Ho trovato qualcosa di interessante.
Deviazioni mitologiche legate al "Monaco Morente" della Sunken Valley
Sul misterioso monaco dorato. Studiando buddismo, confucianesimo, mitologia giapponese a tempo perso, penso possa interessare anche ad altri, così mi sono deciso ad unire un po' di informazioni ad hoc, in modo da creare un post apposito sulla mitologia di Sekiro, quando ho tempo. Onestamente, mi appassiona quasi quanto al gioco a dire il vero. Ecco dunque quello che so e quello che sono riuscito a dedurre secondo gli studi che ho compiuto, gli articoli che ho letto. Tenete conto che mi appello come “studioso” non significa “esperto”, significa appunto qualcuno che legge e sta imparando, la via per l’illuminazione del resto, è lunga (semi cit).
Come sappiamo, il protagonista non può morire in Sekiro. I concetti di morte e reincarnazione sono alla base dei giochi di From Software, nella maggior parte dei giochi di Miyazaki, ad onore del vero, vi sono sempre anime che fanno ritorno ai loro luoghi di appartenenza, c'è inoltre un concetto particolare con le meccaniche die-twice. Ma non divaghiamo troppo. Sebbene vi siano riferimenti al buddismo anche in Demon's e Dark Souls (meno in Bloodborne, da come ho potuto vedere) è in Sekiro, che la reincarnazione e i mille aspetti legati ad essa vengono utilizzati opportunamente, concetti come l’impurità/kegare (le acque ristagnanti) e la conseguente corruzione spirituale dei monaci (alla ricerca di un talamo d'immortalità) rendono i collegamenti con la dottrina del buddismo estremamente espliciti e legati in maniera indissolubile alla forma mitologica del gioco, in un modo tale da non poter essere ignorati, almeno quando si cerca di analizzare la storia, i dialoghi, i personaggi, i luoghi. Sekiro ha una mitologia estremamente complessa, che si esprime in maniera costante, nelle statue, negli ambienti, persino nella titolazione originale dei boss, nella narrazione ovviamente, e nella creazione dell’intero gioco.
Non esagero se vi dico che ogni statua, ogni sasso, ogni più piccolo dettaglio del gioco, racconta sempre qualcosa. Ogni ambiente ha una storia specifica. E anche tutta questa supposta storia del “È tutto inventato/fantasy/anime” è da rivedere completamente, non appena emergono troppe analogie.
In primis perché storicamente sono risalito persino risalire storicamente al clan Ashina, ramo cadetto dei Taira e in secundis, penso che sia stato un ennesimo abile trucco di Miyazaki quello di dire che tutto è inventato ed è tratto in parte solamente da alcune leggende jap. Esattamente come il combat-system, solo la dedizione porta a risultati di comprensione parziale o totale.
Proviamo quindi a dare un'occhiata al misterioso NPC “Buddista Morente”, un NPC che troviamo accasciato contro una statua dorata di Buddha, nella "Sunken Valley" accanto ad una pira di libri. Partiamo dal dialogo, poi tratteremo gli aspetti estetici, se riusciamo a trovarli. La traduzione è dal giapponese.
Monaco -
“Ehi ... ehi tu ...(Tossisce) Se conosci il cammino del Buddha ... Uccideresti chi si oppone ad essa?Sekiro -
“Qualcuno che si oppone al cammino del Buddha?”M -
“Esatto ... (Tossisce) Quello di cui parlo si nasconde in un tempio abbandonato più avanti…ha sigillato il villaggio dentro una nebbia oscura ... in modo da poter ingannare gli abitanti del villaggio con le sue illusioni”S -
“Un tempio abbandonato?”“Sì, è un vecchio edificio …” (Tossisce)
“La porta potrebbe essere chiusa, ma dovrebbe esserci un buco al secondo piano.
“Andrai avanti dunque? ucciderai colui che si oppone a Buddha? (Tossisce)”Quando gli si parla di nuovo, prima di uccidere Okami (il vero nome del “Nobile della Nebbia) il monaco morente dirà
“Il tempio abbandonato in cui si nasconde è un vecchio edificio, la porta potrebbe essere chiusa, ma dovrebbe esserci un buco nel tetto” (È un simbolismo che mi ricorda alcuni scritti Shingon)
C’è un interessante lettura, fornita da alcuni scritti della Goukan, con "il tempio abbandonato" spesso ci si riferisce al nostro corpo, viene anche chiamato "luogo inospitale" e "edificio cadente". La porta che potrebbe essere chiusa potrebbe essere interpretata anche come la nostra fede ed infine il buco potrebbe essere un metodo per l’illuminazione. È molto azzardata come lettura. Dopo aver ucciso Sarutahiko Ōkami, il boss più facile in Sekiro, quando faremo ritorno all’NPC, questi ci accoglierà con un altro dialogo
“Sono diventato terribilmente vecchio, ma …questo vecchio vorrebbe vedere il Buddha tornare ancora una volta al suo tempio ...L’ultima frase mi ha ricordato un riferimento buddista molto classico, che ho trovato in molti trattati, il monaco non ha evidentemente raggiunto l’illuminazione, e il simbolismo è quantomeno chiaro, il suo sentimento espresso è del resto limpido: vorrebbe trovare l’illuminazione, che ancora gli sfugge e che è sfuggita anche a tutti i suoi confratelli imbalsamati. È esattamente lo stesso concetto cristiano del “sentire almeno una volta la chiamata di dio prima di morire” degli uomini di fede anche se il Buddismo non è una fede o un credo, è una realizzazione dell'io, così direbbe la Sokoukai. Il monaco morente dunque accetta di morire, come un uomo che ha fallito nel suo ciclo umano/terreno di rinascita e si è fermato.
Breve corso di Buddità.
La rinascita nel buddismo si riferisce all’insegnamento secondo cui le azioni di una persona portano a una nuova esistenza dopo la morte, in un ciclo infinito chiamato saṃsāra. Il ciclo che stiamo vivendo è considerato dukkha, qualcosa che potrebbe essere considerato come insoddisfacente e doloroso, la vita di tutti i giorni non sfida questa concezione del resto? Il ciclo si interrompe solo se la liberazione viene raggiunta dall'intuizione e dall'estinzione del desiderio ed infine giunge la rinascita. La rinascita è una dei concetti fondamentali del buddismo, assieme al karma, al nirvana e al moksha. La dottrina della rinascita nel Buddismo, a volte indicata anche come reincarnazione o metempsicosi, afferma che la rinascita non avviene necessariamente come un altro essere umano, ma come un'esistenza in uno dei sei Gati (regni) chiamati Bhavachakra. I sei regni della rinascita includono Deva (celeste), Asura (semidio), Manusya (umano), Tiryak (animali), Preta (fantasmi) e Naraka (residente dell'inferno). La Rinascita , come affermato da varie tradizioni buddiste, è determinato dal karma, i regni buoni saranno favoriti da Kushala (karma buono), mentre una rinascita nei regni malvagi è una conseguenza dell'Akushala (karma cattivo). Il Nirvana è l'obiettivo finale dell'insegnamento buddista, gran parte della pratica buddista tradizionale è stata incentrata sull'acquisizione di meriti e sul trasferimento di meriti, per cui si ottiene la rinascita nei regni buoni ed evita la rinascita nei regni malvagi. Ci sono connessioni metaforiche con il buddismo nel gioco praticamente dappertutto. Dogen viene citato molte volte in Sekiro ed è il fondatore della scuola Zen.
Sekiro è anche una parabola piuttosto evidente sulla corruzione della fede religiosa, i monaci che si auto-mummificano, attraverso una disciplina giapponese antichissima, nota come Sokushinbutsu (atto di auto-mummificazione alla ricerca dell'illuminazione) È un buon punto di partenza. Al Tempio Senpou la pratica sembra quasi essere normalizzata con numerosi monaci e sacerdoti che hanno completato la pratica o che sono bloccati nel processo di subire tale pratica. Tuttavia è tutt'altro che una pratica normale. Specifico che se colpiamo un monaco, questi sanguina.
Lo Sokushinbutsu in Giappone può essere fatto risalire ad un monaco noto come Kukai, o almeno alla mitologia che circonda la sua morte. Verso la fine della sua vita Kukai trascorse più tempo in meditazione, fino al punto in cui morì in quello stato. Non fu sepolto ma sepolto nella sua meditazione eterna. Dopo qualche tempo, la tomba fu aperta ma Kukai non si era decomposto ed è stato trovato come se stesse ancora dormendo. La leggenda vuole che Kukai, il cui corpo può essere ancora visto in Giappone, non sia morto ma sia in realtà sia in una condizione di stato eterno di samadhi (ovvero coscienza meditativa) in attesa di Maitreya (un futuro Buddha). Tutti i seguaci di sokushinbutsu di successo prendono la parte "Kai" del nome di Kukai. Storicamente questa pratica fu bandita durante la Restaurazione dell’epoca Meiji, fino ad allora tale pratica era localizzata in pochi luoghi selezionati Quei luoghi erano le montagne Dewa Sanzen che consistono in una catena di monti, il monte Yudono, il monte Haguro e il monte Gassan. Tuttavia, la pratica è centralizzata sul Monte Yudano (per inciso). Le dottrine implicate in questo sistema di preservazione eterna sono il buddismo Shingon (una scuola buddista specifica) e lo Shugendo (che è anche il nome di una parte del Monte Senpou, se notate…) quest’ultimo è una fusione di buddismo, shintoismo e vari pezzi di folclore giapponese con un focus sull'ascetismo spirituale. Il Monte Kongo è del resto il luogo in cui si trova il Tempio Senpou, che fa riferimento ad una vera montagna in Giappone.
Mi è scappata la mano, torniamo al "Monaco Morente"
Per essere posti in questo stato non è possibile usare solo la meditazione ed i mantra/sutra, ma è necesserio bere un miscuglio di lacca naturale, radici e bacche e bere sempre meno, in modo da disitratare il corpo. Poi si viene messi dentro una nicchia, con un piccolo tubicino, dal quale sono colati regolarmente acqua e cibo, fino a quando il monaco "kai" non smette di chiederne. Si spetta circa 40 giorni, e poi si apre la nicchia. Se il corpo è ancora fresco, allora si passa alla seconda fase, che è un mistero. Fino ad arrivare alla conferma di essere, in effetti, nello stadio/stato meditativo eterno.
Dietro di lui c’è una statua dedicata a Bodhisattva Kannon. Durante l'esplorazione e la catalogazione delle sculture buddiste in tutta Ashina, mi sono reso conto che non ci sono molte statue del Buddha. Piuttosto molte sembrano essere dedicate al Bodhisattva Kannon. Un Bodhisattva è in pratica un illuminato che decide di interrompere il suo ciclo di eterna rinascita per restare in questo, ed aiutare gli altri a trovare l’illuminazione. Potete considerarlo una specie di Venerabile Maestro, giusto per capire. Ci sono altre statue in tutta Ashina che non sono di Kannon, ma Jizo, Indra, Shitenno, etcc.
Concentriamoci su Kannon/Kenzen dunque.
Kannon è un Bodhisattva che assume molte sembianze, 33 per essere esatti. Tutte 33 queste sembianze, non sono presenti in Sekiro, ma ce ne sono abbastanza per giustificare uno sguardo approfondito alla sua figura. Kannon ha più nomi: Kanzeon è un altro nome per Kannon. È rappresentato sia in ruoli maschili che femminili nel buddismo giapponese. Tuttavia, indipendentemente dal sesso, Kannon è sempre il Bodhisattva della compassione e della misericordia e come vi ho ricordato, un Bodhisattva è qualcuno che può raggiungere il nirvana ma sceglie di non farlo per aiutare gli altri a sfuggire alla propria sofferenza e trovare la propria illuminazione. Kannon può essere tradotto come "colui che vede / ascolta tutto": ascoltare le preghiere di tutti e vedere la sofferenza di tutti.
Il Giappone moderno ha molti templi dedicati a Kannon. Ad esempio, durante il pellegrinaggio del Tempio Shikoku composto da ottantotto templi, ventinove sono dedicati a Kannon. Nella regione del Kansai, il pellegrinaggio di Saikoku Kannon vede i pellegrini visitare trentatré luoghi di culto tutti dedicati al Bodhisattva della misericordia. Le dediche e le sculture di Kannon siano prevalenti in tutta Ashina.
Ci sono due sculture nella prima zona di Sekiro, quella che consente a Sekiro di tornare a Hirata e quella che occupa il santuario della Scatola di offerte. Anche quella dietro a
"Falena Fantasma" (Lady Butterfly) o quella dietro a "
Vecchio Gufo". Dimensioni a parte, queste sono la stessa rappresentazione di Kannon, il Kannon dalle undici teste.
- In ultima analisi, in Sekiro che si deve fare essenzialmente a livello buddista?
Si deve porre fine alla sua immortalità tagliando le catene dell'illusione, ottenendo la condizione di arahant, "l'immortalità" dunque come ciclo di rinascita, non si tratta dello stesso "essere" che non può morire, anche perché tutto è intrinsecamente vuoto di sé nella natura. Quando si realizza lo stadio denominato Nirvana nella scuola Theravada, si diventa più vicini allo stato di arahant, ma nella scuola zen il Nirvana non è separato dal samsara, devi solo perdere le tue delusioni in poche parole. Poiché il gioco è ambientato in Giappone, un'interpretazione Zen credo sia più adatta, quindi usando la "Lama Mortale Nera" (che guarda caso è la stessa spada del bodhisattva Manjurshri...), ci si rende conto che l'illuminazione è qui, proprio ora, lasciando cadere le delusioni e realizzando la propria natura di Buddha. Questo è tagliare le catene che legarti alla ruota della rinascita. Così il lupo può essere interpretato come se fosse sulla via dell'illuminazione nel gioco. Come credo che sia. Poi certo, c'è una storia "generale" con gli shinobi, Ashina ed il resto ma mi sembra che in Sekiro le uniche resurrezioni canoniche siano quelle legate alle meccaniche "Die Twice". Ogni volta che muori e vieni rimandato ad una statua, la maggior parte dei boss si comporta come se non fosse successo nulla (a parte la perdita di XP e denaro). Esempi pratici:
Gyoubou fa sempre il suo trionfale ingresso.
Genichiro chiede sempre ad Emma come sta suo nonno.
Gufo cerca sempre di uccidere Sekiro per il suo tradimento. O cerca sempre di uccidere Emma prima di lasciare che Sekiro finisca il lavoro.
Genichiro resuscita sempre Isshin con la Lama Mortale Nera. Questi sono eventi che tecnicamente possono accadere solo una volta affinché la storia abbia un senso, ma li vediamo accadere più volte (o una volta poi saltiamo il filmato) quando moriamo. Ora concesso al potere dell'Erede Divino di essere più prezioso delle Acque Ringiovanenti, Sekiro DEVE essere in grado di morire più di una volta. Vediamo gli zombi nel Dungeon abbandonato che possono morire solo due volte, quindi l'acqua ringiovanente ha già quel potere (ma fondamentalmente ti svuota). Genichiro, pur essendo abbastanza robusto, non si rigenera dai danni come fa Sekiro, e la sua forma finale è molto più debole della sua forma originale.