Rimpiango un pochino gli anni 90 senza internet quando compravo Consolemania e Super. Ogni mese era una sorpresa e nessuno sapeva niente di codici arrivati prima o dopo.
Anche perché il “codice” glielo forniva Joystick Fun, non la ditta produttrice del gioco. Rivista e fornitore si grattavano la schiena a vicenda, e se il gioco faceva schifo il negozio non aveva colpe.
Ora la stampa “specializzata” è apertamente di parte verso una o l’altra piattaforma e scrive merda del tuo gioco perché non è abbastanza “vario”, ma poi grida alla lesa maestà se non gli mandano il gioco gratis per farlo a pezzi. Paga, ciccio. Se sei un professionista (lol) e vivi di click, e se il gioco è così importante che
devi parlarne, penso tu possa spendere 70 carte.
I publisher che continuano a cedere a questi ricattucci via social sono come Charlie Brown che continua a prendere la rincorsa per calciare quel pallone. Morto un critico se ne fa un altro. Di certo il critico non sarebbe capace di programmare Starfield.