eccomi, ad avventura conclusa
... e che fantastica, distopica, brutale scampagnata sul ciglio della strada in Colorado, amici !
Non so quanto tempo ci ho passato su (su PC non c'è un contatore delle ore), ma è stato un viaggio incredibile.
Principalmente per la
fantastica scrittura, che con
Brian Fargo si attesta nuovamente su livelli di vertice assoluto. Il nostro è riuscito a migliorare quanto di ottimo già fatto con l'episodio precedente.
Ricco e credibile l'intreccio narrativo, le scelte del giocatore sviluppano effettivamente la storia in una direzione rispetto ad un'altra, aumentando in modo notevole il senso di coinvolgimento generale.
Intrecci politici, economici, storie di improbabili "pescatori di Dio" che si contendono il controllo territoriale con seguaci postapocalittici di Ronald Reagan (...) e molto, molto altro ancora... Come da tradizione il gioco è intriso di una
feroce invettiva antiamericana / anticonsumistica, e in questo si inserisce comodamente nel filone narrativo che è proprio del genere (Fallout).
Dal punto di vista del gameplay, gli incontri sono classici turn-based con un occhio per la semplificazione del flusso decisionale e un approccio "quasi" arcade alle scelte sul campo. L'ho trovato
molto snello e godibile da questo punto di vista. Ottima la progressione "di ruolo" relativa a classi e specializzazioni, con relativi perks (bonus di classe).
A differenza di quanto detto da
@Diegocuneo in precedenza, le abilità (adeguatamente sviluppate) consentono in più occasioni di evitare lo scontro, o di modificarne in modo sostanziale l'esito.
Basti pensare che l'ultimissimo scontro l'ho risolto "a parole", in un anticlimax abbastanza inusuale
Entrambe le skill necessarie erano richieste a livello massimo, però...
L'ho completato al penultimo livello di difficoltà su 5 disponibili, e l
a sfida è stata corretta, impegnativa il giusto (il game over l'ho visto diverse volte)
ma mai eccessivamente frustrante. La scelta - che ha fatto storcere il naso ai puristi del genere - di non implementare un reale permadeath, sotituendolo con un doppio livello di "inaccessibilità" del singolo ranger sul campo, ha contribuito a renderlo più accessibile e godibile, a mio avviso.
Atteso che c'è ancora spazio per miglioramenti QOL (quality of life) su intefaccia e inventario/equip (ho trovato un po' convoluto il sistema di modding di armi e armature), io
ho giocato una versione PC molto pulita e stabile dal punto di vista tecnico: le prime recensioni (in particolar modo su console) parlavano di gran gioco ma esperienza rovinata da bug, crash e casini vari. Le patch rilasciate nel corso dei mesi hanno fatto bene perchè su PC con disco SDD la mia run è stata liscia come l'olio, no crash, no bug evidenti, caricamenti veloci (qui la differenza la fa il disco, immagino).
Quindi, per chiudere, lo straconsiglio a chiunque apprezzi il genere e l'ambientazione e le storie scritte bene.
Voto: 9