Sono pochissimo più avanti ma diciamo che nel cap 2 incomincia a venir fuori il gioco vero e mi fa piacere che si sia prontamente (qui sul forum) sfatato un mito al quale io stesso mi ero attenuto dato che dai video non mi esaltava più di troppo (ennesimo esempio che vivere in prima persona un'esperienza è tutta un'altra cosa che esserne spettatore): ossia che il gioco non ci fosse.
Ed invece di gameplay ce n'è e ce n'è a pacchi (posso garantireche il gioco di parole non era voluto!) e soprattutto che mi diverte molto, semplicemente è un divertimemto diverso da quello che ci si potrebbe aspettare.
Potrebbero scriverci un trattato su quanto il pregiudizio ci porta, umanamente, a dare per scontate determinate cose e persino gusti personali, l'esperienza invece può confutare tutto ciò in un attimo.
Perché le meccaniche di DS sono precise, rigorose e puntuali come un'orologio svizzero e impreziosite infinitamente da elementi 'simulativi' (il clima, l'equilibrio, la fisica del camminare sono solo veloci esempi) che però sono così ben implementati da risultare, di nuovo... divertenti.
Io pensavo di trovarmi di fronte ad un gioco dal gameplay lento, noiosissimo, 'faticoso' e mi ritrovo invece un gameplay lento solo nella prima ora di gioco, che non mi ha annoiato mai ed anzi trovo assuefante, e in cui la 'fatica' del gestire spostamenti a piedi, carico e quant'altro ha un preciso senso ludico.
Anche a livello di oggetti, strumenti, meccaniche più avanzate, nemici ecc la sensazione è quella che tramite il mission design, di viaggio in viaggio, si aggiunga sempre un tassello nuovo che edifica sul precedente fino ad arrivare ad una notevole complessità, tra l'altro apprezzo i tutorial a comparsa e molto rapidi ed intuitivi, non ci sono tutorial verbosi o missioni di training noiose, si impara giocando ed il gioco è sandbox vero (tant'è che puoi pianificare un percorso come preferisci, auto-importi di aiutarti con gli strumenti o non usarli, non ci sono limiti all'esplorazione o prompt di missione fallita particolari ed è tutto estremamente libero).
Sui menu trovo abbastanza da galera solo le scritte piccolissime (non i sottotitoli dei dialoghi che invece son perfetti) e la seconda pagina dei risultati di fine missione, ma per tutto il resto li trovo orgasmici onestamente e non sto trovando problemi di sorta, né con la splendida mappa né coi vari menu pieni di informazioni ben organizzate e sinceramente molto molto belli da vedere.
Bella anche la sensazione, soprattutto all'inizio, di essere circondati quasi ad ogni passo da ostacoli ambientali di ogni tipo, e non è tabto una questione di difficoltà pura, quanto di dover costantemente ricorrere a cautela e pensiero laterale!
E quando ti ritrovi su una montagna col costante rischio di cadere magari a causa dell'aver esagerato con i carichi extra, la avverti la sensazione di pericolosità e vertigini (che è una cosa che ad esempio Botw non mi trasmetteva perché di base: caduta -> paravela risolveva troppo spesso ogni situazione similare.
E attenzione, nessuna volontà di sminuire quello che per me e molti continua ad essere il più papabile gioco della generazione, era semplicemente per dire che hanno un approccio differente a certe problematiche ambientali).
Intravedo delle asperità nei combattimenti anche se hanno un bel feeling, per ora, di variazione su tema MGSV (certamente e logicamente con meno opzioni tattiche di quel gioco visto che Sam non è un militare, ecco), l'IA a tratti mi sembra validissima ed a tratti un pò così così, sempre considerando che gli ingaggi coi nemici per ora non sono il focus dell'esperienza.
La modalità multiplayer asincrono è... curiosa! Anzitutto approvo in pieno che il gioco sia perfettamente giocabile e godibile da solo ed anche offline, se si è connessi l'esperienza è sicuramente diversa e per me fà qualcosa in più che nei Souls, è sicuramente una scelta coraggiosa quella di mettere una componente online di questo tipo, perchè contribuisce enormemente a non farci sentire 'soli', sempre se lo vogliamo, veniamo dunque aiutati (possiamo usufruirne ed in tal caso il gioco diventa più 'facile' parzialmente ma possiamo amche ignorare e seguire altri percorsi) e possiamo aiutare ma sempre se lo vogliamo.
In tutto questo sinceramente ci ho trovato delle analogie con quello che ci presenta la trama nelle prime ore di gioco perchè nel dialogo
con la presidente, Sam sembra infischiarsene della problematoca di riconnettere e riunire l'America. Atteggiamento condivisibile vista la forte disillusione nel chiedersi se possa davvero valerne la pena di ricostruire tutto, senza garanzie che tutto non vada in malora di nuovo vista la precarietà del tutto.
Allo stesso modo il giocatore, e qui il riferimento è palese, può essere della stessa idea e concretamente infischiarsene di aiutare gli altri e pensare solo a sé stesso, può sentirsi volutamente 'solo' o far parte di una comunità aiutando gli altri giocatori con gli strumenti che ha a disposizione. Questo aspetto mi è piaciuto molto
.
Ne approfitto anche per ricollegarmi con le insofferenze che qui albergano sulla faccenda trama/narrativa: io posso concordare che ad ora sono più colpito dal giocato che non da quella componente, e ha stupito me in primis!
Però mi sto godendo il trip, le spiegazioni valide o meno che comunque arrivano e soprattutto un universo di gioco inedito e quindi unico, che può piacere o non può piacere (ad esempio i personaggi alcuni per me ottimi, altri un pò meno, ad ora Fragile e Sam i miei preferiti)