Ma che problemi dà il toro? Basta tener sempre premuta la corsa e stargli dietro. Alla bisogna, castagnole.
È proprio quello il problema, che lo rende, per me, uno dei boss più concettualmente geniali e didattici, il fatto di costringerti, all'improvviso, a modificare completamente l'approccio. Eppure, almeno per le prime battute, e poi magari anche dopo, ci si ostina ad affrontarlo non come fosse un toro inferocito, ma un "boss" di cui scoprire se abbia colpi parabili, o affondi su cui eseguire mikiri, e se sbagli ti convinci che forse hai toppato il tempismo o altro, e ci riprovi, e continui con lo stesso, immodificabile approccio che ti aveva portato, sin dall'inizio, a sbattere il muso sui Soul, perchè provenivi da una differente, e stolidamente consolidata, memoria muscolare differente.
Nell'ambito di un discorso "da dojo" sull'arte della spada e lo studio marziale, è una bellissima lezione, parlo per la mia esperienza ovviamente, su quanto sia mortale, e difficile da fare fuori, l' ostinazione, e quanto facilmente questa venga confusa con la concentrazione...