@Nemesis Divina abbiamo un GOTY.
Dopo qualche giorno di decantazione, ecco un commento più articolato.
Ho comprato The Missing sulla scia del ricordo di Deadly Premonition, che nonostante i difetti tecnici e strutturali mi è rimasto impresso nella memoria.
A onor del vero sono stato anche incentivato dal barbatrucco dello store sudafricano che permette, tuttora, di acquistare il gioco alla metà del prezzo.
Fin dai primi istanti il gioco mette in chiaro due elementi:
1) Nessuno è sbagliato per essere com'è.
2) L'isola che fa da teatro agli eventi ha il potere di risvegliare non semplicemente i ricordi, bensì i "ricordi formativi" di chi la visita.
Se, come me, avete associato il concetto del punto 1 alla prima scena animata in cui una delle due ragazze sembra
volersi dichiarare all'altra
, anche voi dovete aver pensato che il tema di fondo fosse
... ci siamo andati vicini ma non così vicini.
Il selling point di The Missing, che non metto sotto spoiler poiché è mostrato nei trailer, è l'uso dello smembramento (ma non solo) della protagonista come strumento di risoluzione degli enigmi ambientali. A memoria cercherò di elencare tutti i tipi di danno utile e le relative funzioni:
Perdita del braccio, che può essere utilizzato come oggetto da lancio oppure come contrappeso.
Perdita della gamba, che mi pare venga utilizzata esclusivamente come contrappeso.
Rimanere solo con il tronco, che se non ricordo male è solo uno status di passaggio.
Rimanere solo con la testa, che serve essenzialmente ad entrare in passaggi stretti ed è l'ultimo status possibile prima di morire definitivamente e dover ricominciare dal checkpoint.
Rottura dell'osso del collo, che rovescia la gravità e permette di camminare sul soffitto.
Prendere fuoco, che permette di dare fuoco agli elementi infiammabili dello scenario.
Per me è stata un'idea nuovissima ed originale, tuttavia leggendo una recensione sono incappato in un commento che cita 3 titoli che si basano su una meccanica analoga: Wario Land (serie), Plok, Sphinx and the cursed mummy. L'aspetto davvero peculiare di The Missing è tuttavia l'impressione di giocare un incubo, uno di quelli in cui si sogna di cadere, di perdere i denti, di farsi male e tuttavia non si muore, si continua a sognare. A costruire l'atmosfera onirica contribuiscono i messaggi che si ricevono sul cellulare man mano che si avanza e si raccolgono i collezionabili a forma di ciambella: è evidente fin da subito che non sono messaggi ricevuti in quel momento bensì riferiti al passato del personaggio, che svelano poco a poco la sua situazione fino ad una certa svolta che ovviamente non svelo.
Commenti e recensioni sembrano concordare sul fatto che il gioco è un po' lento nell'alternanza tra camminata, smembramento e ricostituzione, nonché farraginoso in alcuni punti. Non concordo, a mio parere il ritmo compassato funziona ed è coerente con le impressioni che il gioco vuole suscitare.
La parte finale è fantastica, non mi riferisco solo all'epilogo della trama ma a tutta la parte giocata che segue
il rinvenimento dell'amica impiccata.
Il ritmo cambia ed è richiesto al giocatore di mettere in pratica ciò che ha imparato in un'emozionante
che mi ha fatto godere nel momento in cui ho capito che
farmi colpire dal nemico in precisi momenti era condizione necessaria a continuare la fuga.
Non un gioco perfetto, ma di carattere.