Autore Topic: [Cinema] Indiana Jones and The Dial of Destiny  (Letto 17419 volte)

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Offline Andrea_23

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Re: [Cinema] Indiana Jones and The Dial of Destiny
« Risposta #150 il: 12 Lug 2023, 23:20 »
Tra i numerosi problemi del film, a tratti sembra di vedere attori vecchi su teli che si rianimano solo con i VFX, altro problema enorme a mio avviso. E cioè il fatto che i vecchi Indiana erano molto materici, c'erano un sacco di stunt, scene mozzafiato, modellini, erano concreti insomma, qua niente. A tratti sembra che Indiana prenda vita e si giochi ad un videogioco.

Il giorno prima io ho rivisto l'Arca Perduta e sto ancora cercando di capire come abbiano fatto la scena del masso rotolante senza uccidere il protagonista : V.
La Lucas di quegli anni era la Bauhaus audiovisiva, un allineamento di talento e mezzi irripetibile.

24 ore dopo e gli occhi mi sanguinavano alla fiera dell'uncanny condita da deaging ad cazzum.

Il film è penoso, ma la CG tanto pervasiva quanto scadente ha avuto l'effetto della gramigna. Ha corrotto anche il poco di buono.


Nolan salvaci tu.
« Ultima modifica: 12 Lug 2023, 23:26 da Andrea_23 »
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Offline teokrazia

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Re: [Cinema] Indiana Jones and The Dial of Destiny
« Risposta #151 il: 14 Lug 2023, 20:05 »
Bene, visto. Sono tutto sommato soddisfatto però è un gradimento che ammette numerosi gradi di riflessione e anche un po’ di autocritica.

"Indiana Jones è il Quadrante del Destino" parla dell’incapacità di una certa generazione (quella, diciamo, che vai dai 35 anni fino ai 50 suonati) di lasciar andare il passato e consegnare i nostri miti al passato, come luogo della venerazione e della memoria. Quei cinquantenni che, attenzione, in certi casi sono diventati anche registi e che si cimentano, tra istanze commerciali e affettive, a far rivivere emozioni indelebili nella loro mente. E quindi c’è questa corsa a riattualizzare modelli lontani del tempo provando a coinvolgere quel pubblico nostalgico e malinconico.

il problema è…la consunzione. Hanno atteso 19 anni per “Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo” e, da questo, ne sono passati altri 15 per “Il Quadrante del Destino”, decenni e decenni di memoria e ricordi sedimentati per una figura fatalmente legata al suo tempo. Il tanto vituperato “Teschio” aveva già affrontato la questione e secondo me lo stesso Spielberg era caduto nell’errore di non armonizzare figure a schermo e azioni, proponendo un film troppo vecchio per le nuove generazioni ma troppo simbolico per essere riconosciuto da chi Indy lo attendeva da tempo nelle modalità risapute. Mi ricordo uno splendido post di @Xibal in cui spiegava la sapiente costruzione allegorica dietro al film, il passaggio tra l’epoca dei misteri e dell’esperienza a quello della finzione sintetica e della tecnica, in cui la partenza (letteralmente) dell’ultimo dei misteri avrebbe portato via la meraviglia e il misticismo di un mondo che ormai entrava in un’era di arido razionalismo e modernità. La fine dell’innocenza, dei sogni e dell’avventura, così come avrebbe potuto esserlo per gli adolescenti e i giovani cresciuti con la prima trilogia di Indy. Un finale perfetto e un triste commiato.

Eppure no, non è finita, non può essere finita, anzi non deve finire ed ecco che un ottantenne tirato a forza in un film muscolare in cui temi possa morire da un momento all’altro, pur meraviglioso per la sua età, dotato di fascino e carisma ma drammaticamente strumentalizzato da un pubblico che non sa e non può dire “basta…” Non solo, nella ricerca insensata di vecchie emozioni l’incipit del si preoccupa di ignorare il trascorrere del tempo e riportare Harrison Ford a quella giovinezza e a quel vigore che è inganno nell’inganno, tutto così posticcio, tutto così forzato come se il sentimento fosse il risultato di un’alchimia di elementi messi insieme perché sì. Oltre a questo viene compiuto lo stesso errore fatto con Ep. VII di Star Wars, errore determinato dal ritardo di un nuovo capitolo rispetto all’anagrafe dei suoi attori. Non puoi pensare di emozionarmi con gli eventi off screen di Leia e Ben, eventi fondamentali e fondanti della psicologia del personaggio, così come qui
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con la sbrigatività di quello che succede al termine del film. Non va bene, non funziona.

Questo film ci consegna e c’impartisce una lezione severa ma autentica. Il mito, per rimanere tale, deve essere cristallizzato nel tempo e risiedere nei luoghi della memoria, di cui ogni generazione può disporre e che non può subire la caducità di noi mortali che, come fonte di eterna giovinezza, di esso ci facciamo schermo contro le afflizioni della vita e del tempo.
Il professor Jones, ’archeologo di ogni popolo ed evo dell’antichità (magnifica semplificazione anni ’80) è quella figura dalla doppia vita che prima spiega in un’aula universitaria che la “X” non è mai il punto in cui scavare e un attimo dopo indossa cappello e giacca di cuoio alla ricerca di un manufatto, negando quanto detto prima in chiave squisitamente teorica. Per cui la fredda storia e le nozioni algide e precise di un contesto archeologico diventano materia vivente di avventure incredibili di passione materica, fatta di rovine, deserti, sotterranei, grotte, santuari, culti, società segrete e luoghi immaginifici in cui Jones viene a contatto con tutto quello che la scienza non può spiegare.

Ecco perché il mito deve rimanere immutabile, sospeso nel tempo e nello spazio di un’idea di cinema che ci solleva dall’orrore quotidiano di negoziare con i nostri problemi e far quadrare le cose. Non si possono tormentare figure mitologiche con lo scorrere implacabile del tempo, non si possono sfregiare e deturpare le grandi narrazioni con bassezze e ricorrenze triviali. Ma perché devo vedere Han Solo e Luke Skywalker ridotti ad anziani distrutti dalla vita e ridicolizzati negare la loro epica del passato in virtù di un’evoluzione che tale non è? Perché devo vedere Deckard, incastrato nella farraginosa trama del sequel. che non vuole abbandonarsi e compiacersi all’inquietudine del futuro allontanandosi sull’auto con Rachael e continua ad aggiungere penosi brani di vicenda? Perché manca sempre questo contegno e non si vuole consegnare alla storia e all’immaginazione collettiva certe icone? Egli esempi potrebbero continuare, anche cambiando contesto? A cosa mi serve la costruzione di Lara Croft nel reboot del 2013, il cui personaggio spregiudicato e cinico dei vecchi giochi, che depreda per soddisfare il proprio ego, è inquadrato in una dimensione incoerentemente empatica e positiva? Ma a che serve? A chi serve?

“Icona”, che non è sinonimo di stereotipo. Icona che è la convergenza in un prodotto artistico (e non) di determinate qualità, consegnate all’immutabilità del tempo e dell’idea, intesa come anelito dell’uomo finito all’infinito. Un modello non lo sprechi, non lo svuoti di senso non lo uccidi, è proprio distante da noi per non essere corrotto. Se prendi una figura iconica come Indy e la riempi di ferite, problemi, di questioni legate all’età e alla dissoluzione abbassi la sua dimensione eroica e leggendaria allo stesso piano di me, spettatore, che invece invecchio,  ho patemi e preoccupazioni e cerco in due ore al cinema il romanzo di dèi ed eroi che alleggeriscano il mio essere dalla condanna a cui la materia è soggetta. Noi mortali possiamo invecchiare, lui no, l’umanizzazione del Dio porta necessariamente alla sua crocifissione perché se l’uomo si riconosce nella sua idea di Dio (e viceversa) allora lo stesso viene avviluppato nel disfacimento e dalla decostruzione dell’ideale.

Amen, amen, amen.

Io sono di 'sto partito qua.
Indiana Jones
Blade Runner
Terminator
Ecc.

Non dovevano andare avanti, punto.

Pure l'osanna "finalmente Stallone e Schwarzy assieme in un film" m'ha fatto pensare "ma per pietà, siamo fuori tempo massimo, doveva succedere almeno 12 anni fa"

O fai qualcosa con grande tatto e le migliori intenzioni, accompagnata magari dalla decenza di inquadrarla come uno spin-off, come Balboa o vaffanculo.

Episode VII mi era piaciuto principalmente per un motivo: Rey, Kilo, Poe, Finn. Per me avevano azzeccato tutti i nuovi protagonisti, i volti e i caratteri a cui affidare il futuro della saga, su cui costruire la nuova trilogia. E invece poi sappiamo come è andata a finire e come li hanno sviluppati quei personaggi.

E sì, son d'accordo che Internet ha un apporto nefasto e innegabile su faccende simili.

A me di stare aggrappato alla zizza dei giganti che mi hanno cresciuto non me ne frega un cacchio di nulla.
Fa male a loro e fa male a me.
Bisogna avere il coraggio o anche il semplice buon gusto di lasciare andare le cose che amiamo.

Peraltro trovo sintomatico e über-lollatico che certi proverbiali 40-50enni entusiasti della nostalgia, che magari son pure personalità/influencer di settore autoproclamatisi gatekeeper di certi franchise, ogni volta che riportano l'annuncio di un'operazione simile postano foto dell'attrice/attore del caso nel pieno della sua giovinezza.

Offline Mr.Pickman

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Re: [Cinema] Indiana Jones and The Dial of Destiny
« Risposta #152 il: 16 Lug 2023, 13:58 »
A qanto pare Rey è stata un'idea della moglie di JJ.
E questo Indiana Jones con la tizia inglese è stata un'idea della Kennedy.


Offline DRZ

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Re: [Cinema] Indiana Jones and The Dial of Destiny
« Risposta #153 il: 16 Lug 2023, 23:00 »
Bellino questo indiana jones, è come quegli rpg giappi che ti fanno giocare due minuti ogni sei ore di cut scene.

"Indiana, benv..." (arrivano i cattivi, scena action di fuga di venti minuti) "Bella zì, come butta coi nazis... (quattordici giorni di scena d'azione a caso) "Oh, comunque alla fine abbiamo..." (titoli di coda).

Spero che il prossimo sia ambientato nel '93, con l'Indiana Jones con una benda sull'occhio che rompe le palle alla gente in fila al bancomat raccontandogli le storie di quando era giovane e doveva scappare dalle rocce giganti per trenta chilometri in salita e nella neve e poi non si ricorda il pin.

Voto: Una lacrimuccia amarcord da vecchio scorreggione su cinque.

Offline ederdast

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Re: [Cinema] Indiana Jones and The Dial of Destiny
« Risposta #154 il: 17 Lug 2023, 12:54 »
Visto, meglio del quattro peggio degli altri, ambientazione "storica" carina e abbastanza "nuova" visto che di solito si finisce o in Sudamerica o in Egitto, Ford ancora si sbatte e visto che lui ormai è veramente sfavato ogni inquadratura che gli fanno a fare il vecchio sfavato fa benissimo, ancora si mantiene nonostante gli oltre ottanta anni che tiene.
La trama quasi non esiste e quello a cui si assiste è praticamente un "inseguimento" che dura due ore e mezzo (prologo compreso), ora va bene tutto ma qui si esagera, idee poche poche eh.
La tipa nuova funzionale ma non è che mi abbia fatto impazzire.
Sul finale "osare" non potevano
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Ah la parte della
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Sarà la fine della saga? Magari mi vien da dire.
« Ultima modifica: 17 Lug 2023, 12:57 da ederdast »
Le opinioni sono come le palle, ognuno ha le proprie.
Callhagan.

Offline Luv3Kar

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Re: [Cinema] Indiana Jones and The Dial of Destiny
« Risposta #155 il: 31 Lug 2023, 12:52 »
La trama quasi non esiste e quello a cui si assiste è praticamente un "inseguimento" che dura due ore e mezzo (prologo compreso)

Visto la settimana scorsa e questa cosa ha colpito anche me. Non è un film terribile, ma ci sono troppi inseguimenti. Mancano totalmente, o comunque sono girate male, le fasi di raccordo in cui si costruisce il mistero o si alleggerisce la narrazione con ironia o tratteggiando i personaggi. Quello della Waller-Bridge è riuscito particolarmente male, perché vorrebbe essere una coprotagonista forte e brillante in stile donne di Uncharted, ma ne esce come una ladra cinica e insipida.
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Offline Top Dogg

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Re: [Cinema] Indiana Jones and The Dial of Destiny
« Risposta #156 il: 17 Dic 2023, 21:40 »
Complice il fatto che sia uscito su Disney plus in 4k
Finito da poco di vedere
Purtroppo è fuori tempo massimo purtroppo lui troppo vecchio per la parte
cgi fa cagare quando cercano di ringiovanire
Storia meglio del teschio ma non ci voleva poi tanto
Eppure i primi 20/25 minuti mi avevano fatto ricordare l'ultima crociata

Voto 6.5

PS... Rimpiango quello che poteva essere un Ford più giovane che non abbandonava il personaggio
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Offline Wis

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[Cinema] Indiana Jones and The Dial of Destiny
« Risposta #157 il: 18 Dic 2023, 02:45 »
Io avrei voluto tutto il film con la CG che ringiovanisce (e un altro attore a interpretarlo). :D
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Offline Top Dogg

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Re: [Cinema] Indiana Jones and The Dial of Destiny
« Risposta #158 il: 18 Dic 2023, 11:53 »
Alla fine non è così?
Tutte le scene di azione sono così ^^
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Offline Wis

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Re: [Cinema] Indiana Jones and The Dial of Destiny
« Risposta #159 il: 18 Dic 2023, 12:13 »
Non lo so ma a me il terrore che gli venisse un infarto durante la proiezione non è mai andata via. ^^
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Offline TremeX

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Re: [Cinema] Indiana Jones and The Dial of Destiny
« Risposta #160 il: 18 Dic 2023, 17:44 »
Metto qui il mio commento:

Indiana 5 mi ha fatto abbastanza schifo.
Ho trovato solo interessante il fatto che loro due siano vecchi e decrepiti.
Per il resto, Troisi e Benigni hanno già detto tutto sul tema.
Che poi è una parte marginale e vabbè.

Dal punto di vista della messa in scena, molto spettacolare, ma storia e ritmo mancano.


Aggiungo:
Harrison ha comunque un fisico migliore del mio.

Offline luca

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Re: [Cinema] Indiana Jones and The Dial of Destiny
« Risposta #161 il: 19 Dic 2023, 13:25 »
Visto due sere fa. Bocciato.
Guardato la prima mezz'ora circa, poi mi sono addormentato e mi sono svegliato a tre quarti di film e visto il finale.
Secondo me nulla di che.
Ho preferito il teschio che ha bassi peggiori ma alti migliori. Poi si vede la differente mano della regia, Spielberg a mezzo servizio è meglio.
Imho.
PS mia moglie che li ha adorati tutti nonostante lo abbia visti adesso non ha retto dieci minuti ed è crollata... Quindi direi doppia bocciatura lol.
Most wanted: FF16 The Rising Tide, Elden Ring Shadow of the Erdtree; Trails through Daybreak; Metaphor: RE.
Sto giocando FF14

Offline Giobbi

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Re: [Cinema] Indiana Jones and The Dial of Destiny
« Risposta #162 il: 21 Dic 2023, 00:39 »
visto un pezzo, boh fuori tempo massimo a partire dai nazisti macchiette.
non credo continuerò

Offline Wis

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Re: [Cinema] Indiana Jones and The Dial of Destiny
« Risposta #163 il: 21 Dic 2023, 14:24 »
Lo si guarda per completezza, perché c'è Ford e perché gli attori sono abbastanza in bolla, ma si può fare tranquillamente a meno.
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