Mi rivolgo quindi a @Grendel mi spighi Martha?
Sono ignorante, ho letto dozzine di robe di Batman, ma questa cosa non la so nel dettaglio. C'entra la rottura della maschera per caso?
Beh, tu parli dei tuoi gusti e io dei miei.
Non ti ho mica dato dell'ignorante, casomai ho detto che Snyder non lo sia.
E secondo me non hai colto il punto della questione editoriale però. Io mi sono studiata la cosa con passione e curiosità, complice anche avere un lettore quarantennale di fumetti dentro casa.
La questione di "Martha" non sta in una run specifica, in una graphic novel ecc. La questione della Justice League (e relativi filoni) e il Ritorno del Cavaliere Oscuro ok, quelle sono le fonti principali ma quello che sto (stiamo, stanno) cercando di dirti è che una conoscenza più integrale del personaggio di Bruce Wayne e di Clark Kent ha permesso a Snyder di trovare la filosofia di base che leghi i due personaggi. Altrimenti, non so se lo sai, il Batman Vs Superman dei fumetti è generalmente molto più stupido di quanto visto nel film.
Vedi, la bellezza di BvS consiste nel fatto che un conoscitore di fumetti come Snyder abbia considerato questi personaggi non attraverso gli alter ego ma per la loro dimensione “reale”, per la loro essenza storica e punti nodali. Ecco perché colpisce il conoscitore.
Batman e Superman sono due personaggi non umani e disumani, il primo perché c’è diventato giocoforza, il secondo perché proprio tecnicamente non appartenente a questo pianeta e il maccanismo narrativo si ottiene proprio puntando il dito sulle contraddizioni insanabili del loro essere, in se stessi e con il mondo. E nello specifico del film, tra loro due sul piano esistenziale.
Batman è un uomo colpito da un destino con cui non è mai venuto a patti, i narratori più efficaci della sua figura lo illustrano nel suo tormentarsi in modo patetico per una sorte che non s’accetta condotta, che riesce solo a mitigare ed eludere scolpendo un ideale di giustizia che non è universale, per lui la giustizia ha fallito, altrimenti non sarebbe Batman. Nel momento in cui i genitori sono morti Brace Wayne è impazzito, una follia lucida che lo porta a considerare se stesso un criminale “
Siamo criminali Alfred, lo siamo sempre stati…” dice al suo maggiordomo in BatvSup e nel particolare momento che il film illustra è totalmente disilluso rispetto a questa condizione, è un criminale per i metodi che utilizza e anche per la colpevolezza di non aver saputo e potuto fare nulla per evitare la morte dei genitori. Batman si sente continuamente in colpa per questa cosa, in alcune graphic novel si capisce che la cura del suo corpo non è un vezzo dell’eroe, lui non vuole più essere quel bambino gracile incapace a tutto. Non può mai essere (solo) un coglione pieno di soldi che si spassa, è un folle mai guarito, un asociale, anzi sociopatico che se non fosse per un senso di distorta moralità (rispetto al sua condizione, s’intende) ucciderebbe tranquillamente chiunque, direttamente o indirettamente, come si vede dalla questione del “marchio” presente nel film. Lo sai cosa fa la gente, normalmente, quando soffre per qualcosa e sta male? Evita posti, evita discorsi, evita qualsiasi cosa possa evocare quella cosa. Non ne ha il controllo e Batman parla di un uomo, Bruce Wayne, che per la perdita di controllo è diventato un freak che si veste da pipistrello, come giustamente gli fa notare spesso Joker.
Superman…Superman è un Dio, (Kal-El, El = Dio, inviato dal padre "ti seguiranno nella luce blabla", figura cristologica per eccellenza), non soggetto alla materia e alla caducità. Questo lo renderà sempre un “alieno”, nel senso proprio di impossibile conciliazione con la nostra dimensione, che come umanità lo venera o lo tema ma non lo accetta, nessuno ha un rapporto con Superman. La sua venuta sulla Terra rappresenta una conciliazione impossibile e mette in discussione il nostro sistema di valori, anche perché è letteralmente l’immagine di Dio, per cui un bersaglio che dalla metafisica passa al reale. Clark Kent, come giustamente dice Bill in “Kill Bill” pt. 2, è solo il suo modo di vederci, non rappresenta un vero rapporto con la sua essenza. E’ una possibilità infinita che si contrappone alla nostra finitudine. Ed infatti ci sono molte persone che lo odiano, soprattutto quelle che patiscono le conseguenze delle sue azioni, perché Superman non paga mai per le sue azioni. Tutto Man of Steel e BvSup parlando di come lo veda il mondo (i vangeli, "chi credete che io sia?").
Quando Batman lo affronta e gli fa respirare la kryptonite:
"
Respira...senti? Questa si chiama paura. Non sei coraggioso, gli uomini lo sono..." gli rinfaccia la sua dimensione divina, apathes, che non lo renderà mai uno di loro.
E quando lo porta in spalla:
"i tuoi genitori ti avranno detto che sei qui per uno scopo...Ma in realtà la vita ha senso solo se tu gliene dai uno." (più o meno), parla del fatto che lui è rimasto lì a soffrire un destino amaro.
Ora, hai un uomo distrutto dal destino e un alieno che rappresenta la metafisica, il primo non accetta il destino, il secondo, in questa dimensione, non viene toccato da esso. Il pretesto consiste ne contrapporre Umano e Divino, attraverso lo scarto tra le due condizioni, cosa che Lex fa senza alcun tipo di remora attraverso la sua condizione onnisciente, forse la parte più controversa del film che viene giustificata con la sua grande intelligenza speculativa. Attraverso la citazione di alcuni cicli della DC, si capisce come la visione del futuro di Batman (altra parte stupenda) si una sorta di proiezioni dei desideri in cui Batman può finalmente uccidere e Superman abbandona la funzione di salvatore per prendere finalmente il posto che gli compete, un Dio feroce e invincibile che dispone della vita umana. L’umanità non ha bisogno di un salvatore, lui giudica la nostra tendenza al male e alla malvagità e quindi fa il tiranno distruttore e Batman può combattere la sua guerra eterna senza più seguire la sua unica regola.
Il colpo da maestro di Snyder sta nell’aver scovato quel punto d’incontro tra i due personaggi rispetto alla loro umanità “residua” ossia il nome della madre. Batman si sente responsabile della morte della sua e chiunque sa, dalla fissazione verso qualcuno che ci ha fatto del male fino ai traumi pesanti della vita, come certe mentalità non si affranchino mai da certi ricordi e certe pulsioni, soprattutto se condizionanti. La frase di quella scena della lancia (dalla costruzione grammaticale non casuale), che Superman ignaro gli rivolge: “
Così TU fai morire Martha!” (usa il nome perché non è davvero sua madre), vuoi che Batman, folle condizionato, psicopatico che si mette un costume, uomo violento trattenuto e a un soffio dalla perdizione del sé e col pensiero sempre rivolto al passato non attribuisca quelle parole a se stesso? Batman si sente responsabile per la morte dei genitori, ieri, oggi, sempre.
Sono andata a riprendermi Gladia 6 anni fa, leggi:
“Di questo sono del tutto entusiasta e convinto: con questo particolare Snyder confeziona un capolavoro e surclassa anche Nolan sul piano di comprensione intrinseca e psicologica della personalità di Bruce Wayne. L’esistenza di Batman non si deve al senso di giustizia positivo di un uomo colpito da una dolorosa vicenda personale ma scaturisce dalla follia lucida quasi criminale (come lui si definisce) in seguito a una lacerazione che l’ha reso pazzo. Che, come direbbe il Joker di Nolan, non uccide solo per un mal riposto senso di superiorità, tale da non permettergli di esercitare quella violenza purificatrice a cui volentieri si abbandonerebbe. L’impotenza di Bruce Wayne nel difendere la sua famiglia è il motore che muove la sua straordinaria determinazione, affinché nessuno debba più soffrire e patire la medesima esperienza. I sogni, le visioni di morte, il senso di scoramento lo trasformano in uno psicolabile alla ricerca di pace, quella redenzione che si presenta sotto forma di una madre che accidentalmente porta il nome della sua. Il dispositivo di transfert è immediato e repentino, con una caratteristica in più: la possibilità di rivivere quella medesima situazione con un esito diverso. La minaccia aliena tanto paventata in quel momento diventa un uomo esattamente come lui. Wayne si rende conto di non avere davanti a sé "Superman" ma... Clark e sua madre. E lui non avrebbe mai permesso che si ripetesse lo stesso destino.
Questo E’ Batman, un folle che negozia giorno dopo giorno coi suoi fantasmi per non passare definitivamente al male. E un folle scatta per qualcosa che vede, per un’idea, per una parola e quindi…per un nome”
Quello è l’elemento umano di raccordo dei due personaggi. Ma non può essere preparato, è intrinseco nella storia dei personaggi. Capito? Martha non sarebbe morta quella notte, ecco l'umanità di Superman che riconosce Batman, non solo l'essere che ha fatto morire i suoi dipendenti alla Wayne Tower. Ora, mica ti deve piacere per forza ma quello che voglio farti capire è che c'è del pensiero dietro.
Guarda, ti chiedo una cosa
@Mr.Pickman : prenditi una serata, versati da bere e datti 3 ore per BvS Ultimate Edition, rivedilo. La gente a volte non sta attenta mentre vede i film, si capisce bene perché Batman ce l'abbia con Superman e anche viceversa. Ha passaggi veloci, rapidi, bisogna stare attenti. ma c'è tutto.
Se poi ti fa ancora cagarissimo vieni qui e lo dici e non ne parliamo più. Però prova alla luce di quanto detto.