Secondo me l'equivoco s'annida qui: il consolaro potrebbe o non potrebbe essere triste per via dell'esclusiva che approda sul pc ma questo è davvero un problema in subordine.
Il consolaro che dir si voglia opta per la console in quanto sistema chiuso di cui accettare specifiche e specificità e avere modalità d'utilizzo tipiche di quel tipo di contesto.
Nel momento in cui le console sono diventati piccoli pc con annessi e connessi s'è assistito alla frantumazione identitaria che, attenzione, non riguarda deliranti discorsi di fratellanza e esclusività, ma principalmente l'integrità tecnica di un titolo con un soggetto tecnico/artistico/contenutistico fatto, finito, risolto. Con tutta la critica in merito che ne scaturisce.
Se invece quel mondo diventa un principio fluido di versioni, frames, definizione, remaster che debbano tener conto di console molto distanti come specifiche per adattare il singolo gioco al macchina trasformandone significativamente l'identità, ecco che la preziosità che aveva sempre contraddistinto il mondo console, inferiore per mezzi ma preferibile per concezione, viene meno in questa liquidità tecnica che da sempre è il punto di forza del gaming Pc, scandalo per i consolari e stoltezza per chi possieda una certa idea di videogioco.
Questa è la trasformazione e questa è l'idea tutto questo delirio di lancio.