Autore Topic: [Serie TV] The Witcher  (Letto 57498 volte)

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Offline Valas73

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Re: [Serie TV] The Witcher
« Risposta #285 il: 27 Dic 2019, 14:04 »
Come fanno a non essere sfiorati dalle domande quando non capiscono il 50% di quello che accade e dei dialoghi delle puntate?
Per uno che vede sta roba per la prima volta anche Geralt che si spara una fiaschetta omeopatica è roba oscura. Figurarsi tutto il resto.
Forse serviva una voce narrante introduttiva che spiegasse un minimo le basi. Non so se i racconti fossero così criptici, ma la serie fa scelte azzardate: spiega le origini di Yennefer che sarebbe stato molto più potente scoprire dopo, e non dice nulla sulla natura di Geralt o della congiunzione delle sfere, cosa che forse sarebbe stato opportuno chiarire un minimo da subito.
Ho editato e aggiunto un ragionamento.

Offline Valas73

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Re: [Serie TV] The Witcher
« Risposta #286 il: 27 Dic 2019, 14:08 »
E cmq Wis tu ti poni domande sui perche,in quanto conosci cio di cui parla.
Chi non sa,non puo chiederlo e quindi nn trova storpiature

Offline Gaissel

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Re: [Serie TV] The Witcher
« Risposta #287 il: 27 Dic 2019, 14:23 »
@Wis: sono agli sgoccioli del secondo libro (dei due composti da racconti, perlopiù slegati, da cui se non ho capito male pesca questa stagione*) e di sfere non se ne parla proprio.

Anche la roba che si cala Geralt
Spoiler (click to show/hide)

Metà della roba che so sulla natura "strigoforme", me l'ha raccontata con del buon didascalismo la manciata di ore che ho dedicato a The Witcher 3.

Questo giusto per sottolineare che l'implicito e il non detto regnano sovrani per ben due volumi letterari.

Dopodiché, non avendo visto la serie, non so dire quanto la cosa funzioni su schermo.

*A proposito del materiale rielaborato: a domanda mi avete risposto che la serie copre appunto le due raccolte; però poi ho letto diversi commenti sul personaggio di Triss... Che nei racconti non appare mai.

Rimango dunque un po' confuso e indeciso se spoilerarmi roba grossa opoure no :)
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Offline Mr.Pickman

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Re: [Serie TV] The Witcher
« Risposta #288 il: 27 Dic 2019, 16:03 »
Ma il ribaltone, Aku? Dall’entusiasmo al “buona solo per chi non ha letto i libri”?

Nah, va bene per tutti. Buona per tutti.
Se si smusano i critici va sempre bene.

Offline Mr.Pickman

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Re: [Serie TV] The Witcher
« Risposta #289 il: 27 Dic 2019, 17:13 »
La fanbase se è per questo può essere un cancro invisibile anche al contrario, e forse pure peggio: “eeeeeehhh ma i LIBBBRRIIIIHHHIHIHI!1!1!11!” “La polacchiaaaaaa” “Bastardi americaniiiiiiii”

Tra l’altro quello screen non ti fa onore, puzza di nerdaggine e preconcetto lontano chilometri: parla Kasia, una rondine non fa primavera ma... “Voilà”, sapevi che la serie era scritta da infedeli maledetti (americani) che non avevano capito nulla dell’essenza dello spirito del suo autore polacco, tanto da chiedere a una polacca. (?!?)

Mah guarda, in primis, è una figona.
Questo è un surplus. In secundis, bazzico in diversi gruppi, anche polacchi, e per questo motivo a me interessa sapere che ne pensano dello show. Chiamala completezza al quadro d'insieme. In Polonia, non è piaciuta. Capirai, è come se un indiano facesse la storia di Garibaldi. Per loro il Wiedzmin è una roba veramente, veramente, seria. Poco tempo fa c'era persino a teatro uno spettacolo super sperimentale  :-*

Offline Andrea_23

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Re: [Serie TV] The Witcher
« Risposta #290 il: 27 Dic 2019, 19:57 »
Come fanno a non essere sfiorati dalle domande quando non capiscono il 50% di quello che accade e dei dialoghi delle puntate?
Per uno che vede sta roba per la prima volta anche Geralt che si spara una fiaschetta omeopatica è roba oscura. Figurarsi tutto il resto.
Forse serviva una voce narrante introduttiva che spiegasse un minimo le basi. Non so se i racconti fossero così criptici, ma la serie fa scelte azzardate: spiega le origini di Yennefer che sarebbe stato molto più potente scoprire dopo, e non dice nulla sulla natura di Geralt o della congiunzione delle sfere, cosa che forse sarebbe stato opportuno chiarire un minimo da subito.

Forse serviva un format diverso da quello standard Netflix.
Del tipo una serie da venti, e non otto, puntate.

Servivano altri investimenti.
Così è una roba a metà, dichiaratamente un proof of concept. E come tale va trattato...

Sia col beneficio del dubbio (ma fino ad un certo punto, perché nessuno gliel'ha chiesto di uscire così velocemente), sia con spirito critico.
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Offline Andrea_23

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Re: [Serie TV] The Witcher
« Risposta #291 il: 27 Dic 2019, 20:07 »
Questo giusto per sottolineare che l'implicito e il non detto regnano sovrani per ben due volumi letterari.

Sì ma, signori, ragioniamo : D.

Avete presente la cosa su cui si è rotto le palle il secondo dopo il primo teaser? Quella delle due spade che c'erano e non c'erano?
Ebbene, a memoria il Sap potrebbe averne parlato (di sfuggita) forse una, forse due volte.
E sto parlando di nove, non due, libri : ).

Peraltro, a crear ancor più confusione, considera che molte delle cose che vengon date per scontate dai più sono invenzioni (o grossissime rielaborazioni) di CDP... vedasi per esempio quella appena citata.

Il limite della serie televisiva non è quindi che non spiega esplicitamente, è semplicemente che cerca di spiegare troppo in troppo poco tempo. Più tutto il resto.
8 puntate vanno bene per le cose sperimentali, perlopiù monotematiche. Non per il tuo GoT-wannabe (la si giri come si vuole, ma non si scappa).
« Ultima modifica: 27 Dic 2019, 20:16 da Andrea_23 »
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Offline Mr.Pickman

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Re: [Serie TV] The Witcher
« Risposta #292 il: 28 Dic 2019, 03:48 »
Come fanno a non essere sfiorati dalle domande quando non capiscono il 50% di quello che accade e dei dialoghi delle puntate?
Per uno che vede sta roba per la prima volta anche Geralt che si spara una fiaschetta omeopatica è roba oscura. Figurarsi tutto il resto.
Forse serviva una voce narrante introduttiva che spiegasse un minimo le basi. Non so se i racconti fossero così criptici, ma la serie fa scelte azzardate: spiega le origini di Yennefer che sarebbe stato molto più potente scoprire dopo, e non dice nulla sulla natura di Geralt o della congiunzione delle sfere, cosa che forse sarebbe stato opportuno chiarire un minimo da subito.
Ho editato e aggiunto un ragionamento.

Credo che abbiano usato esattamente quell'idea.

azione - Geralt beve una fischietta.

«Oh e perché mai?»

Lo spettatore curioso, trova l'informazione in pochi secondi.
Lo spettatore generalista, troverà la spiegazione nella stagione 2, a tempo debito.

Offline Mr.Pickman

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Re: [Serie TV] The Witcher
« Risposta #293 il: 28 Dic 2019, 04:37 »
Io dico la mia dopo qualche puntata, conoscendo i giochi ma non avendo letto i libri: i personaggi sono quelli. Geralt e Yennefer sono azzeccati oltre ogni aspettativa. Alcuni dialoghi sono ben studiati e Geralt si mostra arguto e pungente come dovrebbe.
Anche Jaskier (nuooooo) è buffo e divertente in corretta misura.
Le storie: sembra sempre che manchi qualcosa. Ok che chi conosce quel mondo e quei personaggi sopperisce alle mancate spiegazioni, ma per un ignaro sono polpettoni al gusto di escremento.
Il mondo di The Witcher è ESTREMAMENTE derivativo, ma poi, declinato con acume ed intelligenza, diventa grembo di storie sentite ed affascinanti, con personaggi indimenticabili. Qui c’è solo il lato ridicolo di quel mondo, perché non contestualizzato, non approfondito, e con regole (astruse) mai spiegate.
La risoluzione della puntata con la nipote di Foltest NON HA SENSO per chi non conosce quelle regole.
Anche la “legge della sorpresa”... un interrogativo gigante sulle facce di chiunque non abbia mai sentito prima una roba del genere.
Alla critica ha fatto schifo, ma non è mica colpa della critica.
Da dentro è un adattamento sentito, ma con alti e bassi.
Da fuori è una cagata colossale che si prende troppo sul serio pur presentando qualche bel momento.
Poi la puntata del Djinn l’ho trovata terribile anche sapendo la storia. Anzi, forse proprio per quello.

Guarda, io sono mediamente deluso, è per questo che non ho più aspettative su niente di quello che gioco, vedo, leggo. È esattamente per questo che mi godo la visione bro, faccio presente ai novizi witcher "ehi bello, guarda che sono n'artra roba i libri" - così come quando arrivarono suo tempo FROTTE di entusiasti TW3 dissi "ehi bello, guarda che anche qua hanno cambiato un botto di roba, i libri, sono n'artra roba"

Sopporto.

Naturalmente tutti qui pendono per un media, c'è una preferenza, nel mio caso i videogiochi. Non ne faccio mistero. So che hanno cambiato molte cose dai libri, so che secondo alcuni sono cambi mal ricevuti. Ma qui dovrei sprofessoreggiare spiegare cosa significa costruire esattamente "The Aesthetics of Videogames"
Banalmente, mettiamola così, i cambi che CDPR fecero al corpus originale, vennero fatti per il bene del media, non per inseguire una certa fedeltà assennata ed impervia. In altre parole, non puoi lasciare il White Frost una glaciazione di origine naturale per dei videogiocatori, deve essere trasformata in una minaccia più seria che i giocatori, appunto prendano sul serio. Ecco perché divenne una entità alla Galactus, come spiegò lo stesso Jakub Szamalek, lead writer, in molte interviste.
È questo il percorso giusto. Adattare significa questo (per me).
Nessuno pretende che la serie sia un 1:1 dei racconti, ci mancherebbe. Per esempio, non mi sconvolge che IL MERCATO a Blaviken non l'abbiamo nemmeno visto. Pazienza, avranno girato tutta la puntata in un paio di giorni, non avevano certo a disposizione 15 giorni (una puntata media di GOT) Non mi interessa se la battaglia di Marnadal è meno epica di come ce la si aspettava. Riconosco lo sforzo, la passione di volerlo fare. Beh certo, un altro me pensa "ma che cazzo vi costava aspettare di avere un pochino di soldi in più? Cioè LO SAPETE cosa vi attende no?"
Forse il buco temporale di GOT lo volevano riempire ad ogni costo. A vedere da come le varie comunità difendono la lesa maestà, fa quasi piacere che sia successo.

Ma certi cambi nella serie TV, sono RIGHE di testo omesse.
Bastava solo far dire ai personaggi cose giuste e canoniche.
È quello che...mah, mi stranisce un po'

L'impressione è la Lauren abbia proprio voluto modificare qualcosa di endemicamente perfetto.
Che insomma non sia mai nato in lei il desiderio di far conoscere la magniloquente scrittura del Sap, intonsa, ma che se ne sia voluta, in qualche modo, appropriare, mettendo in una condizione di inferiorità il testo originario, o perlomeno ponendolo in uno stadio intermedio, in cui "le sue aggiunte" migliorano (a suo dire) il corpus originale.
È per questo che i polacchi sono piuttosto incazzati, non parlo della tizia sopra ma ampie comunità di lettori e fondazioni storiche, il Twitter della Hissrich è bollente in questi giorni. Infine i lettori dei libri, sono straniti dai cambi, dalle omissioni, dai tagli, dagli svilimenti. Perché hai ragione, sulla faccenda del polpettone fiabesco al gusto di cacca, non è emerso quasi niente dei libri, se non cose sporadiche.

Si è capita l'innovazione che il Sap introdusse negli anni 90 con il suo peculiare dark fantasy?
Ho i miei dubbi, ed è colpa di Laurina & i suoi amici della writing room.

Se ASOFAI è grossomodo, una storia “realistica” all’interno di un mondo con elementi fantastici che rifuggono alla visione chiara del lettore, nell'ouverture polacca liberale del Sapkowoski mostri, principesse, maledizioni, illusioni, magie, portali, alchimia, mutaforma, mutanti e witcher, non sono cose relegate solo e semplicemente al mito. Nei romanzi, totalmente smitizzati del positivismo, non ci sono punti ambigui per il lettore come in ASOFAI.
ASOFAI non è un racconto esattamente sulla “predestinazione”, non è un tripudio di Deus Ex Machina. Li rifugge. Il dono profetico della serie è uno sguardo sul futuro di piccola durata, impreciso ed oscuro, o su eventi già in movimento. Non c’è una volontà divina, non c’è un Dio nascosto che muove i pezzi sulla scacchiera e gioca da solo. Ci sono squarci della prossimità e spesso il modo di evitare quanto visto nello squarcio è ciò che realizza la visione.
The Witcher Saga invece è figlio del suo tempo ovvero della dissoluzione del blocco Sovietico. Infatti dove prima la letteratura Polacca est Europea si basa essenzialmente sulle masse anonime o sul "capo popolo", in TW troviamo un altro genere di personaggio. Il professionista (lo strigo ammazza mostri) che non è interessato alla politica o alle grandi masse, ma bensì al suo circolo di affetti e alla propria vita. Ci sono spunti di riflessione infiniti in The Witcher, dalla concezione di libertà polacca totalmente differente da  quella occidentale, intrighi politici che per quanto rimangano sullo sfondo fanno sentire il suo peso e comunque una nuova visione personalistica che avvolge la Polonia e l'Est Europa dopo la fine del Blocco Sovietico. È un fantasy medievale, molto moderno. Il racconto del Sap non è sospeso nel tempo (come lo sono le saghe epiche invece, in cui tu le puoi collocare e attuare in ogni epoca visto che attingono dal bagaglio idealistico primevo e quindi sempiterno) ma è contestualizzato, è uno scorcio di una certa visione del mondo nella Polonia post-comunista, in cui l'uomo non è più un membro in una società codificata e rigida, sottoposto al benessere della comunità, ma è libero di intraprendere (nel bene e nel male ) la propria strada. Ecco perché nei suoi romanzi tutti cercano un lavoro. Geralt è un ammazzamostri. Ma non lo è perché è un eroe, o perché è il suo destino, o è scritto che debba avere le pietre di Shannara (brrr) o "La spada della Verità" (ari brrr)

Nell'operona post-caduta muro di Berlino del Sap, il rozzo contadino può trovare uno zueleg nel pollaio. E persino il contadino sa il nome della bestia. I toni drammaturgici sono arrivati agli spettatori?
Sapko è un autore polacco che veramente SEGNA una spaccatura con la classica figura eroica della propaganda sovietica (o il leader che guida il popolo, o l'anonimo senza volto che fa parte della massa indistinta e vive solo in funzione di essa).

Evoco una metafora idrica.
Se Tolkien è un torrente che sradica alberi e spacca rocce, arriva a valle trascinando tutto, per la sua imponenza, alimentando decine di affluenti, il Sap è il piccolo fiumiciattolo splendido nel suo percorso, nascosto ai più. Divino nella sua forma. È piccolo, ma in quella piccolezza racchiude un microcosmo ugualmente imponente. Tolkien è la grandeur dell'epicità, della storia, dell'arcaica e primeva passione, il Sap è un maestro di intima drammaturgia, Sapko indaga l'uomo, indaga lo scetticismo, indaga un'intimità personalistica che Tolkien non ti raggiunge mai. Tolkien pizzica le corde con la grandeur degli eventi, Sapko con la personalità del PG.

Mi domando, e tutto questo si è capito? O si capirà? Ora taccio, e vado a farmi una carbonara, alle 4:00 mi viene sempre fame.

Offline Valas73

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Re: [Serie TV] The Witcher
« Risposta #294 il: 28 Dic 2019, 17:21 »
Saro sincero ammettendo la mia ignoranza,ma di tutto quello che hai scritto,io la meta della meta delle cose nemmeno le avevo pensate leggendo inlibri(ne ho letti 3). Ci vuole conoscenza anche storica e dell autore e molto altro. Ora mi chiedo,come fai a far capire tutto sto popò di roba in una serie tv,e almeno fin ora in 8 puntate? Scusa ma capirai che oggettivamente è impossibile ,improponibile utopico. A meno che non fai un documentario su storia autore e mille altre cose prima di ogni puntata, slegato dalla serie.
In ultimo,serve davvero tutto questo per godere dell opera a persone che cmq vogliono vedersi una serie tv per svagarsi o altro? Sicuramente se ci fosse,una "nicchia" ne godrebbe di piu,ma se per ogni film storia o altro bisogna fare sto ragionamento,credo che tutto sarebbe morto anni fa.
Non sto criticando,perche cmq son io che essendo ignorante pecco e sono in difetto eh,pero dubito ci sia un modo godibile per far capire tutto quello che hai detto in 8 puntate da un ora. Ma anche in 20 credo.
E dovremmo farlo per ogni opera,non basterebbe una vita, nemmeno da disoccupato.
Trovo cmq bellissimo il tuo scritto,questo è indubbio,ma molto bello proprio.
« Ultima modifica: 28 Dic 2019, 17:25 da Valas73 »

Offline Diegocuneo

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Re: [Serie TV] The Witcher
« Risposta #295 il: 28 Dic 2019, 18:20 »
per me la discriminante principale é se in quel che gioco o vedo ci sia (o riesca a vederci io) del cuore.
Qui il cuore ce  lo vedo
Vedo la passione in Yen,vedo il dolore della sconfitta imminente dei maghi tutti,vedo la paura del cambiamento ma pure la rabbia e la voglia  di farcela.
Poi vedo anche dei difetti,ma i pregi mi bastano parecchio :)
Sono un cretino,di classe,infima. Ni.

Offline Mr.Pickman

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Re: [Serie TV] The Witcher
« Risposta #296 il: 28 Dic 2019, 22:55 »
Saro sincero ammettendo la mia ignoranza,ma di tutto quello che hai scritto,io la meta della meta delle cose nemmeno le avevo pensate leggendo inlibri(ne ho letti 3). Ci vuole conoscenza anche storica e dell autore e molto altro. Ora mi chiedo,come fai a far capire tutto sto popò di roba in una serie tv,e almeno fin ora in 8 puntate? Scusa ma capirai che oggettivamente è impossibile ,improponibile utopico. A meno che non fai un documentario su storia autore e mille altre cose prima di ogni puntata, slegato dalla serie.
In ultimo,serve davvero tutto questo per godere dell opera a persone che cmq vogliono vedersi una serie tv per svagarsi o altro? Sicuramente se ci fosse,una "nicchia" ne godrebbe di piu,ma se per ogni film storia o altro bisogna fare sto ragionamento,credo che tutto sarebbe morto anni fa.
Non sto criticando,perche cmq son io che essendo ignorante pecco e sono in difetto eh,pero dubito ci sia un modo godibile per far capire tutto quello che hai detto in 8 puntate da un ora. Ma anche in 20 credo.
E dovremmo farlo per ogni opera,non basterebbe una vita, nemmeno da disoccupato.
Trovo cmq bellissimo il tuo scritto,questo è indubbio,ma molto bello proprio.

Aspetta però, le riflessioni sopra - varie ed eventuali - non si devono per forza capire guardando la serie TV della Lauren Production. Ci mancherebbe, ma sarebbe stato oltremodo interessante, almeno, far capire la metà delle metà, delle storie o delle tematiche dei racconti o dei personaggi del Sap, senza scappare via, abbozzando tutto, per non raccontare poi niente di specifico. Prendiamo per esempio un'idea del Sap, che introdusse nei suoi romanzi anni fa. Prendiamo un dettaglio in cui anche tu ti possa configurare (non sto dicendo che tu non capisca lo scritto sopra) ma qualcosa che hai visto nella serie tv, vagamente.

Negli anni 9o arriva la chirurgia estetica in Polonia e in mezzo mondo civilizzato.
In realtà la chirurgia estetica arriva anche prima, ma è negli anni 90 che questa pratica prende decisamente vigore, attraverso i magazine, attraverso il cinema, attraverso quello che ci circonda. Il Sap è uno scrittore, un ex professore matematico, per l'esattezza, che si è trovato immerso suo malgrado nel fantasy. Suo figlio (mancato da poco) lo spinge a scrivere un racconto per una magazine polacco di letteratura fantasy, dopo molti dubbi, lo scrive, lo pubblica e vince il concorso, con la storia di un ciabattino ammazza mostri. Successivamente il burbero polacco strappa un contratto con un piccola casa editrice, e si getta nel proseguimento della sua avventura narrativa. Non avendo (a parte Tolkien e pochi altri autori) altri punti fissi all'orizzonte, il Sap inizia a guardarsi attorno per costruire un percorso. Come ogni bravo scrittore, legge la contemporaneità che lo circonda, e la infila saggiamente nei suoi romanzi. Non si limita insomma a costruire un world building alla Tolkien, ma codifica attraverso un rigido sistema personale, cosa e come vuole differenziare. Subentreranno anche spiragli storici, come le rivolte boeme, ma questo ci porterebbe fuori strada.
Torniamo alla magia e alla chirurgia estetica.
Così decide che nel suo peculiare fantasy, di matrice progressista e liberale, la donne, sempre se in possesso di arti magiche, cambino i loro corpi a loro piacimento. Quelle comunemente definite nei canoni della serie "maghe" usano sui loro corpi "non perfetti" in maniera spregiudicata, la magia, donandosi ad una sorta di chirurgia magico-estetica per irretire uomini e Re, sedurli. Sono amanti e consigliere.
Esattamente come la controparte reale del mondo del Sap (e del nostro) si adopera per modificare le parti imperfette del suo corpo, attraverso la chirurgia estetica. Ma questo non è un dettaglio buttato alla rinfusa, quello del Sap, viene invece perfettamente integrato attraverso una serie di elementi esterni cogenti. Per esempio, la sterilizzazione magica.
L'Ascesa (come la chiamano nella serie TV, nei libri non ci sta) È il motivo per cui buona parte dei maghi si sottopone a trattamenti di chirurgia estetica. Sapko negli anni '90 era un autore decisamente avanti e spiega tranquillamente il motivo: marketing. Le maghe devono diventare delle stra-gnoccone per una ragione di puro marketing, devono essere iper sessualizzate per una ragione di marketing perché grazie ai propri corpi ed alla propria "avvenenza" si apre per loro una grande gamma di possibilità, tra cui quella di utilizzare il sesso come arma di scambio in gran parte delle proprie mansioni. E lo stesso Sapkowski dice tranquillamente che tale trasformazione riguarda anche i maghi maschi: una maga deve essere zozza, vestita in maniera estremamente provocante, avere un'aria libertina ed essere bellissima. I maghi devono essere invece trasformati in personaggi dalla sempiterna mezza età, si prestanti e forti, ma che diano anche quell'idea di saggezza perché in pochi prenderebbero come "saggio" uno sbarbatello.
Nella serie TV si sarebbe potuto fare un vero e proprio pippone, giustificato dalla lore, sul fatto che una maga, come donna, per campare sia costretta a mercificarsi e sessualizzarsi. La serie che fa? Apre un negozio a Yenn. Permettimi che è legittimo definire riduttivo fare una cosa simile.
Questo aspetto è bello, ed interessante, perché in un mondo medieval fantasy si inseriscono dinamiche molto moderne. E questo è niente. 
 
Sono queste le perplessità :)

Offline Mr.Pickman

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Re: [Serie TV] The Witcher
« Risposta #297 il: 28 Dic 2019, 23:00 »
per me la discriminante principale é se in quel che gioco o vedo ci sia (o riesca a vederci io) del cuore.
Qui il cuore ce  lo vedo
Vedo la passione in Yen,vedo il dolore della sconfitta imminente dei maghi tutti,vedo la paura del cambiamento ma pure la rabbia e la voglia  di farcela.
Poi vedo anche dei difetti,ma i pregi mi bastano parecchio :)

C'è molto cuore in questa serie, ma non basta.
Non basta andare alle Canarie per fare Brokilon, o il deserto del Gobi per fare alcune scene per rendere allo spettatore una immagine d'impatto, se poi l'aberrazione di Alzur (il ragno/coso) sembra uscita da Xena: Principessa Guerriera. E quella serie, Xena, era fatta da Raimi, quindi andiamoci piano come paragone denigratorio, Xena voleva ottenere quel risultato. Non basta dire di adattare dei libri per fare un buon adattamento. Mi piacerebbe fare domande, vedere se la produzione è riuscita a farvi capire un aspetto peculiare, non originale certamente, ma degno di nota di alcuni dei racconti/episodi.
Alcune favole della tradizione classica, rivisitate in chiave dark. Come il primo episodio. Non so se la Hissrich e tutto il suo staff ci sono riusciti. Dovreste dirmelo voi.
In aggiunta, diciamo che per i lettori dei libri quello che abbiamo visto non è male se si considera la difficoltà del materiale da trattare e chi c'ha lavorato. Nel senso che è un adattamento di una autrice americana, che c'ha visto queste cose, e ha adattato l'opera di Sapkowski in relazione alla sua sensibilità, con pure pochi soldi rispetto a quello che avrebbe dovuto portare in scena.
Come disse qualcuno di noto:
« preferisco sicuramente scrivere i libri, non c'è un budget per le parole, ogni idea prende forma e posso usarla, senza limiti. Film o serie TV invece sono penosamente vincolate a questi aspetti. Per questo non vorrei mai vedere un adattamento della mia creazione»
 ;)

Offline fiordocanadese

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Re: [Serie TV] The Witcher
« Risposta #298 il: 28 Dic 2019, 23:47 »
Si, tipico telefilm che chi ha letto il libro lo trova poco coerente e chi non l'ha letto ci capisce il giusto.
Il giusto in senso buono, ovvero che capisce quasi tutto ma troppo spesso meno di quello che vorrebbe.

Quindi non è perfetto perché come dice Aku una serie tv è veicolata in tante cose, ma è veramente una serie godibile.

Ecco, Yennifer secondo me è il perfetto fulcro di questa stagione.
 A volte affascinante, a volte con uno sguardo da triglia, a volte in scene spettacolari (la puntata finale, yum!), a volte in scene dove il ritmo raggiunge la velocità "elettroencefalogramma piatto".

Però se non fosse piaciuta ai polacchi, gente conosciuta per flessibilità mentale e poco nazionalismo, guardasi alla voce Pawel Adamowicz   (e quelli che si fanno sentire "forte e duro" sul web, quindi già categoria meravigliosa di qualsiasi nazione al mondo) me lo fa stare solo più simpatica.
Che magari non c'entra nulla, ma visto che non parliamo di draghi d'oro e bambine albine urlanti, magari c'entra tutto.
« Ultima modifica: 28 Dic 2019, 23:54 da fiordocanadese »

Offline Wis

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[Serie TV] The Witcher
« Risposta #299 il: 29 Dic 2019, 08:54 »
Ecco, sull’ascesa:
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