Ma che vuol dire? Ammesso e non concesso che si reggesse solo su quei personaggi (ma così non è che c'è molto altro), quei personaggi fanno parte di DD, mica sono di Agent's of Shield, quindi la loro presenza fa parte della serie e l'arricchisce.
DD unisce recitazione a un'ottima sceneggiatura, che va dai dialoghi dei protagonisti a quelli dei secondari con un disegno complessivo quasi perfetto (parlo della prima stagione), la seconda è meno omogenea e mette tanta carne a cuocere, ma nonostante tutto è ottima e mantiene le aspettative generate dalla prima stagione.
Luke Cage ha un personaggio e attore noiosi (almeno per come trasmessi a schermo, mai letto un fumetto) e se ne poteva fare abbondantemente a meno che era stato già sfruttato a sufficienza in JJ.
Già fatico proprio a ricordare un qualsiasi momento di LC "buono" figuriamoci migliore dei migliori di DD.
Poi ci penso su e mi viene il dubbio che mi ci stia trollando visto che è Spritz, ma nell'incertezza ho scritto lo stesso. ^_______________^
A me Cage è piaciuto, non posso fare a meno di pensare a volte che dal punto di vista di regia e fotografia non ci sia storia con DareDevil, eppure spesso mi sfiora l'idea che la cosa sia stata voluta.
Volendo rappresentare un certo tipo di mondo in un certo periodo, ho avuto l'impressione che la serie si ispirasse, stilisticamente, alle sitcom in voga quando ero piccolo, tra Jefferson e Sanford & Son, tutte caratterizzate da un preciso stile audiovisivo e allo stesso tempo profondamente incarnanti il modo di guardare al mondo di colore da parte dello showbusiness bianco, sia il modo di adattarsi e reagire del primo a questi occhi ignoranti e maldestramente indiscreti, ma maledettamente utili.
Non mi piace perché non mi piacevano quelle sitcom ai tempi, o meglio, mi incuriosivano ma non avevano il carisma patinato e zuccherosamente invitante delle altre, sembravano povere, sfilacciate, arrancanti nel vano tentativo di emergere.
Un po' come tutta la comunità nera del periodo.
Per questo mi viene da dire che mi sia piaciuto e non mi sia piaciuto, perché dipinge un mondo con il modo che avevamo noi di dipingerlo quando finalmente ruppe il sacco amniotico di isolamento in cui l'avevamo tenuto, forse a maturare, forse a marcire, per tanto tempo...