Rudra no Hihou (Treasure of the Rudras) (1996, Square, GDR)
- Mamma mamma, vorrei un JRPG sontuoso, decisamente profondo, che possa coniugare la mia voglia di avventura e giocabilità!
- Tu vuoi un SaGa, piccola mia, ma poi frigneresti perché all'ultimo dungeon ti tocca rifare tutto: mica è un Final Fantasy... possa Kawazu colpirmi sul coccige se esiste un gioco simile!
(Akitoshi arriva e, con la grazia del Piero Angela dei videogiochi, lo appoggia da tergo alla mamma)
C'era una volta Square Osaka, la conventicola responsabile di Final Fantasy Legend 3 e Mystic Quest. Prima di sciogliersi nella casa madre, con la fine dell'era Playstation, dette i natali a un gioco di ruolo fra i più elaborati dello SNES.
L'idea di avere più protagonisti, le cui storie sono giocabili liberamente e s'intrecciano vieppiù sino al finale, era già stata sperimentata in Live A Live. Il tema ecologista c'era già in Miyazaki... Quindi concentriamoci sulla vera novità di RnH, il sistema dei Mantra.
Questi altro non sono che le classiche magie, con la particolarità che si ottengono scrivendo parole chiave di cui il mondo è pieno. Volete usare lo stesso incantesimo che adoperava il fellone appena sconfitto? Basta scriverlo nel libro degli incantesimi e avere abbastanza MP.
Questo vi porterà a sperimentare con radici, suffissi e desinenze per ottenere le magie desiderate. Nel corso del gioco troverete anche alcuni pratici santoni pronti ad ampliare il vostro arsenale.
L'atmosfera e un po' tutto l'impianto del gioco sta, come abbiamo detto, fra SaGa e Final Fantasy, e anche grafica e sonoro non deludono. Sorprendentemente (ma neanche troppo, trattandosi di un titolo di ultima generazione), tutti i nemici sono animati e le musiche sono il capolavoro di Ryuji Sasai, basate su un intelligente uso del leitmotiv e roccheggianti quanto mai.
Merita oggi? Eccerto. Potete anche scegliere se zompare da un protagonista all'altro o finire le varie trame una per volta. Dungeon ed eventi muteranno all'occorrenza.