Autore Topic: [Cinema] Dune di D. Villeneuve  (Letto 32292 volte)

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Offline Il Gladiatore

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Re: [Cinema] Dune | Reboot
« Risposta #165 il: 19 Set 2021, 22:05 »
Premessa: condotta della gente al cinema totalmente inqualificabile in chiave Covid,  davvero senza vergogna e ritegno. Speriamo bene.  :no:

Visto, piaciuto e apprezzato tanto..  Piccolo classico istantaneo. Il film è magistrale per tanti motivi. Lawrence d’Arrakis che si pone in mezzo all’eterno dissidio tra letteratura e cinema, provando a conciliare i due mondi in qualche modo. In fondo il senso è un po’ questo, una colossale introduzione sotto forma di film che apparecchi gli elementi dell’opera principale (guerra, politica, ecologia, religione, esistenzialismo) e lasci lo spettatore nel momento più significativo. La dimensione concettuale della pellicola sta tutta nel suo ricercato gigantismo, è tutto così colossale, megalitico, austero, grandioso, legato alle sfere uraniche della spazio profondo.

Diciamo che suddividerei l’opera in 4 derivazioni:

1 / 4 Ridley Scott, per il gusto infinito nella costruzione dell’immagine, composta alla stregua di un quadro d’insieme in cui notare tanti particolari, rimandi, citazioni a un livello simbolico che puoi stare lì ore indovinare e captare ogni singolo aspetto. Vero e proprio cinema che io gradisco oltremodo. Dal maestro eredita però anche una certa noncuranza nello svolgimento logico di atti e sequenze, per cui il film presenta anche delle fluttuazioni strane all’interno della sua durata, come ad esempio il fatto di concentrare tutta l’azione nella parte finale. Ricorda Ridley anche per il taglio apocalittico di determinate sequenze, veri spaccati di mondi alieni e lontani che richiamano tante pellicole del celebre regista, di fantascienza e non.

1 / 4 Nolan che, grazie anche a uno stupefacente Hans Zimmer (eccezionale la colonna sonora “sacra”), Villeneuve ricorda nel montaggio e nel rapporto sonoro – immagine, con momenti sottolineati di rara potenza, aspetti che possono essere valutati e apprezzati al massimo in un cinema adeguato. Purtroppo da Nolan eredita anche qualche spiegone di troppo a mezzo dialogo e tutorial mascherato da introspezione personale ma vista l’origine letterale da compensare direi che si tratti di un qualcosa di fisiologicamente normale. Oddio, è anche difficile, il libro è pieno di digressioni e annotazioni, di racconti dentro il racconto che la pellicola non può cogliere, quindi l’unica cosa da fare e quella di affidare la mitologia di quel mondo a scambi “tecnici” tra i personaggi.

1 / 4 Snyder per il piacere del fotogramma artato, di gruppo con elementi disposti come in una sorta di graphic novel- storyboard con sfondi improbabili, adulterate in luce e contrasto e massiccio ricorso di scene al rallentatore. Sì @babaz, ogni tanto manca davvero solo di sentire “SPARTANI!”  :D Ovvio che Villeneuve sia molto meno pacchiano ed eccessivo oltre a dosare bene il tutto senza appesantire troppo però mi ha fatto piacere ritrovare, migliorata, un certo tipo di immagine, per quanto escluda un’ispirazione diretta. Diciamo che è quella parte un po’ posticcia della corrente immaginifica del mondo che rende il tutto un po’ teatrale e drammatico. Luci sparate, superfici metalliche e riflettenti, colori porosi e terrosi, sono cose che ho già visto altrove ma che qui sono al meglio.  Ovvio, scrivere una cosa simile è come ricordare a un nintendaro che Breath of the Wild erediti molte idee da Assassin’s Creed, per cui distinguiamo subito la tipologia di regia dal risultato conseguito in sé. Non vorrei essere lynchato, ecco… :D

1 / 4 di quel tipo di regista, forse sempre riconducibile a Nolan per certi aspetti, un po’ in bilico tra l’esigenza di dover confezionare un film per il grande pubblico a trazione commerciale (detto senza biasimo) e un’opera artisticamente ricercata in barba all’uso e al consumo che gente poco attenta possa farne. La dicitura è sempre la medesima “blockbuster d’autore”, per cui ci sono quei momenti in cui t’abbandoni al linguaggio per immagini di un’efficacia assurda (credo di tornare al cinema altre 3-4 volte) a cui si contrappone quella scena che, se non dozzinale, riporta il tutto a canoni più discorsivi e d’intrattenimento. Insomma, ogni tanto assaggio quel Refn di Valhalla Rising e sono lo spettatore più felice al mondo però ecco che poi mi arriva la guardianigalassata che mi fa dire, “ok, cambio di registro” che pure ci sta. Oltretutto (ne parlo dopo) secondo me chi non conosce il libro si perde la metà delle cose che si vedono e che strizzano l’occhio al lettore consapevole, risultando sempre a metà tra la riduzione eidetica per immagini che richiede studio e il didascalismo che qua e là affiora in modo compensativo.

Diciamo che neanche Villeneuve è riuscito a cogliere perfettamente la complessità dell’opera originale nell’aspetto relativo alla mole d’informazioni. Tecnicamente il film è pedissequo nel presentare gli eventi della prima metà del libro però sacrifica sull’altare della comprensibilità generale le sfumature e le sfaccettature dei vari personaggi, qui spesso poco abbozzati o estremamente semplificati. Lo spettatore intuisce la colossale costruzione politica dietro all’Impero e alla dimensione da deus ex machina delle Bene Gesserit ma i riferimenti sono esigui e malandati e ho dovuto spiegare molte cose ai miei compagni di poltrona (non durante il film ovviamente  ;D ). Ripeto, non è un male perché Villeneuve affida il racconto all’immagine e al linguaggio (eccellente la questione “segnica”) e questo è sempre un bene però s’intuisce il fiato corto della riduzione narrativa. Tant’è vero che il film accelera in modo preoccupante nella parte centrale, condensando e tagliando momenti e aspetti che avrebbero necessitato altra impostazione. O altro tempo. Questo non è un problema della trama in sé, compiuta e intellegibile per sommi capi, è un problema che si riverbera sulla scrittura e complessità delle figure. Villeneuve s’è concentrato sulla questione “religiosa” e “spirituale” (per così dire) abbandonando la politica e la complessità del mondo di Dune. L’adattamento in sé, come pratica, implica scelte, sacrifici e una direzione ben precisa. Il “Dune” di Villeneuve ce l’ha ma, appunto, ha operato una scelta. Per fortuna non è finita qui.
Ma poi cosa si può rimproverare la questione del tempo a un film che, nella sua prima parte, dura già quasi 3 ore?

Un altro aspetto, dopo qualche film di Villeneuve (di cui adoro Arrival) che voglio sottolineare è dato dall’estrema rintracciabilità delle sue fonti estetiche e l’idea di qualcosa che è sì eccelso ma anche “prevedibilmente così”. Utilizzo un paragone scolastico: c’è quello studente che quando interroghi ti risponde perfettamente alla domanda ma non procede oltre il perimetro della richiesta, mentre parla riconosci la citazione a memoria del libro recitata senza sbavature e quindi capisci che ha passato ore sui libri e conclude l’interrogazione in modo così asettico che, se da una parte ha esaudito tutte le tue richieste, dall’altra non ti stimola a porre quella domanda che richieda quel “quid” in più. Assegni un “9” ma è un nove che lascia un piccolo vuoto dentro. Come un bravo lettore sa dimostrare di conoscere i suoi punti di riferimento letterari, Villeneuve è davvero uno che ti fa capire, fotogramma dopo fotogramma, chi sia e cosa abbia visto.
Ecco, a me il cinema di Villeneuve fa questo effetto, al contrario di un Nolan che, ad esempio, ti infila quelle cose insopportabili da farti pensare che sia sopravvalutato ma allo stesso tempo ti mette dentro anche quella roba da 10 in pagella che ti rivedi ciclicamente su You Tube come singola scena.

Comunque, detto questo per amore di discussione, un grande film, un grande ritorno al cinema (suo e mio), da acquistare assolutamente per a visione casalinga e in attesa della seconda parte.  Davvero bello.
Vedetevelo!  :yes:

« Ultima modifica: 20 Set 2021, 07:27 da Il Gladiatore »
La paura è di passare per non esperti, di non comprendere il medium che si sta evolvendo etc. (...) è figlio dell'immotivato senso di inferiorità che spinge il videogiocatore alla spasmodica ricerca di qualcosa che giustifichi il videogioco come se il gameplay da solo non bastasse più." (Fulgenzio)

Offline fiordocanadese

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Re: [Cinema] Dune | Reboot
« Risposta #166 il: 20 Set 2021, 00:59 »
Premessa: condotta della gente al cinema totalmente inqualificabile in chiave Covid,  davvero senza vergogna e ritegno. Speriamo bene.  :no:
Ecco, a proposito di questo. Totalmente OT ma prima del film e stato proiettato stò trailer che dire vergognoso è dire poco.
Innanzitutto il 90% di stà gente è nata all'interno del GRA e non si vergognano a farlo notare neanche, ma soprattutto un trailer che sembra totalmente fuori dalla realtà (come quasi tutto il cinema italiano infatti,  borghesotti romani alle prese con le loro cazzate), niente mascherina,  niente distanziamento, niente green pass.
Nulla, apposto cosi, noi continuamo a mangiare i fondi europei con ste pagliacciate, sti cazzi la realtà fuori.
TFP Link :: https://youtu.be/2cMEcoaFR-c

Offline ederdast

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Re: [Cinema] Dune | Reboot
« Risposta #167 il: 20 Set 2021, 09:55 »
Visto ieri sera, fresco di visione posso affermare che Villneuve ce le fa, gira il libro rendendone sia l'estetica che la storia.
Il Baone è il Barone (molto alla Brando di Apocalipse now ma è una goduria), alleluja, non un ciccione sghignazzante ma un lardoso pezzo di mota nell'animo, cattivo fino al midollo ma realistico, insomma è il barone del libro.
Ma vale un pò per tutti i personaggi e che piacere vedere finalmente i Sarduker resi come sono raccontati nelle pagine di Herbert, ecco forse il Duncan Idhao di Momoa è quello che stona un pò ma piu' per il fatto che senza la barba pare un Bud Spencer esotico, insomma mi fa strano.
I difetti del film sono più da ascrivere al libro che al girato, alla fine Dune è opera complessa e stratificata, renderlo senza pesantezze è praticamente un'opzione che non esiste.
Ma i Sardauker, mamma mia come godo, si vede anche
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Peccato che non abbia girato il seguito insieme alla prima parte, adesso la vedo buia...

Ah sul discorso sopra "derivativo" del Gladiatore io uscito dal cinema ho avuto la netta sensazione di trovarmi al cospetto del "nuovo" Ridley Scott però con più cervello in dotazione, sensazione che però per assurdo ho avuto molto di più dopo questo che dopo 2049. Comunque l'estetica dei film del regista canadese non si batte ed è ormai riconoscibilissima (penso a 2049 e a Arrival prima di questo su tutti).
« Ultima modifica: 20 Set 2021, 11:46 da ederdast »
Le opinioni sono come le palle, ognuno ha le proprie.
Callhagan.

Offline Mr.Pickman

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Re: [Cinema] Dune | Reboot
« Risposta #168 il: 21 Set 2021, 16:03 »
Ad ogni modo Villeneuve ha semplificato moltissimo "Dune" apposta per il pubblico entrante, ha sacrificato moltissimo, per non spaventare i nuovi spettatori, a questo punto, tanto valeva spiegare tutto e nel dettaglio, se non devo vedere il sequel perché il passaparola è quello di un film palloso e noioso, allora non mi bastano nemmeno

"La Spezia serve per muoversi nello spazio"

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Offline xkp

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Re: [Cinema] Dune | Reboot
« Risposta #169 il: 21 Set 2021, 18:49 »
posso dire una bestemmia?


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Offline Mr.Pickman

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Re: [Cinema] Dune | Reboot
« Risposta #170 il: 21 Set 2021, 23:35 »
posso dire una bestemmia?


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Il problema è che lo leggi con una consapevolezza parecchio diversa.
Queste cose ti sono già arrivate indirettamente per vie traverse, attraverso libri, film, videogiochi? 
Tanto per dirne una la "guerra tra casate" l'hai già vista in trecento opere, lo spazio l'hai già visto in mille salse, hai persino visto un cinemanga (Alita) cioè lo spazio ti sente proprio urlare, paracit.
Dune non vive nella forma contemporanea. Per niente. Venne scritto nel 1965 quando praticamente la sci-fi era una cultura non un genere, da un giornalista che scriveva discorsi politici, che era pure un ecologista, che era pure un fotografo, che era pure un saggista, insomma, era un genio multipotenziale. Era il romanzo ideale per la controcultura degli anni '60 e '70, ma divenne anche un testo canonico per i cosiddetti baby-boomer, prevalentemente uomini, cresciuti con una dieta di fumetti del dopoguerra, modelli di caccia a reazione e televisione monocolor, che in Gran Bretagna significava sostanzialmente Quatermass e Doctor Who in pratica. A ciò si aggiungeva la discarica annuale di libri tascabili di fantascienza di Arthur C.Clarke, Isaac Asimov, Philip K Dick e John Wyndham che fertilizzavano le giovani menti che assistevano in prima persona alla corsa allo spazio. Questo non vuol dire che questi libri non fossero brillanti, solo che ce n'erano un botto. E c'era fame di multidisciplinarietà, per così dire.
Insieme a Il Signore degli Anelli, Dune era anche la scrittura per le migliaia di musicisti che avevano iniziato a correre su e giù per la M1 per i concerti di band come Jehtro Tull. La Gran Bretagna stessa era invasa da chitarristi rock e batteristi che attraversavano la nazione in furgoni e che come termiti leggevano questi libri non come un passatempo, ma una precisa missione e/o cultura. 
Prova a pensare un libro che per la prima volta cercava di parlare di ecologia, di far capire che l'acqua era un bene primario per tutti, e non solo per alcuni. E allo stesso modo quanto fosse pericoloso seguire un messia, un leader, un capopopolo. Qualcuno dice Kennedy?
   
Cos'è Dune in sostanza? Senza farsi una pippa sui giochi di potere su Arrakis, tra Casa Corrino, Atraides e Harkonnen...

Dune narra della complessità e della bellezza del mondo, la ricchezza delle culture che lo abitano, l'avventura di un ragazzo che lascia il suo pianeta d'acqua e si deve adattare a una nuova arida realtà, a una nuova cultura, volente o nolente. Insomma, mica solo io c'ho visto negli occhi azzurri dei Fremen i Tuareg del deserto. Ovvio, come tutti i testi dell'epoca, non ha un finale funzionale al lettore.
Ciò che questa descrizione non mostra e non potrebbe mostrare è la straordinaria sottigliezza della visione di Herbert, dalla politica di potere alle relazioni familiari, dagli estremi del comportamento umano dall'ambizione e dal sadismo all'amore intenso e alla lealtà, l'impulso religioso e l'impatto delle persone sul loro ambiente. Non ci sono alieni umanoidi o battaglie spaziali. È intensamente umano. In cima a questo c'è l'universo materiale di Herbert. Tra i più grandi successi del libro c'è quello di trasmettere così tanti dettagli che non rallentano né appesantiscono la narrazione. E nonostante Hugo e Nebula, questa saga non è mai piaciuta a nessuno. C'è voluto tempo per capire che Dune è un libro di miti e sul mito. Riguarda il modo in cui le storie del passato risuonano nel presente e dirigono il futuro e, in quanto tali, rinuncia a qualsiasi pretesa sul semplice bene o sul male. È, nella sua ambiguità, più simile alle storie della Grecia classica o dell'India che alle culture monoteistiche della storia più recente. I miti creano la società e i miti sostengono la società.

"Tu sogni", disse Jodorowsky. “I sogni diventano canzoni. Le canzoni diventano miti e dopo essere state scritte diventano leggi.

Beh cazzo.

Offline luca

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Re: [Cinema] Dune | Reboot
« Risposta #171 il: 22 Set 2021, 10:31 »
Il problema è che lo leggi con una consapevolezza parecchio diversa.
C'è voluto tempo per capire che Dune è un libro di miti e sul mito. Riguarda il modo in cui le storie del passato risuonano nel presente e dirigono il futuro e, in quanto tali, rinuncia a qualsiasi pretesa sul semplice bene o sul male.

Bellissime parole, condivido tutto.
Ha personaggi delineati con poche pennellate, non monocromatici.
 
Si può fare una lettura superficiale come precursore del trono di spade o di star wars (nel primo libro) ma c'è molto di più. Specialmente tutta la parte politica (alcuni ci vedono per dire anche le analogie con il petrolio\spezia), il messaggio ecologico, la componente etnica (i nativi americani scacciati..) e la componente religiosa, tutti elementi straordinariamente in anticipo dei tempi futuri.
Il libro è stratificato, dipende molto dal lettore. Se ci corre e si vogliono solo vedere gli eventi principali si perde totalmente di vista l'obbiettivo.

La prima volta che l'ho letto lo scorso anno l'ho apprezzato ma ho dovuto farlo sedimentare un po' ed ho dovuto pensarci un po' più di tempo prima di vederlo con maggior profondità.
La rilettura senza fretta di alcuni passaggi aiuta, imho.



« Ultima modifica: 22 Set 2021, 10:34 da luca »
Most wanted: FF16 The Rising Tide, Elden Ring Shadow of the Erdtree; Trails through Daybreak; Metaphor: RE.
Sto giocando FF14

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Re: [Cinema] Dune | Reboot
« Risposta #172 il: 22 Set 2021, 10:36 »
Ad ogni modo Villeneuve ha semplificato moltissimo "Dune" apposta per il pubblico entrante, ha sacrificato moltissimo, per non spaventare i nuovi spettatori, a questo punto, tanto valeva spiegare tutto e nel dettaglio, se non devo vedere il sequel perché il passaparola è quello di un film palloso e noioso, allora non mi bastano nemmeno

"La Spezia serve per muoversi nello spazio"

:(

Da completo profano dei libri (e senza memoria del film degli anni 80), visto l'altro ieri, mi è piaciuto (certo non esaltato), e in effetti è una visione pesante e lenta (non palloso o noioso).
Però sì, il messaggio sulla Spezia si può riassumere così, anche se è probabile ci possa essere molto di più sotto.
Ora o aspetto 10-15 anni per vedere gli altri film (se mai li faranno), o leggo i libri (chance del 2%) oppure mi faccio raccontare tutto da Pick.

Offline Brothers Killer

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Re: [Cinema] Dune | Reboot
« Risposta #173 il: 24 Set 2021, 17:29 »
1 / 4 Snyder per il piacere del fotogramma artato, di gruppo con elementi disposti come in una sorta di graphic novel- storyboard con sfondi improbabili, adulterate in luce e contrasto e massiccio ricorso di scene al rallentatore. Sì @babaz, ogni tanto manca davvero solo di sentire “SPARTANI!”  :D Ovvio che Villeneuve sia molto meno pacchiano ed eccessivo oltre a dosare bene il tutto senza appesantire troppo però mi ha fatto piacere ritrovare, migliorata, un certo tipo di immagine, per quanto escluda un’ispirazione diretta. Diciamo che è quella parte un po’ posticcia della corrente immaginifica del mondo che rende il tutto un po’ teatrale e drammatico. Luci sparate, superfici metalliche e riflettenti, colori porosi e terrosi, sono cose che ho già visto altrove ma che qui sono al meglio.  Ovvio, scrivere una cosa simile è come ricordare a un nintendaro che Breath of the Wild erediti molte idee da Assassin’s Creed, per cui distinguiamo subito la tipologia di regia dal risultato conseguito in sé. Non vorrei essere lynchato, ecco… :D

Questa roba per me è delirante più o meno come questo commento
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Però libero pure di pensare che Snyder abbia inventato l'epica al cinema. O che sia l'unico in grado di comunicarla attraverso le inquadrature. Dune non si rifà di certo a tutti i kolossal di matrice classica che esistono dall'alba dei tempi, no no è sicuramente Snyder  ???
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Offline Il Gladiatore

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Re: [Cinema] Dune | Reboot
« Risposta #174 il: 24 Set 2021, 17:39 »
@Brothers Killer ma tu intervieni nel forum solo per i miei post? Modera il linguaggio per favore, "delirante" lo dici a qualche tuo amico, al massimo non sei d'accordo e lo esprimi in modo consono. Oltretutto non hai prestato sufficientemente attenzione a quanto ho scritto, dimostrando scarsa capacità di comprensione del testo.

Ti segnalo.
La paura è di passare per non esperti, di non comprendere il medium che si sta evolvendo etc. (...) è figlio dell'immotivato senso di inferiorità che spinge il videogiocatore alla spasmodica ricerca di qualcosa che giustifichi il videogioco come se il gameplay da solo non bastasse più." (Fulgenzio)

Offline Ivan F.

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Re: [Cinema] Dune | Reboot
« Risposta #175 il: 24 Set 2021, 17:52 »
Questa roba per me è delirante

Brothers, amico mio: se un utente scrive una lunga analisi e tu rispondi "Questa roba per me è delirante", capirai che persino a Papa Francesco verrebbe voglia di mandarti affanculo  :)

Possiamo convenire che dovresti tornare sui tuoi passi con il Gladiatore e poi, magari, condividere la tua opinione in tutta tranquillità?
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Offline Brothers Killer

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Re: [Cinema] Dune | Reboot
« Risposta #176 il: 24 Set 2021, 22:30 »
@Brothers Killer ma tu intervieni nel forum solo per i miei post? Modera il linguaggio per favore, "delirante" lo dici a qualche tuo amico, al massimo non sei d'accordo e lo esprimi in modo consono. Oltretutto non hai prestato sufficientemente attenzione a quanto ho scritto, dimostrando scarsa capacità di comprensione del testo.

Ti segnalo.

Chiedo scudo, ero convinto sarebbe stato recepito più come una bacchettonata goliardica invece sono stato delicato come l'attacco dei Sardaukar  :(
Nessun attacco personale, sinceramente non ricordo neanche che interazione abbiamo avuto in passato.

Articolando meglio comunque, continuo a non vederci molta somiglianza anche se non si parla di ispirazione diretta, lo stile di Villeneuve mi sembra proprio agli antipodi rispetto a Snyder anche nella concezione delle inquadrature. Nessun vedo nessuna analogia dalle tavole fumettistiche che Snyder cerca di inseguire e replicare spasmodicamente. Il ralenty in Snyder vorrebbe avere un senso plastico, qui al massimo è onirico (visto che viene applicato principalmente nelle scene delle visioni di Paul). Sugli esiti a cui giungono l'hai già scritto tu, penso che Villeneuve raggiunga un risultato magniloquente ma non per questo sopra le righe e eccessivo, anzi la cosa che mi è piaciuta del film è il suo continuare ad insistere su quell'immaginario fantascientifico austero quasi agli antipodi rispetto a quello proposto ormai dalla maggioranza dei blockbuster americani, il proseguimento di un percorso cominciato con Arrival e proseguito in Blade Runner 2049.

Sul giudizio complessivo del film concordo con molte delle cose di cui hai scritto, è un film che sacrifica per forza di cose molta della complessità del libro ma compensa con una capacità enorme di usare le immagini per descrivere un mondo, renderlo materico e pulsante, dare la giusta gravitas alle azioni che compiono i personaggi. L'ho anche visto in una sala dallo schermo enorme con un impianto audio fenomenale, come pura esperienza è stato qualcosa che ho vissuto raramente al cinema.

L'unico problema grosso che ho avuto è che non funziona davvero come unità autonoma, non c'è stato nessun tentativo di riscrittura in una forma che rendesse strutturalmente unitaria questa prima parte, considerando il rischio che la seconda possa non venir girata (ma i risultati del botteghino sembrano ottimi, quindi è scampata), è più una promessa che un film vero e proprio. In altri tempi sarebbe stato un unico Kolossal dalla durata titanica (come il Lawrence D'arabia che hai citato), adesso non possono semplicemente più permetterlo al cinema. Se mai faranno eventi speciali in cui proietteranno le due pellicole insieme all'uscita del secondo capitolo penso che ne approfitterò assolutamente.
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Offline Il Gladiatore

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Re: [Cinema] Dune | Reboot
« Risposta #177 il: 24 Set 2021, 22:43 »
Intanto grazie per il bel post @Brothers Killer, domani articolo il mio punto di vista.  ;)
La paura è di passare per non esperti, di non comprendere il medium che si sta evolvendo etc. (...) è figlio dell'immotivato senso di inferiorità che spinge il videogiocatore alla spasmodica ricerca di qualcosa che giustifichi il videogioco come se il gameplay da solo non bastasse più." (Fulgenzio)

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Re: [Cinema] Dune | Reboot
« Risposta #178 il: 25 Set 2021, 00:59 »
Ad ogni modo Villeneuve ha semplificato moltissimo "Dune" apposta per il pubblico entrante, ha sacrificato moltissimo, per non spaventare i nuovi spettatori, a questo punto, tanto valeva spiegare tutto e nel dettaglio, se non devo vedere il sequel perché il passaparola è quello di un film palloso e noioso, allora non mi bastano nemmeno

"La Spezia serve per muoversi nello spazio"

:(

Da completo profano dei libri (e senza memoria del film degli anni 80), visto l'altro ieri, mi è piaciuto (certo non esaltato), e in effetti è una visione pesante e lenta (non palloso o noioso).
Però sì, il messaggio sulla Spezia si può riassumere così, anche se è probabile ci possa essere molto di più sotto.
Ora o aspetto 10-15 anni per vedere gli altri film (se mai li faranno), o leggo i libri (chance del 2%) oppure mi faccio raccontare tutto da Pick.

Ti segnalo anche un bellissimo gioco porno su Dune: "Behind the Dune" veramente epico.
Comunque, due anni, tre al massimo, per il sequel, non dieci. Considera questo, il film esce a metà ottobre in Cina ed America. Le dichiarazioni di Villeneuve contro i film cinecomix non stanno facendo un buon servizio al film, perché sta passando come "il solito" film che piace agli europei puzzonasti, ergo --> "pain in the ass". Per adesso è andato benino in Francia e bene in Italia, la cifra è chiaramente piccina, siamo circa sui 20 ML. In Ita ha battuto il film dei "Me contro Te", come esordio.
Se va male in USA e Cina, ne riparliamo, ma per ora non va male.

Offline Ivan F.

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Re: [Cinema] Dune | Reboot
« Risposta #179 il: 25 Set 2021, 01:28 »
Grazie anche da parte mia a @Brothers Killer.

Ci siamo capiti male, capita, nessun problema!
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