Quel boss l’ho dovuto fare una decina abbondante di volte.
Ed è l’esempio perfetto di ciò che è cambiato da Blind Forest a Wisps.
Hanno preso il Metroidvania puccioso e l’hanno imbruttito, appiccicandoci sopra pezzi rubati a Hollow Knight con il sobrio metodo del dr. Frankenstein, che neanche te ne accorgi... se sei cieco e senti solo l’audio.
Le fasi di inseguimento sono semplicemente ODIOSE. E sono francamente troppe le situazioni che richiedono non uno, ma numerosi leap of faith senza la minima idea di dove andrai a cadere (spuntoni. Sempre. Perché ci sono meno spuntoni in VVVVVV che in Ori & the Wisps).
E ci sono... troppe azioni disponibili. Questo gioco usa tutti i tasti del controller. Contemporaneamente. Il suddetto boss costringe a veri e propri funambolismi digitali, nel senso di “eseguiti con le dita”, non di “computerizzati”.
E’ l’ennesimo gioco dove si sono radunati e hanno detto “la formula resta la stessa, non ci mettiamo nulla di radicalmente diverso quindi dobbiamo aggiungere qualcosa. Cosa?” e la risposta, come spesso avviene in questi casi, è stata “Tutto quello che ci sta”.
Probabilmente lo finirò, ma in Blind Forest non ho mai avuto la voglia di spegnere tutto e dimenticare, anzi. Qui, invece, continua a venirmi quella voglia.