Via, ecco un breve resoconto.
Lo sto adorando, non riesco a mollarlo. Ecco alcuni aspetti che vorrei commentare:
Aspetti narrativi
il gioco è scritto molto bene ed i personaggi sono molto vividi (ho scelto, con grandi difficoltà, i Blue Lions, ma fino all’ultimo ero tentato dai Golden Deer). Se continua così, le conversazioni di support hanno il potenziale per essere le migliori della serie. Uniscono la leggerezza e l’umanità che si trovava nelle conversazioni di Awakening ai riferimenti al mondo di gioco tipo Path of Radiance.
Il wordlbuilding pare davvero ottimo e viene potenziato, per l’appunto, dai personaggi e dalle loro conversazioni.
Il plot è pieno zeppo di misteri che vengono introdotti in continuazione e la voglia di saperne di più è sempre alta.
Ritmo di gioco e progressione
l’aspetto che, come dicevo nelle pagine precedenti, più mi preoccupava. Come sapete il gioco procede per “settimane” alla fine delle quali, nel weekend, si possono fare varie cose: esplorazione del monastero, battaglie opzionali, seguire seminari, riposare. Temevo che l’esplorazione del monastero, che richiede in effetti un po’ di tempo, fosse sempre da privilegiare. Ed invece la sensazione è che basti un’esplorazione approfondita una volta al mese. Ed ecco che il ritmo di gioco, scandito principalmente da esplorazione e missioni principali risulta davvero ottimo. Almeno per adesso.
Vorrei anche sottolineare che nelle sue fasi iniziali il gioco dà l’impressione di buttare addosso al giocatore un po’ troppi elementi ludici, ma nulla che dopo un po’ non si possa gestire.
Valori produttivi
FE è sempre stata una serie low-budget. Solo col 3ds i giochi sono diventati "top" della rispettiva console. Qui i valori di produzione sono un po’ scostanti: da una parte abbiamo l’eccezionale doppiaggio (tutte le linee di dialogo sono doppiate!), la bellissima colonna sonora e la cura dei modelli poligonali e delle animazioni dei personaggi principali. Dall’altro la rozzezza di molti sfondi, del monastero e dei modelli poligonali dei battaglioni. Insomma, nulla di troppo strano se si conosce la serie.
Colonna sonora
già detto, per ora davvero ottima. Ma la serie è dal 2013 che non sbaglia un colpo. E pure prima non scherzava.
Map design
come qualcuno aveva suggerito, è al momento un po’ blando. Ricorda un po’ una versione migliorata di Valentia. Questo tipo di design, più aperto sembra però una precisa scelta di design: il gioco vuole restituire la sensazione di battaglie campali e favorire l’utilizzo di mosse speciali e “Gambit/Strategemmi” che hanno spesso effetti ad area o effetti di spostamento delle unità nemiche ed alleate sul campo di battaglia.
Difficoltà
forse l’unico difetto che sto riscontrando: il gioco è per ora troppo facile, anche ad hard. Ciò potrebbe essere dovuto non solo al voler rendere la serie più mainstream, ma anche al fatto che bilanciare un gioco in cui le unità sono così customizzabili è più difficile.
Davvero, con questo livello di difficoltà e la possibilità di riavvolgere il tempo non c’è più alcun motivo di giocare senza Permadeath!