Alla fine l’ho portato a termine. Con una certa fatica, ad essere onesti. Devo quindi rivedere al ribasso i miei giudizi sul gioco. Cominciamo:
La scrittura di questo gioco è davvero pessima, ancor peggio di quanto potesse sembrare nelle prime battute. E’ vero: continua ad essere migliore di quella
Fates, ma ci si avvicina pericolosamente. Nell’ultimo terzo di gioco l’esposizione è eccessiva, la scrittura infima, colpi di scena buttati a caso ad ogni capitolo, come se la chiave per il successo fosse avere un plot twist ad ogni momento. Insomma è proprio il caso di usare la classica espressione internettiana di “it went full anime”. Un delirio continuo. Per tacere della retorica diffusa e di momenti che dovrebbero, sulla carta, essere emozionali e invece sono insopportabili. Davvero complimenti.
Awakening, che può essere considerato il capostipite della deriva moderna e shonen della serie, pare Shakespeare in confronto.
Il map design e le meccaniche si mantengono di livello fino alla fine del gioco, ma il meglio per quanto mi riguarda è nei primi due terzi. Le missioni finali sono un po’ troppo incentrate su gimmick varie e sulla comparsa di molti rinforzi. Inoltre, se nella prima metà di gioco le meccaniche sono più contenute e definite, verso la fine “esplodono” eccessivamente, dando al gioco quel sapore un po’ più…gimmick, per l’appunto.
Pollice in su per quel che riguarda il livello di difficoltà. Il gioco si mantiene davvero tosto fino alla fine e, almeno per me, il livello di sfida ha funzionato (con qualche riserva di cui parlo in fondo). Anche se ho dubbi che possa essere ideale per il grande pubblico (more on that later).
Anche la colonna sonora non delude (la serie è incredibilmente consistente da questo punto di vista!), ma non eguaglia né quella
Awakening né quella di
Three Houses.
Insomma, un gioco che complessivamente lascia poco. Io lo ricorderò come un dei peggiori FE della serie, almeno per quel che cerco io in questi giochi. Ed ho la sensazione che il titolo stia trovando difficoltà a ritagliarsi un pubblico persino tra i più rincoglioniti amanti degli anime per ragazzini. Sarà che la scrittura (penso anche alle conversazioni di Support, incredibilmente peggiori di quelle di
Awakening) è talmente piatta che i personaggi e vicende non sembrano generare fascino su nessuno.
Qualche altra considerazione.
Il gioco è davvero enorme: mi è durato più di 60 ore. Nessuno può lamentarsi, nemmeno i fan più incalliti, della quantità di contenuti di un gioco come questo. Spero che almeno questo convinca Intelligent Systems a non ripercorrere la strada folle di
Three Houses e delle sue 400 ore di contenuti gonfiati artificialmente.
Infine, giocando questo gioco, credo di aver finalmente realizzato perché, nonostante tutti gli sforzi di IS,
Fire Emblem non sarà mai davvero una serie dall’appeal mainstream (o almeno ho realizzato uno dei motivi). Anche
Engage, rivolto ad un target giovane e potenzialmente nuovo, è un gioco davvero “hardcore”, nella misura in cui richiede una soglia di attenzione e concentrazione continua che nessuna fase esplorativa, nessun personaggio stupido e nessuna modalità di gioco aggiuntiva può davvero abbassare. E’ buffo, perché tra i due FE per Switch quello ad essere più “casual” è quello con la scrittura buona!
Personalmente, forse per la prima volta mi sono reso conto di quanto sia difficile portare avanti un gioco così intransigente nell’età adulta, quando puoi giocare solo ogni tanto o per intervalli di tempo brevi e magari vorresti riuscire in qualche modo ad avanzare nel gioco. In questo senso, ammetto che la serie continua a generare in me un grande rispetto, però che fatica giocare ai giochi hardcore!