanza spesso di furto comunque si tratta.

---

Ah Boeing yep buono avevo visto anche io.
E pericolosamente attuale, sarebbe da controllare di non prendere  dei 737 MAX che son tornati in circolo







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Re: Il documentario che sto vedendo
« Risposta #374 il: 07 Mar 2022, 13:40 »
LA 92 su Disney Plus.

Mi mancano gli ultimi venti minuti, ma per metà del documentario avevo questa espressione qui:

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