Rivisto Les Miserables in due tranche data la mia precaria situazione oculistica. Nonostante il conseguente handicap di immersione, credo di essermi messo a piangere 4 volte. Ed ero almeno alla mia quarta visione.
Ad anni di distanza desta ancora perplessità questa regia così ostentata nel distorcere e scuotere tutto a suon di grandangoli, camera a spalla e inquadrature sbilenche. Rimane come cifra stilistica ma lascia anche il dubbio di cosa sarebbe stato il film con una regia meno proragonista.
Il resto pazzesco. Pazzesco. La conversione di Jean Valjean interpretata da un Jackman gigantesco, il piano sequenza di I dreamed a Dream che è valso l'oscar alla Hathaway, la fotografia, l'idea e sontuosa realizzazione di un film musical cantato dal vivo. Gli attori tutti in stato di grazia, con la sola eccezione di Russel Crowe, scelto forse per contrapposizione somatica a Jackman, ma insieme inadatto alla parte ed estraneo al Javert di Hugo, che era brutto, scavato e canino.
Un film maestoso, che da un romanzo e un musical leggendari procede a testa alta, con assimilabile dirompenza espressiva e carica emotiva. "Il film più emozionante di tutti i tempi" reca l'immancabile quote sensazionalistica sulla back cover. Io ci ho pensato, ma in effetti non riesco a trovare concorrenti a questa intensità cavalcata per 3 ore di film.