Finita.
Se nei primi episodi mi era sembrata una poveraccia alla Xena, poi il respiro della narrazione per fortuna si è fatto più ampio.
Non era facile trasporre Il Sangue degli Elfi e si è scelto di aggiungere piuttosto che "levare", trasformando.
Ci sono cose buone ma il sentimento prevalente è la delusione.
Troppi, purtroppo per la maggior parte maldestri, i cambiamenti.
Sopratutto nel focus dei personaggi e nelle troppe invenzioni gratuite che potevano anche avere un senso ma, nella pratica, si sono rivelate infelici storture.
Nel finale poi, imho, c'è veramente troppa carne al fuoco.
Sono piuttosto d'accordo su tutta la linea a dire il vero.
La sensazione, che poi a conti fatti, è la stessa che ebbi anche nella prima stagione*, ovvero che la LHP (Lauren Hissrich Production) abbia aggiunto personaggi, eventi ed elementi ad un racconto che era
endemicamente perfetto o poco ci mancava. "Il Sangue degli Elfi" cioè il primo romanzo del Sap, è una sceneggiatura fatta e finita.
Basta seguire il romanzo e si ottiene una perfetta traccia su cui lavorare, ci sono luoghi, dialoghi, descrizioni attente, e una buona creazione del mondo.
La serie, esattamente come la prima, ha delle intuizioni interessanti, la 2x01 è una puntata straordinariamente buona, bella la rivisitazione del racconto "Un Granello/Briciolo di Verità": mi è piaciuta l'idea
della presenza di Ciri assieme allo strigo.
Mi è stato fatto notare che avevo scritto circa la stessa storia - in un gruppo di The Witcher [non appena abbiamo saputo la titolazione delle puntate, abbiamo scritto delle sinossi a sentimento delle puntate, solo basandoci sui titoli] - Questo racconto fa parte appunto dell'antologica dei primi 2 libri, ma funziona bene per "tornare" nell'atmosfera dello Strigo, piuttosto bene (unica stortura
la rivelazione finale dello stupro...dozzinale, ma per la showrunner, gli uomini sono il male incarnato, quindi ci sta.
Ci sono storture terribili, come nella 2x02, che fanno precipitare veramente la serie, quella puntata la paragono alla battaglia di Colle Sodden ma formato maxi - dove la logica va completamente a puttane e lo fa letteralmente - un arbitrario svilimento dei personaggi e delle ambientazioni (Kaer Morhen è veramente stata stuprata) in generale la serie si attesta sulla stessa delusione della prima, ma è fatta con più soldi.
In ordine sparso,
Quelli che nella serie
vengono presentati come una mandria di pecoroni incapaci dai bassi istinti, nei libri sono dei professionisti selezionatissimi che di mestiere ammazzano mostri. Vesemir è una specie di padre o zio per i Witcher, se Eskel si fosse ferito, avrebbe controllato la sua ferita (specialmente dopo che Eskel ha amesso di avere una ferita strana) Nei libri non c'è nessuna strega della casa del bosco e Ciri non ammazza nessun Witcher. Nei libri si capiscono bene alleanze, diplomazie, strategie dei regnanti, Yennefer non libera Cahir tagliando le catene con un'accetta...nei libri non c'è la scena delle fogne, ma quella è stata figa.
Nel libro non c'è nessuna bambina elfo, le maghe sono sterili ed è una componente molto importante per il programma narrativo dei libri a dispetto di come Yennefer che è stato rimaneggiata (in maniera piuttosto maldestra) nella serie. Emhyr non ha nessun potere magico e in effetti non sembra provare molta simpatia, per usare un eufemismo, per i maghi. Nilfgaard è potente principalmente grazie all'esercito e alle spie, tant'è che i maghi affiliati a Nilfgaard spesso e volentieri lo sono solo di facciata.
La fedeltà con i libri, tanto millantata dalla stessa showrunner, è certamente meno importante di quello che lei crede aver fatto, questo distaccamento dal materiale originale per me è un grosso peccato. Ma ripeto, della fedeltà ai libri, non mi interessa quasi più a questo punto, ora come ora, mi basta uno show galvanizzante.
In poche parole, si sono staccati dai libri per proporre qualcosa che è basato non solo sui libri ma su tutto il macroverso "The Witcher" - libri, videogiochi e fanbase...e se questo pare un azzardo, basta vedere in bella mostra il medaglione della Collector's Edition di The Witcher 3: Wild Hunt, sull'albero dei medaglioni (assente nei libri ma inserito su richiesta di Cavill...perché gli ricorda WH40k o roba della GW)
Quella wokona della Hissrich in sostanza, ha 8 romanzi da cui può rubare tutto, personaggi, luoghi e dialoghi assai fighi, ha un perfetto campionario di mostri videoludici da cui attingere, quando le cose si fanno soporifere, ha re, regine bambine, maghi e guerrieri, per buttare l'acqua sporca, ha la politica già scritta, ha un'idea generale del mondo e della sua geo-politica molto chiara, ha gli easter-egg dei videogiochi, quando le cose si mettono male-male, ha una formula perfetta per deturpare l'opera a livello intimo. La logica della serie comunque è quasi assente, ci sono spiegazioni frammentate, incoerenti nella stessa natura del racconto, ed in otto puntate non sono riusciti a ricordare agli spettatori - per esempio - concetti base dello show
Sono anche spariti i nani, a quanto pare dal Continente, forse, troppo "scomodi" da trattare?
Nella prima stagione furono usate persone affette da nanismo in effetti...ma ad inizio 2020, qualcuno deve aver detto alla Hissrich che la rappresentazione della razza nanica, tramite persone affette da nanismo, è una bella toppata per una finta liberale come lei
Ho sfogliato le vecchie pagine di questo thread
@Devil May Cry perché avevo un dubbio.
Ed infatti, mi ricordavo bene, dopo la prima visione ero molto positivo sulla serie, ma conservavo gli stessi identici dubbi che da sempre ho maturato quando qualcuno sollevava qualche dubbio specifico.
Non ho mai "odiato a morte" niente, videogioco, serie, tv, o film. Quella di "odiatore seriale" è una etichetta che non mi si addice
Che è pure Natale.