Per le due scimmie basta concentrarsi su quella "normale" (quella marrone): è molto meno resistente ed in breve gli riempi la postura.
Il problema di quello scontro si verifica quando nell'unica finestra che hai per colpire la scimmia marrone, ti attacca l'altra, e se finisci nel ritmo di essere costretto a parare e basta, diventa dura, se le tue parate non sono perfette.
Il problema è tutto lì, l'insicurezza dei propri mezzi spinge ad attaccare quando e quanto prima, per cercare di far durare lo scontro il meno possibile, ma si finisce per cadere preda della propria fretta, figlia della paura.
Ho trovato eccezionale il modo in cui il gioco ti costringa a riconsiderare l'approccio non solo manuale, ma anche e soprattutto emotivo allo scontro, una vera e propria scuola di attitudine alla battaglia, che senza parole, suggerisce nell'azione perle non lontane dai classici della filosofia orientale a riguardo (hagakure, arte della guerra, cinque anelli).
Mi ha deluso, ma forse perchè ho eseguito male io il compito, il non essere riuscito ad utilizzare il fischietto prostetico per facilitare lo scontro, mi è parso che la scimmia marrone non risentisse minimamente del suo effetto, nonostante la descrizione sottolinei la sua efficacia contro gli animali (mentre nella sua versione "spirituale" sembra funzionare anche contro il Demone dell'Odio).
Ancora oggi ho difficoltà a giocare ad altro, e con la mente torno sempre alle emozioni provate col titolo, credo che non esista un erede migliore della vecchia scuola 2D di questo Sekiro, in quanto a ritmo e design.
Vi invidio, a voi nintendari
, tantissimo il nuovo Ghost 'n' Goblins, per me la serie è la quintessenza del concetto di videogioco, ma ora che hanno annunciato una Switch Pro, devo resistere...