Ok, finito. Il suo "difetto" (virgolette d'obbligo visto il genere) è che ho avuto la netta impressione che le scelte determinanti siano concentrate nell'ultimo/penultimo capitolo.
In pratica si è spettatori di questa situazione e non si può fare altro che lievi commenti quasi completamente ininfluenti, mentre dentro il giocatore si sta lentamente formando il personaggio che si interpreterà nelle scelte finali.
La storia non ha particolari climax, nessun colpo di scena travolgente, né rivelazione illuminante, ma per come è narrata si può comunque definire un bel racconto, che parla di disagi emotivi molto comuni e con i quali si può facilmente entrare in sintonia. Ciascun personaggio del gioco è graziato da bei dialoghi e una personalità molto diversa, oserei dire complementare (in modo efficace, nel modo in cui ognuno si prende il suo spazio nel racconto).
Ci ottimi argomenti tirati in ballo che riguardano la tecnologia che usiamo tutti i giorni e quella con cui ci confronteremo in un futuro non troppo remoto, il gioco non dà risposte ma pone domande e consente di prendere una posizione piuttosto netta in merito ad esse.
In questi aspetti direi che riesce bene.
Per quanto siano scritti bene i dialoghi, non sempre sono dotati di quella sagacia che ti spinge ad appassionarti alla storia. Forse è giusto così, forse qualcosa poteva essere leggermente più "letteraria" e meno comune, se mi passate il termine. Ma credo anche che dalla quotidianità di alcuni temi trattati Eliza tragga i suoi lati migliori.
Non ho nulla da dire di davvero significativo.
Vale la pena investirci 5/6 ore e 12€? Ci sto ancora pensando. Probabilmente sì.