Ho quasi (ri)finito U4 e sono sopraffatto da quante cose difficilissime faccia che LL non prova neppure ad accennare. E in barba a questo, almeno la prima tornata a LL sia risultata immensamente più piacevole.
Di profondamente sbagliato, in U4, in fondo trovo solamente i due capitoli coi fratelli Drake ragazzini. Perché inutilmente lunghi, non divertenti e soprattutto che neanche ci provano a traddurre in gameplay autentico due situazioni che per me si prestavano molto, ovvero la fuga sui tetti di un orfanatrofio e un furto domestico con infiltrazione notturna.
A LL piace vincere facile. Sono sicuro sia più facile realizzare il complesso della diga del capitolo 5 che non le vestigia credibili di Libertalia, con la modesta chiesa, la prigione, la bottega del maniscalco, ecc. U4 voleva parlare di sentimenti veri e ha scelto di ricreare ambientazioni verosimili. Ma a conti fatti LL ha permesso ai designer di sbizzarrirsi con il fantasy archeologico scatenandone una vena appassionata che si è tradotta in 9 ore tutte con la bocca aperta.
U4 ha provato, ed è in larghissima parte riuscito, in operazioni delicatissime, come la produzione di una lentissima curva di climax esplorativo che a Libertalia esplode letteralmente. All'inizio del capitolo 3 di LL mi è caduta la mascella, ma ho provato uno strisciante dispiacere nel trovarmi, dopo appena un'ora di gioco, davanti a uno spettacolo al pari del meglio di U4. Era troppo presto. Il gioco poi è talmente fuori parametro che riesce comunque a crescere fino alla fine, ma riconosco la mancanza di quella preparazione da grande romanzo fantasy e d'avventura che in U4 ci mette 10 ore per portarti "da umili origini a grandi imprese".
Continuo a pensare che U3 e 4 sbaglino a utilizzare per un videogioco la stessa ripartizione tra narrazione e azione tipica del cinema, che inevitabilmente il divertimento e la rigiocabilità ne risentano. Ma con Uncharted 4 gli do atto di aver dato vita a un viaggio incredibile e con un senso di progressione vertiginoso.