In questi giorni mi sono giocato con discreto gusto l'orrorifico Death Mark (Spirit Hunter: Death Mark, anzi, come è stato ribattezzato proprio ieri). Le visual novel "pure" tendono a non attirarmi troppo, per cui prediligo quelle che abbiano anche una minima componente ludica, vedi Danganronpa e compagnia bella. In Death Mark, la parte "giocata" consiste in semplicissime componenti di esplorazione e risoluzione di enigmi, e soprattutto in scontri contro i "boss" dei diversi capitoli, in cui bisogna contrattaccare utilizzando gli oggetti giusti al momento giusto. A tal proposito, ho molto apprezzato che per capire come difendersi sia necessario basarsi sugli indizi raccolti durante le nostre indagini soprannaturali. In più, ogni caso ha sia una risoluzione più immediata, che però conduce a conseguenze nefaste per chiunque ci stia accompagnando in quel momento (è sempre possibile portarsi dietro un altro personaggio), che una soluzione più criptica, per superare l'ostacolo senza vittime collaterali. Buona atmosfera, lo consiglio a chiunque ami le storie di fantasmi giapponesi.