Ecco, Io Alan Wake lo mollai al secondo o terzo capitolo per sopraggiunta noia.
Splendidi l'atmosfera, la scrittura, l'ambientazione, i tocchi di classe, i recap tra un capitolo e l'altro con relative musiche (c'è quell'immagini-musica "clown qualcosa" che mi fa venire i brividi quando ci ripenso), insomma tutto lasciava intendere un gioco con una classe infinita...
... Ma il gameplay mi ruppe le palle molto in fretta. Tutto, tutto uguale dal primo minuto all'ultimo (visto). Bello anche il gameplay, scenograficamente parlando, e comunque calato in esplorazione e blanda enigmistica più che funzionali. Però troppo peso lasciato a una componente di shooting evasivo (?) sempre sempre uguale a sè stessa. Stesse azioni, stessi nemici, ancora e ancora.
Niente, mi ha rotto le palle.
Sono, quanto? Quindici anni che vorrei riprovarci for the sake of interactive story telling knowledge (?) ma se ripenso alle mie palle sfrante, desisto.
Paradossalmente, quindi, l'unico gioco di Remedy che ho apprezzato tanto, non è di Remedy. Alias Max Payne 3.
Che pure è uno shooter e non dovrebbe piacermi troppo, eppure è così intelligente e capace di imbastire scene e scenari sempre diversi, di alzare la posta, di portare la sua visione al parossismo, da diventarmi gudurioso.
E qui giungiamo alla domanda: mi avete già detto che volendo in Control si può sparare poco e fare altro (ottimo), ma questo altro ha una sua varietà? Cambiano tipologie di ostacoli e caratteristiche ambientali? C'è un crescendo, o un rimescolamento di carte significativo andando avanti?
Insomma, quanto è Alan Wake e quanto Max Payne 3?
Al netto di tutto ciò che concerne gli elementi extra-gameplay, con cui il topic me l'ha già ampiamente venduto