Ad ogni modo l'Academy ha chiesto scusa [...]
... dopo essere stata convocata al gran completo nell'ufficio del Preside PC
South Park è troppo avanti, dico sul serio... l'ossessione violenta verso la political correctness sta raggiungendo vette esasperanti in USA e questo non fa bene al dialogo sociale, finendo solo per sortire gli effetti opposti: dividere, esacerbare i contrasti o addirittura crearli dove non ci sono.
Il caso montato per gli Oscar è pretestuoso, per metà basato su presupposti fuori luogo, visto che la maggior parte degli articoli USA a tema sbandiera Beasts of No Nation, ovvero un film tecnicamente non candidabile in quanto non "theatrical motion picture", e per l'altra metà si basa su considerazioni di merito che lasciano il tempo che trovano, visto che svariati attori/registi/compositori/ecc. di ogni colore, sesso, religione e orientamento sessuale potrebbero risultare confrontabili con i vincitori e con i candidati.
Così, la Rampling ha ribattuto alle accuse parlando "anti-white racism", non una risposta esattamente di classe ma come sfogo è prevedibile, visto che pure sentirsi accusati di una cosa grave come il razzismo sulla base di presupposti piuttosto arbitrari non fa certo piacere, soprattutto per chi razzista non lo è.
Alla fine, affrontare il problema in questo modo (ammesso che denunciare il razzismo sia effettivamente l'obiettivo di chi alza questi polveroni) non vedo come possa andare a beneficio dell'integrazione o di una maggiore equità e la prevedibile reazione politically correct, che forse porterà l'oscar a un afroamericano l'anno prossimo, non sarebbe altro che la 'degna' reazione perbenista ipocrita e di facciata.