The 7th Saga (1993, Produce/Enix, GDR)
Sul pianeta Ticondera non si parla d'altro: dopo cinque anni di allenamento segreto, i campioni del re Lemele sono pronti per partire alla ricerca delle Rune.
Scribi e musicanti non fanno mistero delle ragioni di una tale prova, quando raccontano dei lunghi e sanguinosi conflitti che in passato hanno bagnato di rosso ciò che oggi è il regno di Lemele, attraversato da creature minacciose. Ma solo l'anziano monarca conosce i veri criteri che lo hanno portato a prendere sotto la sua guida un soldato, una maga, un prete, un nano, un alieno, un demone e quel bizzarro uomo di metallo che quando cammina, fa rumore di ferraglia.
Certo è, che fra quei Sette che già tracciano viaggi, deviazioni, alleanze e tradimenti, c'è il futuro imperatore di tutte le terre conosciute. Non resta che spargere le voci, e sperare che qualcuno dei protagonisti di questo certame ci attraversi la strada.
The 7th Saga è una caccia al tesoro grande quanto un mondo. Ancora oggi uno dei più originali esperimenti in campo ruolistico sui 16 bit, e corredato di atmosfera e mistero in abbondanza. Colpa e merito anche di una localizzazione di livello appena sufficiente, che ha imbastardito i testi e notevolmente accresciuto la difficoltà del gioco.
Si presentò così al pubblico occidentale, e ne uscì con le ossa rotte, proprio negli anni in cui il JRPG si reinventava accessibile a un pubblico più vasto. Ma ci fu chi strinse i denti e tramandò i meriti, prima di internet e dei Dark Souls, di un gioco impenetrabile e spietato e che tuttavia sa donare sensazioni uniche. In un mare di battaglie.
"Sei sicuro di aver scelto il personaggio giusto? E come ti senti a dover sperimentare mentre hai la sensazione che i tuoi rivali siano sempre un passo avanti a te? Quando troverai uno di loro, sarà per te un amico, un'imboscata o entrambi?" Ecco di che pasta è fatto il gioco. Non si può mai star sicuri, eppure c'è qualcosa che ci spinge ad avventurarci oltre, anche se un tiro di dado sbagliato può ucciderci in un paio di colpi. Anche se oggigiorno abbiamo un oceano di concorrenza a portata di click.
Merita oggi? Un film di culto, a conti fatti, non ti chiede molto. Un gioco davvero di culto, come The 7th Saga, può contare su un quarto di secolo di guide strategiche, assieme a indispensabili patch che lo ribilanciano, e rimanere comunque un criptico, ineguagliabile dito nel culto. Che a pochissimi chiederà molto, per dare molto di più.