Electrasphere è uno di quei giochi speciali jap che resero grande la ludoteca della prima PSX e della PS2. Tra l'altro recentemente è stato tradotto in inglese (la versione occidentale che uscì all'epoca era drammaticamente tagliata di quasi tutta la fase adventure) ed è ancora uno spettacolo.
Pure NAMCO greatness form late '90s, ogni cosa che toccavano diventava oro.
Per riprendere il discorso de
@Il Gladiatore , ciò che rendeva grandi quei giochi era un insieme di cose: meccaniche ludiche fortemente Arcade facili da imparare ma complesse da padroneggiare, tonnellate di contenuti in una fase storica in cui i giochi stavano diventando sempre più ricchi ed articolati superando l'originario DNA da sala, messa in scena clamorosa, con un comprato tecnico da stato dell'arte che spremeva al massimo l'hardware, menu hi-tech stilosissimi a là Designers Republic, filmati in CG abbondanti e colonna sonora elettronica in grado di riassumere le ultime tendenze del genere (nel caso di Electrasphere un misto eccitante di IDM, Drum'n' Bass e Ambient Techno) divenendo perfetto trait d'union fra tutte le cose "fighe" di quegli anni.
Mentre su N64 (e PC) passava la storia, con una serie di giochi che ridefinirono l'intero media traghettandolo realmente nella terza dimensione, i grandi successi su PSX erano più classici e conservatori portando al massimo livello evolutivo le dinamiche classiche (picchiaduro, racing games, jRPG, strategici) ma sapevano cavalcare in maniera grandiosa lo spirito dei tempi, un momento di grazia per il videogioco che non è più tornato nonostante l'ampliamento del mercato.