Signore e signori, dopo un’altra ora (e più) di gioco, posso dire di aver ingranato.
Sì, la retromarcia.
Nel senso... Nel senso che per andare avanti ho scoperto che potevo andare indietro, nelle aree iniziali, di cui avevo sottostimato l’esistenza. Giusto per sottolineare ancora una volta il ruolo dell’Alzheimer in questa run. Ma riprendiamo da dove eravamo rimasti...
Nella prossima sessione mi dedico alla Val Padana, comunque.
Ho sentito Necrosfinter che fischiettava, ma stava dietro il muro di gomma di Ustica, tipo.
Così ho pensato che potrei raggiungerlo dalla Stazione Sud. Almeno credo. Oggi o domani provo.
La mia intuizione, nemmeno a dirlo, era totalmente infondata. E infatti, nella Val Padana non ho cavato un Necrosfinter dal buco (e perdonate il doppio senso). Da qui, la decisione di tornare a casa, ovvero ai Sentieri Dimenticati (nomen omen), dove invece c’è stata una piccola svolta. Ho imboccato una strada rimasta lì inesplorata (e chi l’aveva vista, era solo al centro esatto della mappa!) e sono infine arrivato a un nuovo boss: il Vermesolitario. Quello che spara la lava dal culo, insomma.
Ovviamente, nemmeno era scomparso il nome del boss che io stavo già con le zampe all’aria come gli scarrafoni, con 700 scarpe Geox in meno nel dindarolo. E giocoforza, mi sono dovuto intestardire su quel figlio di un verme, che non potevo lasciarlo a piede libero. E così, sei tentativi, un video YT (inutile) e alcune parole brutte dopo, l’ho schiattato con brio. E quale nuovo potere ho ottenuto? Quello che potevo farmi i fatti miei, perché mi ha ammollato solo un pezzo di maschera. Verme balordo...
Ora, come sono arrivato ad altri posti successivi nemmeno me lo ricordo (per farvi capire in che situazione di disagio verso), quindi ve li elenco in ordine accasaccio...
Prima, ho visitato i DiLupi Ululì, che tipo stavano lì da sempre, dove ho trovato Necrosfinter e... una mazza, mi sembra. Poi sono arrivato a Poggioreale. Non ricordo come si chiama il posto, ma è un’area chiusa, con molti teschi in giro, quindi il nome mi sembra adatto. E anche qui ho trovato... un’altra mazza, se non erro. Sono anche stato al lago del Nulla, ma c’era meno vita che al Lago di Nemi, che è tutto dire. Forse il nome mi doveva insospettire.
Ehi, intendiamoci... Ho accumulato scarpe Geox, recuperato la mappa dei DiLupi Ululì, puppato qualche stemmino e aperto vari passaggi a colpi d’aculeo (quelli aperti in modo fortunoso), però non ho poteri nuovi. Ah, no, aspetta... Ora che ci penso, ho anche incontrato il maestro Chop Chop Master Onion, da qualche parte, che mi ha insegnato il Colpo di Salutamassoreta. Nel senso che onestamente mi sembra non serva a nulla. Guardate, ora cerco su Internet, rimanete lì...
Confermo, credo di potermi dare in faccia anche quello.
Concludendo, in questa sessione ho concluso tutto e niente. Soprattutto la seconda. Per fortuna, guardando nelle foto che ho scattato ho beccato un posto promettente, dove usare gli scarrafoni nautici per passare uno specchio d’acqua. Più di quello, però, c’avrei bisogno di un modo per spaccare i terreni franosi. Qualcuno ha mica un martello pneumatico da prestarmi? Cinque minuti, giuro...