Oh, niente di questo mi disturba né mi meraviglia, siamo esseri umani e le cose che facciamo oggi sono le stesse che facevano i nostri avi e faranno i nostri pronipoti.
E non ti deve meravigliare, anzi, non dimentichiamo che la cultura greca si determina in seno ad mondo agreste e pastorale che vede nell'accoppiamento una funzione sicuramente riproduttiva ma gioiosa e in determinati modi religiosa.
Naturalmente si tratta di una religione naturale in ambiente pagano, per cui bisogna assolutamente allontanarsi dalle categorie di purità, peccato e separazione anima/corpo con la subordinazione di quest'ultimo al tema della salvezza/rispetto delle regole sociali che in declinazioni diverse ha scolpito la mentalità dell'uomo occidentale alle prese con l'Ebraismo e il Cristianesimo.
Adesso, non si tratta di fare lezioni o accademia, me ne guardo bene tra pari. Però bisogna ribadire che la natura sessuale e sensuale (e di conseguenza infinitamente desiderante) di eros è la questione greca per eccellenza, che si tradurrà in una questione familiare per i Romani (come condurre la vita familiare e pubblica in modo decente) e culmina con l'angoscia cristiana per la debolezza della carne. Sensuale è il corpo che desidera. Sessuale è il corpo che desidera il desiderio altrui e si mette a disposizione per soddisfare la pulsione.
Come facciamo a capire, oggi, queste categorie dopo due millenni di peccato e di equilibrio da ricomporre, un decalogo meraviglioso ma inflessibile come quello ebraico e il tentativo (riuscito o meno non sta a me dirlo) di un Paolo di Tarso che utilizza categorie filosofiche per spiegare al mondo occidentale la novità del cristianesimo, creando un unicum di salvezza e peccato?
E' difficile.
Aristotele afferma:
"La natura diede a tutti gli animali organi del concepimento e collegò a questi una speciale facoltà di provare piacere in ogni modo, in ogni tempo e in ogni luogo con esseri dorati delle stesse pulsioni. E L'anima che se ne serve prova indicibile piacere nel farlo, in modo tale uomini, dèi e animali possano pungolare a vicenda il desiderio di giacere tra le piante, nelle sorgenti, sulla rena del mare trovando confacente soddisfazione. Irrazionali e saggi poiché schiavi della medesima forza di attrazione. Resistere è negare l'anima che anela."
E perché pecoreccio? Si tratta di una cultura che basa la propria mitologia cosmogonica e cosmologica su riferimenti continui al sesso e all'accoppiamento. Afrodite nasce dallo sperma di Urano mischiato a schiuma, da una vera e proprio masturbazione( pensa a narrarla nel gioco); Zeus è praticamente noto per aver sposato la sorella a causa del suo desiderio di sesso e cornifica la moglie trasformandosi in ogni genere di animale per concupire donne e dee e soddisfare la sua brama di sesso; nella figura di Pan c'è tutto l'amore della cultura greca per l'onanismo e per i rapporti passionali e violenti consumati con voglia. Era rappresentato a fallo dritto in mezzo alle selve aspettando qualcuno/a da possedere.
Toh, per dire:
Non è pecoreccio, è un mondo immaginifico fondato sul sesso.
Poi quando ho tempo faccio qualche accenno alla cultura sessuale dell'epoca.