Finalmente ho finito l’unico percorso che mi ero lasciato indietro a suo tempo -quello a favore della chiesa (d’ora in poi
Silver Snow)- e posso archiviare il gioco definitivamente. Ho giocato tutti i contenuti che mi interessavano e alla fine il timer segna 370 ore, alle quali si devo aggiungere le 20-30 ore del DLC.
Dopo tutti questi anni è irrealistico che riesca a scrivere la uber-recensione che avevo in mente all’epoca, però intanto posso scrivere qualcosa su questa ultima parte di gioco che ho completato.
Comincerò dicendo che
Silver Snow è probabilmente il percorso che mi è piaciuto meno in assoluto. I motivi sono presto detti, ma vanno ovviamente in spoiler.
I personaggi meglio scritti e più interessanti di Three Houses sono i tre leader delle tre casate (a mio giudizio Dimitri ed Edelgard estremamente interessanti, Claude un pelo meno) e in Silver Snow non condividi la vicenda con nessuno di loro. Il pg che dovrebbe sostituire il leader di turno durante la vicenda e fungere da spalla del protagonista (già di suo assolutamente non carismatico come tutti i personaggi “avatar”) sarebbe Seteth, il quale proprio non riesce ad essere un personaggio ben scritto. Silver Snow avrebbe potuto essere il percorso dove dettagliare la psicologia di Rhea, personaggio sulla carta molto sfaccettato, ma così non è.
A questo si aggiunge che la storia ha pochi momenti emozionanti ed è l’unico dei 4 percorsi dove non è giocabile l’evento emotivamente più forte del gioco e simbolo stesso dell’identità di questo Fire Emblem: la battaglia di Gronder Field, dove i tre leader e vecchi compagni di scuola si affrontano in una battaglia campale che deciderà le sorti della guerra.
Anche da un punto di vista delle rivelazioni finali e di come questo percorso contribuisce alla Lore di gioco, ho trovato Silver Snow piuttosto debole. E’ vero, finalmente si capiscono i dettagli delle origini di Byleth, ma si intuivano già nel percorso a favore di Edelgard, dove con una ben più emotiva sequenza finale, il giocatore grossomodo capiva che tipo di esperimento era stato fatto sul protagonista senza bisogno di uno spiegone.
Non ho apprezzato nemmeno la scusa affrettata tirata fuori dagli scrittori per giustificare Rhea come boss finale. Tra l’altro aggiungendo un debole ed affrettato elemento di Lore per giustificare che nella missione finale ci siano anche altre unità nemiche oltre al boss.
Insomma, alla luce di tutto questo, trovo abbastanza curioso che la storia originale di Three Houses, come spiegato dagli autori, fosse proprio questa. E che gli altri percorsi, ben più interessanti e riusciti, siano nati in un secondo momento. Probabilmente gli sceneggiatori avevano pianificato sin da principio
questo incredibile mondo di gioco, con la sua società dettagliata, con tutte le sue relazioni, i suoi intrighi e colpi di scena, poi, presa la decisione di creare 4 percorsi distinti, hanno iniziato a distribuire pezzi del puzzle e momenti chiave nelle diverse storie e al percorso "originale" è rimasto poco e nulla. A tal proposito vorrei sottolineare che
il percorso dei Cervi, che forse è il più simile a Silver Snow, gli è superiore in tutto: nei momenti chiave della vicenda, nelle rivelazioni, nel personaggio principale che ti accompagna.
Insomma, alla fine, per me:
“Leoni” > “Cervi” = “Impero” > “Chiesa”. Ma penso che a modo loro sia “Leoni” che “Cervi" che “Impero” abbiano molto da dire, mentre avrei difficoltà a consigliare “Chiesa”, se non come terza o quarta run.