Ecco, non so se questa notizia mi fa piacere o mi rattrista, ché Life is Strange mi è piaciuto veramente un sacco... anche perché era perfetto nel suo essere autoconsistente. L'idea che il seguito possa in qualche modo agganciarsi a elementi narrativi del primo episodio mi inquieta.
Per come ho vissuto l'esperienza e ho recepito il gioco, se non presentano una storia completamente diversa, che ruota attorno a principi totalmente diversi (niente rewind temporale, tanto per capirci), mi rovinano la magia del primo
.
La magia, personalmente era semplicemente nel fatto che...
l'"effetto" farfalla e pressoché tutte le vicende narrate nel gioco non esistono nella realtà, sono un viaggio nel subconscio di Max nel momento in cui assiste all'omicidio di Chloe.
Un po' come la storia del "un attimo prima di morire rivedi tutta la tua vita", Max scioccata dalla morte di Chloe vive un 'what if' scatenato da quel sentimento ambiguo verso l'amica che non ha mai chiarito a se stessa e dal quale è voluta fuggire. Proietta nella propria mente quello che le avrebbe voluto dire, quello che avrebbe voluto vivere con lei, unito, ovviamente, al desiderio di scoprire il perché dell'omicidio.
I due finali, in questo senso, rappresentano due modi di Max di accettare l'evento, uno rappacificante e realista (capisce il proprio sentimento verso Chloe e metabolizza la sua perdita), l'altro di rifiuto della realtà (davanti all'evento scioccante capisce il sentimento che la lega alla ragazza e si chiude nel sogno di un mondo in cui la morte di Chloe non è avvenuta e tutto il resto non esiste, immaginando una vita con lei).
... magari non è questa l'interpretazione "canonica" del gioco, ma la storia è così ben scritta e presentata che rende possibilissima ANCHE questa lettura della "vita è strana".
Questo è un po' il rischio, in generale, dei gioco-telefilm à la Telltale. L'appagamento emozionale e soggettivo, che è il succo dell'esperienza (del resto tutto si basa sulle scelte del giocatore, ché poco altro è lasciato all'interazione), rischia di essere stravolto da seguiti "imposti" dalle vendite, dove lo script deve arrampicarsi sugli specchi per proseguire vicende nate per concludersi prima. Già la terza stagione di The Walking Dead dei Telltale, per quanto valida in sé, mi sta risultando "di troppo", spero che in questo caso presentino totalmente un'altra storia.