Queste ultime battute di Jello e di Giobbi, che giustamente specificava come su wiiU fosse nata quest'estetica "materiale", mi ha fatto riflettere sulla scelta di questa "poetica".
Secondo me è perchè Nintendo dentro di sè è ancora una bellissima azienda di giocattoli.
Ecco, questo spirito si è ripercosso sulle texture dei giochi, a sottolineare come in fondo attraverso di loro ci troviamo in un gran parco giochi pieno di colori e materiali di ogni tipo.
E quindi, plastilina, lana (non a caso l'amiibo di Yoshi, di lana, è il più bello di tutti) patchwork di carta tutto teso a stimolare o ricordare l'origine fortemente materiale del divertimento di bambini e anche grandi.
A ulteriore conferma il progetto Labo, che questo discorso lo riporta totalmente nell'ambito giocattolo vero e proprio ma con il plus dell'esperienza e dell'aggiunta della componente videgiocosa, una specie di cerchio che si chiude.